Il caro benzina è una delle maggiori questioni delle ultime settimane, che aggrava i costi per lavoratori, famiglie e imprese già alle prese con la corsa all’aumento dei prezzi a causa dell’inflazione. La benzina ha toccato punte di 2,722 euro al litro duranti i giorni di Ferragosto.
Ecco perché, con un costo della vita che è sempre più oneroso, il Governo è chiamato ad adottare le opportune contromisure. Non è però sul tavolo al momento il taglio delle accise, che costerebbe – secondo le stime – ben 13 miliardi di euro, i quali serviranno al finanziamento di altre misure utili per lo Stato e la collettività.
Aggiornamento: il Governo ha varato il Decreto Energia 2023 che contiene il nuovo bonus benzina da 80 euro, quindi accantonando l’ipotesi del bonus da 150 euro. I dettagli in questa guida aggiornata: Bonus benzina 80 euro
L’ipotesi che si sta facendo largo in questi giorni è allora un’altra ed è una sorta di nuovo bonus benzina, vale e dire una card assegnata a coloro che hanno un ISEE basso, o reddito compreso entro una certa soglia.
Di seguito cercheremo di fare luce su questa proposta che ha buone probabilità di concretizzarsi in un provvedimento specifico. Come potrebbe funzionare il nuovo bonus benzina? E quali caratteristiche potrebbe avere? Le prime anticipazioni.
Bonus benzina 150 euro ISEE basso: ecco perché è meglio del taglio delle accise
La legge di Bilancio si basa su delicati equilibri e dei soldi che arrivano dalle accise non si può fare a meno: questa è in sostanza la linea dell’Esecutivo, che però in questo periodo – come accennato – starebbe pensando al varo di una sorta di carta prepagata, sul modello della carta ‘Dedicata a te’. Di quest’ultima abbiamo già parlato su queste pagine, indicandola come appositamente pensata per comprare beni alimentari.
Non dimentichiamo però che, al fine di tentare di abbassare il prezzo della benzina, a marzo dello scorso anno il precedente governo di Mario Draghi aveva disposto il taglio delle accise di circa 25 centesimi. L’agevolazione per i cittadini di fatto costò un miliardo di euro al mese, ovvero una cifra molto consistente: proprio per questo il governo Meloni ha deciso di rimuoverla totalmente. Trovandosi però nella necessità di trovare una diversa contromisura per gli incrementi odierni.
D’altronde le accise determinano l’ingresso nelle casse pubbliche di più di 13 miliardi di euro, fondi utilizzabili per specifici interventi nella prossima manovra, che il Governo ha già annunciato. Ci riferiamo ad es. alla proroga del taglio al cuneo fiscale per i lavoratori con redditi bassi – che l’Esecutivo vorrebbe peraltro rendere strutturale – o alla riformulazione delle aliquote Irpef. E si tratterebbe di interventi che rispecchiano appieno gli obbiettivi dell’ultimo DEF.
Quali caratteristiche potrebbe avere il nuovo bonus benzina da 150 euro in arrivo?
Di fatto l’automobilista potrebbe contare su una carta una tantum, per fare il pieno senza subire gli aumenti eccezionali degli ultimi tempi, che vedono il costo della benzina ormai stabilizzato sul livello dei 2 euro al litro – un aumento che pesa in particolare su chi usa spesso un mezzo a motore per le proprie necessità.
Il bonus benzina sarebbe dunque la contromossa del Governo e, secondo le ultime indiscrezioni emerse, queste potrebbero essere le sue caratteristiche:
- valore pari a 150 euro da erogare in modalità telematica;
- ‘qualifica’ di social card rivolta al rifornimento una tantum di benzina o gasolio. Quindi non sarebbero previste ricariche e la carta potrebbe essere usata una volta sola;
- destinatari i guidatori con redditi bassi e le famiglie numerose. In particolare il Governo starebbe lavorando ad un contributo per nuclei familiari con reddito sotto i 20mila o 2mila euro annui.
Chiaramente la volontà non è però soltanto quella di rendere meno gravose le spese per gli automobilisti: infatti il boom del prezzo del carburante – se non arginato con misure ad hoc – potrebbe ulteriormente far lievitare il costo dei beni e servizi che viaggiano attraverso il trasporto su gomma. In una reazione a catena ne sarebbero così penalizzate le famiglie, già alle prese con complicate operazioni per far quadrare il bilancio mensile.
Graduatoria Inps e ruolo di Comuni e Poste
Il bonus benzina – o social card carburanti – potrebbe essere assegnato tramite la redazione di una graduatoria da parte dell’Inps e, in base ai dati raccolti, sarebbe poi compito del Governo o dei Ministeri far arrivare le carte citate ai beneficiari effettivi. Sulla falsa riga della carta risparmio spesa ‘Dedicata a te’ di 382.50 euro, le attività potrebbero essere coordinate con la partecipazione delle Poste ma anche dei Comuni.
Non sarebbe necessaria un’autonoma iniziativa dei beneficiari, perché detto bonus benzina o social card potrebbe essere assegnato semplicemente avendo i requisiti fissati da regole ad hoc.
Conclusioni
Siamo finora sul terreno della proposta di Legge, pertanto non vi è nulla di definitivo o ufficiale. E non si sa al momento infatti se il bonus è da considerarsi per persona o per nucleo familiare. La scelta di varare un nuovo bonus benzina ad hoc non è improbabile ma non è neanche semplice, per le variazioni e l’instabilità dei prezzi legate a fattori imponderabili per il nostro paese. Da notare però che, con l’incremento del petrolio e dei rifornimenti, l’Esecutivo ha incassato finora oltre due miliardi di euro di Iva in più: sarebbero le risorse utili a mettere in campo anche questo bonus benzina.
Se ci si chiede infine delle tempistiche dell’eventuale lancio, la card carburanti potrebbe essere inclusa in uno dei prossimi decreti al vaglio dell’Esecutivo o nella prossima manovra.
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