Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una vera e propria pioggia di bonus, incentivi, agevolazioni e meccanismi mirati a dare una mano a cittadini, famiglie ed imprese costrette a fronteggiare gli effetti della pandemia. Tuttavia con il cambio di Governo, novità di rilievo vi saranno anche e soprattutto sul fronte dei bonus finora in vigore: l’ottica è infatti è quella di risparmiare risorse, ove possibile, per destinarle ad altri ambiti e ad altre necessità contingenti. Pensiamo in particolare alla crisi energetica e al boom dell’inflazione e dei prezzi delle bollette. Ed un occhio di riguardo è stato assicurato anche nei confronti della ricerca di equilibrio dei conti pubblici.
Di seguito vogliamo dunque fare una sintetica panoramica su quei bonus edilizia che vedremo anche il prossimo anno. Che cosa ci aspetta su questo fronte in vista del varo della prossima legge di Bilancio? Su quali agevolazioni potranno contare i cittadini anche nel 2023? Vediamolo insieme.
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Bonus edilizi 2023: cosa cambia per il Superbonus?
Come appena accennato, il Governo sembra aver le idee abbastanza chiare sulle novità in fatto di bonus 2023. Il riferimento immediato è al destino del Superbonus 110%, che vi sarà anche l’anno prossimo, pur con delle sostanziali variazioni.
In particolare, avremo l’abbassamento della soglia che dovrebbe passare dal 110 al 90%, con un tetto Isee per i possessori di villette o edifici unifamiliari – che quindi rientrerebbero nel meccanismo della maxi agevolazione. Per questi ultimi la soglia di reddito funzionerebbe nei termini seguenti: se l’abitazione unifamiliare è usata come prima casa e il proprietario ha un reddito di riferimento non maggiore di 15mila euro, sarà possibile sfruttare il Superbonus 90% fino al 31 dicembre del prossimo anno. Ma sono attese conferme nella stesura della manovra.
Secondo il Ministro Giorgetti la revisione del Superbonus è inevitabile, perché non sarebbe equo e peserebbe troppo sulle casse dello Stato. In altre parole, il meccanismo avrebbe manifestato finora costi eccessivi rispetto ai benefici – senza contare tutte le irregolarità ed abusi emersi nei casi di cronaca, messi in atto da chi ha sfruttato illecitamente le ‘zone grigie’ della normativa e i suoi punti deboli.
L’Esecutivo avrebbe infatti rilevato “maggiori oneri per alcuni bonus edilizi previsti a legislazione vigente rispetto a quanto era stato stimato in sede di adozione delle agevolazioni” – queste le parole del Ministro Giorgetti – per uno scostamento totale, sulla scorta delle informazioni aggiornate allo scorso primo settembre scorso, di 37,8 miliardi di euro su tutto il periodo di previsione. Insomma un campanello d’allarme che ha fatto correre il Governo ai ripari.
In ogni caso, la citata nuova aliquota Superbonus 2023 dovrà essere confermata nella imminente legge di Bilancio, da approvarsi entro il 31 dicembre onde evitare il temuto esercizio provvisorio.
Bonus barriere architettoniche, Ecobonus e Sismabonus 2023
Sì all’applicazione del bonus barriere architettoniche, ma con modifiche. Infatti le agevolazioni fiscali saranno operative anche nel 2023, sebbene con un’aliquota che scenderà dal 75% al 50%. Istituito come misura atta ad agevolare disabili e portatori di handicap, il meccanismo copre le spese per i lavori di realizzazione di ascensori esterni, rampe in condominio e montacarichi. Dunque l’agevolazione sarà applicabile a tutti i lavori mirati ad eliminare ogni possibile elemento strutturale, che rende difficoltosi o impedisce gli spostamenti e la fruizione di servizi da parte di disabili e non.
Anche per quanto riguarda l’Ecobonus, sì alla prosecuzione delle agevolazioni per chi fa lavori di efficientamento energetico su edifici esistenti, nella misura del 65% fino al 31 dicembre 2024. Questa data vale anche per il Sismabonus, vale a dire il meccanismo mirato a sostenere interventi di ripristino, rinforzo o sostituzione di elementi strutturali di un edificio. In particolare, il Sismabonus prevede le seguenti percentuali detraibili:
- 50% per le spese effettuate dal primo gennaio 2017 al 31 dicembre 2024;
- dal 70 all’80% nelle ipotesi nelle quali si consegua una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi;
- dall’80 all’85% per lavori compiuti sulle parti comuni di edifici condominiali.
La detrazione è valevole entro un tetto massimo di 96mila euro da suddividere in cinque quote annuali di uguale ammontare.
Bonus ristrutturazioni al 50% fino al 2024
Confermato anche per l’anno prossimo il bonus ristrutturazioni edilizie che permette di recuperare con credito d’imposta o sconto in fattura il 50% dei costi per le opere:
- di manutenzione straordinaria e ordinaria;
- ristrutturazione;
- restauro;
- installazione impianti fotovoltaici o videocamere;
- realizzazione di box auto.
Nel dettaglio, il bonus ristrutturazioni del 50% per i lavori in oggetto vale fino ad un importo di 96mila euro di spesa per ciascun immobile, da detrarre in dichiarazione Irpef in dieci anni. Alternativamente, fino al 31 dicembre 2024 si potrà sfruttare la cessione del credito o lo sconto in fattura.
Il bonus in oggetto è operativo con queste caratteristiche fino alla fine del 2024, per poi calare al 36% a partire dal primo gennaio 2025, con tetto massimo a 48mila euro – salvo eventuali estensioni.
Non a caso l’Amministrazione finanziaria, in uno dei suoi ultimi interventi, ha assicurato l’agevolazione anche ai lavori che cominceranno dopo il primo gennaio 2023. Finora nessun dietrofront su questo punto da parte del Governo.
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Bonus mobili ed elettrodomestici e bonus verde: prospettive per il 2023
Nessun dubbio con riferimento al bonus mobili ed elettrodomestici, perché coloro che intendono svolgere lavori di ristrutturazione edile potranno altresì godere del bonus mobili ed elettrodomestici anche nel biennio 2023-2024. Il meccanismo agevolativo permane nella sua scadenza al 31 dicembre 2024.
Si tratta di una detrazione Irpef del 50%, quantificata su un ammontare totale di 10mila euro fino al 31 dicembre 2022 e di 5.000 euro il biennio 2023-2024. Attenzione però ad alcuni dettagli, in quanto possono sfruttare questo bonus soltanto i soggetti che comprano mobili o grandi elettrodomestici entro la fine del 2024 a patto che siano di classe energetica alta – ovvero on al di sotto di A per i forni, di E per lavatrice, asciugatrice e asciugatrice, e di F per i frigoriferi.
Utile ricordare che il meccanismo permette di risparmiare non poco, perché vale al di là dell’importo totale delle ristrutturazioni immobiliari e può operare su distinte unità immobiliari riconducibili allo stesso beneficiario.
Mentre è confermato per il 2023 e il 2024 anche il bonus verde mirato a supportare i lavori di riqualificazione di giardini e spazi verdi. La spesa massima agevolabile è pari a 5mila euro per unità abitativa e l’agevolazione implica una detrazione fiscale del 36% spalmata su dieci anni.
Infine è addio al bonus facciate, in quanto l’agevolazione al 60% scadrà il 31 dicembre 2022, mentre si attendono eventuali conferme per il bonus prima casa giovani tra i 18 e i 35 anni di età, con Isee fino a 40mila euro. La misura infatti scade a fine anno.