Cos’è e come funziona il Bonus 600 euro aprile e 1000 euro a maggio previsto dal Decreto Rilancio? Dopo una lunga attesa il Decreto-Legge Rilancio (ex decreto di maggio) è stato approvato ed ora il testo è in pubblicazione in Gazzetta Ufficiale; al suo interno, come annunciato, ci saranno molteplici misure che aiuteranno lavoratori, imprese e famiglie a uscire dalla crisi economica causata dal Coronavirus.
In tal contesto, assume notevole importanza il cosiddetto “bonus 600 euro”, ossia la prestazione economica riconosciuta dal “Decreto Cura Italia” per talune categorie di lavoratori per il mese di marzo in quanto l’incentivo economico sarò riproposto anche per il mese di aprile e maggio. Quest’ultima mensilità, tra l’altro, sarà interessata da un aumento del bonus, infatti, sarà erogato un bonus di 1.000 euro, anziché di 600 euro, ma esclusivamente a coloro che presentano determinati requisiti e condizioni.
Ulteriore novità annunciata in conferenza stampa dal PdC Conte è che il bonus verrà erogato in automatico, senza necessità di ripresentare la domanda. Dovrebbe quindi essere l’INPS in autonomia a riconfermare il bonus a chi ne ha fatto domanda in precedenza e fare tutte le verifiche del caso. Per questo particolare comunque ci sarà bisogno della conferma dell’Istituto previdenziale.
Le novità sono contenute al Capo II “Altre misure urgenti in materia di lavoro e politiche sociali”, ed in particolare all’art. 89 della bozza del Dl Rilancio. Vediamo quindi nel dettaglio a chi interessa e quali sono i nuovi requisiti da possedere per averne diritto.
Bonus 600 euro aprile e in alcuni casi 1000 euro a maggio: le novità del decreto rilancio
È prorogato, per il mese di aprile 2020, il bonus di 600 euro in favore dei
- liberi professionisti con partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo o iscritti alla Gestione separata dell’INPS;
- collaboratori coordinati e continuativi con rapporto attivo alla predetta data del 23 febbraio 2020 e iscritti alla Gestione separata dell’INPS.
Per il mese di maggio 2020, invece, il bonus salirà a 1.000 euro esclusivamente per i liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data di entrata in vigore del “Decreto Rilancio”. A tal fine è necessario aver subito una comprovata riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019.
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Il bonus 1.000 euro per il mese di maggio 2020 è garantito anche ai co.co.co., iscritti alla Gestione separata INPS. Non è previsto il requisito della riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019.
Lavoratori autonomi iscritti all’Ago
L’indennità di 600 euro è erogata per il mese di aprile 2020 ai lavoratori iscritti alle seguenti gestioni:
- artigiani;
- commercianti;
- coltivatori diretti;
- coloni e mezzadri.
Anche per i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago il bonus di 600 euro diventa di 1.000 euro a maggio, nel caso di riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019.
Bonus 600 euro aprile e 1000 a maggio gli stagionali di turismo e stabilimenti termali
Possono accedere all’indennità di 600 euro, per il mese di aprile 2020, i lavoratori dipendenti stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro nell’arco temporale che va dal 1° gennaio 2019 alla data del 17 marzo 2020.
Per il mese di maggio, l’indennità sarà pari a 1.000 euro.
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Indennità per i lavoratori agricoli
Per gli operai agricoli a tempo determinato e le altre categorie di lavoratori iscritti negli elenchi annuali purché, l’indennità per il mese di aprile 2020 sarà pari a 500 euro per il mese di aprile 2020.
Possono accedervi soggetti che:
- possano fare valere nell’anno 2019 almeno 50 giornate di effettivo lavoro agricolo dipendente;
- non siano titolari di pensione.
Bonus 600 euro per i lavoratori dello spettacolo
È riconosciuta un’indennità di 600 euro per ciascuno dei mesi di aprile e maggio 2020 ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo, che abbiano i seguenti requisiti:
- almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo; o che abbiano prodotto nel medesimo anno un reddito non superiore a 50.000 euro;
- non essere titolari di un trattamento pensionistico diretto né di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.
La medesima indennità viene erogata per le predette mensilità anche ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con almeno 7 contributi giornalieri versati nel 2019, cui deriva un reddito non superiore ai 35.000 euro.
Bonus 600 euro per altri stagionali, intermittenti, occasionali e venditori a domicilio
È prevista anche un’indennità per i mesi di aprile e maggio, pari a 600 euro per ciascun mese, ai lavoratori dipendenti e autonomi che in precedenza erano esclusi dal Decreto Cura Italia. Gli stessi inoltre potranno richiedere anche l’arretrato relativo al mese di marzo.
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In particolare, si tratta di:
- Altri lavoratori stagionali: ovvero appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali; gli stessi devo aver cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e svolto almeno trenta giornate di lavoro nel medesimo periodo.
- Lavoratori intermittenti o a chiamata: con almeno trenta giornate di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020.
- Autonomi senza partita IVA non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie: che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali (articolo 2222 del cod. civ.) e che non abbiano un contratto in essere alla data del 23 febbraio 2020. Gli stessi devono essere già iscritti alla data del 23 febbraio 2020 alla Gestione separata INPS, con almeno un contributo mensile.
- Incaricati alle vendite a domicilio (art. 19 del D.Lgs. 114/1998): con reddito annuo 2019 derivante dalle medesime attività superiore ad euro 5.000; titolari di partita IVA attiva e iscritti alla Gestione separata INPS, alla data del 23 febbraio 2020 e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.