In tempi di rincari e di aumenti generalizzati dei prezzi, appare assai opportuno parlare dei vantaggi del bonus acqua potabile. L’agevolazione è stata oggetto di varo delle istituzioni, al fine di favorire i lavori di efficientamento per i bagni e il risparmio idrico in casa. Grazie a questi lavori, infatti, sarà possibile conseguire un conveniente minor dispendio delle risorse idriche, e ciò chiaramente va altresì nella direzione della tutela dell’ambiente.
I contribuenti (cittadini, autonomi e imprese di alcuni settori) che hanno sostenuto nel corso del 2022 spese legate all’acquisto e installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica, debbono ricordare che potranno contare su un rimborso o meglio di un credito d’imposta da usare a scorporo in F24 o in dichiarazione dei redditi.
Il modello di comunicazione e richiesta bonus può essere tramesso tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate o i canali telematici della stessa dal 1 al 28 febbraio 2023. Entro qualche settimana l’Agenzia dovrebbe comunicare altresì la percentuale di bonus spettante in base al numero di richieste pervenute. Facciamo quindi il punto su questa agevolazione, spiegando in sintesi come funziona, quali vantaggi comporta e chi può ottenerla.
Bonus acqua potabile: cos’è e come funziona
Spiegare che cos’è il bonus acqua potabile è semplice. L’agevolazione è stata prevista inizialmente dalla legge di Bilancio 2021, divenendo operativa a partire dal giugno 2021 e poi nel 2022 e fino al 2023. L’Agenzia delle Entrate che gestisce la misura, con il provvedimento del 16 giugno 2021 ha definito i criteri e le modalità di fruizione del beneficio. In seguito la misura è stata oggetto di proroga nella legge di bilancio 2022 fino al 2023.
Il bonus acqua potabile è di fatto un’agevolazione o aiuto economico a favore del contribuente che compra apparecchiature per migliorare la qualità dell’acqua da bere nella propria abitazione, oppure in un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale, ma anche in un ente del terzo settore o religioso.
A chi spetta
Il credito d’imposta spetta a chi ha acquistato e installato sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti, e può essere richiesto da:
- persone fisiche
- esercenti attività d’impresa, arti e professioni
- enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore
- enti religiosi civilmente riconosciuti.
La spesa può essere fatta nel periodo dal 2021, 2022 o 2023, ma la domanda va presentata l’anno successivo nel periodo dall’ 1 al 28 febbraio. Pertanto nel 2023 si presentano le domande riferite alle spese del 2022.
Quanto spetta
Di fatto l’incentivo si sostanzia in un credito di imposta sulle spese effettuate per l’acquisto e l’installazione di sistemi (filtri, depuratori o gasatori), aventi la finalità del miglioramento qualitativo delle acque – per il consumo da parte dell’uomo – erogate dagli acquedotti, e dunque dai rubinetti. Detto credito di imposta si riferisce alle spese sostenute tra il 2021 e il 2023.
Attenzione però: l’ammontare delle spese agevolabili va reso noto all’Agenzia delle Entrate tra il primo febbraio e il 28 febbraio dell’anno posteriore a quello di sostenimento del costo.
Infatti visti i fondi limitati l’Agenzia delle entrate rende nota per ciascun anno la misura percentuale del credito d’imposta effettivamente spettante, che dipende, quindi, dal totale delle richieste presentate. Ad esempio, per il 2021, vista l’abbondanza delle richieste presentate, la percentuale fruibile è stata del 30,3745 %.
Come ricordato nel sito web dell’Agenzia delle Entrate, l’importo massimo delle spese sulle quali calcolare l’agevolazione è stabilito in:
- 1.000 euro per ogni immobile, per le persone fisiche;
- 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
Inoltre gli interessati ad avvalersi di questo interessante incentivo, debbono ricordare che le informazioni sugli interventi debbono essere trasmesse digitalmente all’Enea – ossia l’ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie a supporto delle politiche di competitività e di sviluppo sostenibile.
Come fare domanda e ottenere il credito
Il modello di comunicazione può essere tramesso telematicamente tramite il servizio web nell’area riservata del sito delle Entrate o i canali telematici dell’Agenzia.
Successivamente all’invio della domanda il soggetto otterrà il via libera alla fruizione dell’agevolazione e quindi potrà spendere il bonus
- in compensazione tramite F24,
- oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, in dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e agli anni successivi fino al completo utilizzo dell’incentivo.
Spese fatturate
Ricordiamo infine che l’importo delle spese effettuate nell’ambito del bonus acqua potabile deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale, nel quale sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito in oggetto. In particolare, per i privati e in generale i soggetti differenti da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento è da compiersi con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento che non siano i contanti.