Tra i vari bonus ed agevolazioni introdotte nell’ultimo periodo, per aiutare cittadini, lavoratori e famiglie in difficoltà, speciale rilievo ha il cosiddetto bonus affitto. Come ben noto, le problematiche di natura economica, legate anche alle spese dell’affitto, si sono fatte sentire con ancora maggior forza in tempi di pandemia. Tanti gli italiani che hanno dovuto fare i conti con la cessazione della propria attività lavorativa, con l’improvvisa disoccupazione e con ristrettezze economiche di vario tipo.
E’ chiaro allora che non pochi sono coloro che non riescono più a fronteggiare i costi dell’affitto; da sommare peraltro a tutti gli altri, tanto da rappresentare anch’essi un gravoso onere.
Ecco spiegato il perchè dell’inclusione del bonus affitto 2021 nell’ultima legge di Bilancio, approvata in maniera definitiva lo scorso 30 dicembre al Senato. Detto beneficio si rivela assai utile, giacchè consiste in un contributo da assegnare al proprietario dell’immobile che sceglie di ridurre il canone di locazione al proprio inquilino. Vediamo più nel dettaglio.
Bonus affitto 2021: di che si tratta in concreto?
Non è complesso spiegare in che cosa consiste in concreto il bonus affitto. Con esso il legislatore ha inteso introdurre, con valenza solo per quest’anno, un’agevolazione che attiene alle locazioni di immobili mirate ad uso abitativo.
In buona sostanza, siamo di fronte ad un contributo a fondo perduto, corrispondente al 50 per cento della riduzione del canone e fino a un massimo di 1.200 euro in un anno. E’ erogato a condizione che il proprietario accetti la domanda dell’inquilino di riduzione del canone mensile di affitto. Giuridicamente parlando, vi deve dunque essere una rinegoziazione del contratto, affinchè possa scattare il bonus affitto 2021.
Per fare un esempio pratico: se proprietario e affittuario si mettono d’accordo per riformulare la rata del canone, che scende da 600 a 500 euro al mese – ossia 100 euro in meno – al proprietario saranno restituiti 50 euro; ossia la metà del totale, per un totale annuo corrispondente a 600 euro annui. E’ chiara allora la finalità del bonus affitto: da un lato consentire all’inquilino di spendere un po’ meno per continuare a vivere nell’abitazione; dall’altro premiare, con la restituzione del denaro, il proprietario che dica sì alla riduzione del canone.
Ad ogni locatore può essere dunque assegnato un contributo fino ad un massimo di 100 euro mensili, se la riduzione del canone arriva a 200 euro al mese. Infatti, il valore totale del bonus non può superare i 1.200 euro annui per assegnatario.
Quali sono i requisiti per incassarlo?
I proprietari di abitazioni affittate devono però fare attenzione ad una serie di requisiti tassativi, che debbono concorrere tutti insieme, ai fini dell’erogazione del bonus affitto. Vediamo in sintesi quali sono:
- deve essere avvenuta la rinegoziazione del contratto, specificamente nella parte inerente l’importo del canone;
- l’immobile affittato deve essere situato in un Comune italiano ad alta tensione abitativa;
- il contratto in questione deve essere stato sottoscritto dalle parti a partire dal giorno 29 ottobre 2020; ossia la data nella quale è avvenuta la pubblicazione dell’agevolazione in Gazzetta Ufficiale;
- l’immobile affittato deve essere abitazione principale dell’affittuario. In termini pratici, non rientrano nel bonus affitto tutti quei contratti di questo tipo, che si riferiscono a locazioni per finalità non abitativa (ad es. locali commerciali o studi professionali).
In riferimento ai requisiti generali citati, ricordiamo altresì che dallo scorso anno, non è più assimilata all’abitazione principale, l’unità immobiliare di proprietà dei cittadini italiani non residenti in Italia; iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE); e già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza.
Come fare domanda per il beneficio in oggetto?
Per poter conseguire il bonus affitto in oggetto, l’interessato dovrà rispettare una ulteriore condizione. Infatti, il proprietario-locatore è tenuto a rendere nota la rinegoziazione del contratto di affitto all’Agenzia delle Entrate. Detta comunicazione dovrà avvenire in modo telematico; e dovrà anche includere tutte le informazioni utili alla erogazione del contributo.
Restiamo per il momento in attesa del provvedimento ad hoc del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, che servirà a dettagliare ogni aspetto pratico del meccanismo di versamento del bonus affitto. In particolare, l’Amministrazione finanziaria a breve dovrà specificare:
- le concrete modalità applicative del beneficio;
- la percentuale esatta di riduzione del canone di locazione (detta operazione è legata al numero di istanze arrivate nel rispetto dei limiti di spesa fissati, ossia una dotazione di 50 milioni per l’anno 2021);
- i sistemi di monitoraggio delle comunicazioni.
Ricordiamo altresì che l’articolo 19 D.L. n. 133 del 2014 dispone che “La registrazione dell’atto con il quale le parti dispongono esclusivamente la riduzione del canone di un contratto di locazione ancora in essere è esente dalle imposte di registro e di bollo”.
Non solo: dal primo settembre 2020 per rendere nota la rinegoziazione del canone, l’interessato dovrà avvalersi esclusivamente del modello RLI “Richiesta di registrazione e adempimenti successivi contratti di locazione e affitto di immobili”, scaricabile tramite il sito web dell’Amministrazione finanziaria.
Concludendo, il provvedimento di dettaglio, da parte dell’Agenzia delle Entrate, deve essere emanato entro 60 giorni; ossia dal primo gennaio 2021 ed entro il prossimo 2 marzo 2021. Pertanto, si auspica che il bonus affitto 2021 entri in vigore, diventando pienamente operativo, entro il prossimo marzo.