In questi ultimi giorni la legge di Bilancio 2022 tiene banco per i suoi numerosi interventi in una pluralità di settori. Il Disegno di Legge, approvato dal Consiglio dei Ministri, dovrà essere ora discusso alla Camera ed al Senato e non sono dunque escluse novità e emendamenti, nell’iter parlamentare di approvazione della Manovra entro il 31 dicembre.
In particolare, nella bozza si trova indicata la cancellazione del bonus cashback nel 2022, ossia il rimborso del 10% sulle spese con carta fino ad un massimo di 1.500 euro (150 euro di rimborso), che il governo Draghi ha deciso di eliminare già da tempo. In effetti, vero è che il bonus cashback, pur ideato come strumento di contrasto all’evasione fiscale – per favorire la tracciabilità dei pagamenti e l’uso di bancomat e carte di credito – non ha mai convinto del tutto.
Nei mesi scorsi sono stati tanti i casi di cronaca che hanno riguardato i cd. furbetti del bonus cashback. Vediamo allora qualche dettaglio in merito a quanto previsto circa l’addio al bonus cashback nella bozza di legge di Bilancio 2022.
Bonus cashback: una cancellazione annunciata da tempo
Il testo della bozza di legge di Bilancio 2022 conferma ciò che era nell’aria da un po’, ossia la volontà dell’Esecutivo di cancellare definitivamente il bonus cashback. A seguito della riunione di fine ottobre a Palazzo Chigi, non sono emersi dubbi: il bonus cashback sarà abbandonato, salvo però quanto accadrà in fase di discussione della bozza in Parlamento.
Il rimborso cashback riguardava l’iniziativa alla quale hanno aderito quasi 9 milioni di italiani, già sospesa a fine giugno con decreto. Ma con l’idea finora in gioco, di riattivarla l’anno prossimo. Non sarà così. A questo punto, rimangono soltanto da pagare i rimborsi del Supercashback, maturati e che arriveranno entro la fine di questo mese.
In effetti, si era pensato di sospendere il beneficio nel secondo semestre 2021, allo scopo di ‘rivisitare’ la misura per renderla più efficace, in vista di una possibile reintroduzione. Ma appunto, nella bozza di legge di Bilancio l’addio pare definitivo: la fine del bonus cashback comporta una conseguenza pratica di indubbio interesse. Infatti lo Stato per questa via, può recuperare ben 1,5 miliardi di euro che saranno destinati ad altre misure.
Bonus cashback addio: la norma nella bozza di legge di Bilancio 2022
Abbiamo appena detto che il programma sperimentale volto a contrastare l’uso di contanti non compare più nell’agenda di Governo. Dietro il no al ritorno del bonus cashback vi sono perplessità e dubbi espressi dal Governo – ed in particolare dal Ministro dell’Economia Franco – in più occasioni. Le necessità di ripensare la misura e di valutare costi e benefici sono apparse cruciali per la scelta di cui si trova traccia nella finanziaria.
In vista dell’approvazione da parte del Parlamento del testo della legge di Bilancio 2022, l’orientamento prevalente è quello che ritiene maggiori i costi rispetto ai benefici. Nel dettaglio, a stabilire l’abolizione della misura è l’art. 165 della bozza del disegno di Legge di Bilancio 2022, in cui si trova scritto che:
“4. Il programma di attribuzione di rimborsi in denaro per acquisti effettuati mediante l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici disciplinato dal decreto del Ministero dell’economia e delle Finanze del 24 novembre 2020, n. 156 si conclude il 31 dicembre 2021, ferma restando la sospensione del programma per il periodo di cui all’articolo 6, comma 2, lettera b).”
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Bonus cashback addio: la vita breve dell’istituto e le prospettive
Ricordiamo che il programma sperimentale in oggetto, mirato a contrastare l’evasione fiscale e ad abbandonare progressivamente l’uso del contante per spingere ai pagamenti con carte e bancomat, è cominciato meno di un anno fa. Ovvero l’8 dicembre 2020, per poi essere sospeso a partire dallo scorso primo luglio.
Appare del tutto chiaro che il percorso del bonus cashback è durato tutto sommato molto poco, a causa del ‘congelamento’ disposto dal decreto in materia di fisco e lavoro del 30 giugno 2021.
Certamente, le risorse non utilizzate per far funzionare il meccanismo del rimborso saranno ora dirottate in altre direzioni. Negli ultimi giorni, all’interno del Governo starebbe emergendo la volontà di usare quanto risparmiato, per la riforma degli ammortizzatori sociali, come auspicato da più parti. Ma al momento non sono escluse altre novità. Peraltro, la bozza della legge di Bilancio 2022 dovrà essere ampiamente discussa in Parlamento, prima dell’approvazione vera e propria della legge.