Entro fine novembre dovrebbe arrivare l’attivazione automatica della carta del docente ai precari con contratto al 31 agosto. L’estensione automatica del buono resta confermata solo per il 2023 e solo per i precari al 31 agosto (per effetto del Decreto Salva Infrazioni).
Sono inoltre numerose le sentenze che riconoscono e confermano il diritto agli arretrati alla Carta Docenti ai precari e agli insegnanti. Anche quando sono stati assunti con dei contratti di breve durata. Nella maggior parte dei casi, questi contratti hanno durata pari ad almeno 180 giorni nel corso dell’anno scolastico.
Ricordiamo che la carta docente permette di accedere ad un bonus di 500 euro. Grazie a questo contributo è possibile finanziare l’aggiornamento e la formazione e acquistare i libri, pubblicazioni e riviste in formato cartaceo o digitale, ma anche strumenti informatici. Gli argomenti trattati non devono essere connessi necessariamente alla disciplina insegnata. Il bonus da 500 euro viene erogato, sostanzialmente, per migliorare la formazione del docente. Questa, infatti, non si basa esclusivamente sulle competenze disciplinari di cui è in possesso, ma anche su altri temi trasversali.
Tutti hanno diritto alla carta docente
A confermare l’orientamento dei vari Tribunali del Lavoro ci aveva pensato la Corte di Cassazione. Quest’ultima ha accolto integralmente i ricorsi presentati dall’avvocato Guido Marone. Il Ministero dell’Istruzione del Merito è stato condannato a corrispondere la Carta Docente degli ultimi cinque anni ai precari che avevano proposto il ricorso.
In questo momento, il Ministero sta procedendo ad attribuire il bonus da 500 euro da tutti i patrocinati dell’avvocato Marone, senza aggravio di spese a loro carico. La somma di 500 euro è stata attivata per ogni anno di supplenza. Anche quando queste sono state brevi.
La tesi sostenuta dall’avvocato Marone è la seguente: nel caso in cui l’insegnante precario abbia maturato almeno 180 giorni di servizio per ogni anno scolastico ha diritto a ricevere la Carta Docente. Quest’ultima spetta anche quando l’attività è stata svolta con dei contratti a spezzoni. La tesi continua ad essere accolta da diversi Giudici del Lavoro sull’intero territorio nazionale.
Attivazione automatica per il 2023 e arretrati: cosa cambia adesso
L’estensione automatica del buono resta confermata solo per il 2023 e solo per i precari al 31 agosto (per effetto del Decreto Salva Infrazioni).
Gli insegnanti, però, per poter ottenere gli arretrati della Carta Docente, possono aver prestato servizio anche con un contratto a tempo determinato. È importante che nell’arco dell’anno scolastico abbiano maturato almeno 180 giorni di insegnamento. Sia con un contratto unico che con più contratti brevi. Per far valere i loro diritti, però, devono rivolgersi al Giudice del Lavoro e chiedere la corresponsione del bonus 500 euro per ogni anno di servizio.
Una delle ultime decisioni in questo senso è arrivata dal Tribunale di Verona, il quale ha emesso una sentenza in favore dei legali che operano per il sindacato Anief. Il Ministero ha dovuto versare ad un supplente 2.500 complessive per cinque supplenze svolte tra il 2018 ed il 2023. Anche se i contratti erano temporanei.
La supplenza breve e saltuaria, in altri termini, corrisponde ad una annuale ai fini del pagamento del bonus da 500 euro. Nella sentenza il giudice ha spiegato che il ricorrente ha svolto due annualità riuscendo, in questo modo, a garantire un servizio di insegnamento in maniera continuativa. Senza che ci siano state delle scoperture da settembre a giugno.
Ma non solo. La continuità deve essere intesa come tale anche nel momento in cui il docente non era sotto contratto. Ovviamente con una sola eccezione: quella relativa alla chiusura scolastica prevista per le feste di Natale e per le festività pasquali.
Carta del docente: la presa di posizione della Cassazione
La Corte di Cassazione ha messo in evidenza come risulterebbe essere incomprensibili – oltre che del tutto irragionevole ed in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione – negare la Carte Docente
al docente che copra esattamente lo stesso periodo per sommatoria di una pluralità di contratti a tempo determinato consecutivi e continuativi nello stesso istituto, con lo stesso orario e per la stessa classe di concorso.
Questo è il motivo per il quale, secondo i giudici della suprema corte, è necessario riconoscere la Carta Docenti anche agli insegnanti che – a seguito del conferimento di più supplenze temporanee consecutive – abbiano prestato un servizio continuativo fino al raggiungimento della conclusione delle attività didattiche.
Gli effetti della sentenza della Corte di Cassazione, che ha allargato l’assegnazione della Carta docente a tutti i supplenti con contratto in scadenza 30 giugno, stanno producendo conseguenze importanti che ampliano il diritto al bonus ad un numero di supplenti altissimo – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -. La nostra stima iniziale di almeno 150 mila beneficiari potenziali potrebbe essere addirittura sottostimata. A questo punto, il Governo farebbe bene ad introdurre un dispositivo legislativo, che vada oltre la Legge 103 del 10 agosto 2023, che ha concesso la card solo ai supplenti annuali con contratto in scadenza il 31 agosto 2024.