Il decreto Aiuti-ter ha innalzato a 350 euro anche per alcuni titolari di partita iva (lavoratori autonomi e professionisti), il bonus 200 euro previsto dal primo decreto Aiuti.
Il bonus una tantum 200 euro era stato previsto non solo per i lavoratori dipendenti e per i pensionati, ma anche per altre categorie di lavoratori, compresi i titolari di partita iva. Se per i soggetti diversi dalle partite iva, è tutto definito, sia sulle modalità di richiesta del bonus, sia sul calendario dei pagamenti, in molti hanno ricevuto già il bonus, la stessa cosa non si può dire per i titolari di partita iva. Questi potranno richiedere sia il bonus 200 euro sia il bonus 150 euro fino al 30 novembre se il pagamento è a carico dell’INPS. Le scadenze di domanda invece sono diverse per i professionisti iscritti alle Casse private di previdenza. A ogni modo, l’incremento di 150 euro vale solo nel rispetto di un preciso limite reddituale.
Da qui, chi avrà un reddito sotto una certa soglia, nel momento in cui si troverà a richiedere il bonus 200 euro, avrà diritto ad un accredito una tantum di 350 euro. Al contrario chi supererà la soglia prevista dal nuovo decreto Aiuti, avrà diritto solo a 200 euro.
Ecco quali sono i nuovi requisiti fissati dal Governo per il nuovo bonus 350 euro.
Bonus 200 euro autonomi e professionisti: come funziona
L’art. 33 del DL 50/2022, c.d. decreto Aiuti, ha previsto un fondo per sostegno del potere di acquisto dei lavoratori autonomi. In particolare, i soldi sono stati stanziati per garantire anche ai titolari di partita iva il bonus 200 euro riconosciuto dallo stesso decreto a lavoratori dipendenti e pensionati.
A oggi, il bonus 200 euro per le partite iva non è ancora richiedibile. Infatti, il provvedimento che fissa nello specifico i requisiti per richiedere il bonus è stata approvato solo di recente.
Il bonus 200 euro partite Iva può essere richiesto da:
- lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps,
- professionisti iscritti alle casse previdenziali private.
Tali soggetti devono avere un reddito 2021 non superiore a 35.000 euro.
Inoltre, l’iscrizione alla cassa di previdenza di appartenenza deve risultare già alla data del 18 maggio, data di entrata in vigore del decreto Aiuti. Come se ciò non bastasse, chi richiede il bonus 200 euro partite iva, deve avere una partita iva attiva e con attività avviata, nonché almeno un versamento per la contribuzione dovuta alla gestione previdenziale per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020 ( per i nuovi iscritti tale condizione non vale).
Bonus partite IVA fino a 350 nel decreto Aiuti-ter: qual è la novità
I requisiti per richiedere il bonus 200 euro vengono rivisti nel nuovo decreto Aiuti-ter.
In particolare, il nuovo decreto dispone quanto segue:
L’indennità una tantum prevista dal decreto di cui all’articolo 33 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 convertito, con modificazioni, con la legge 15 luglio 2022, n. 91 è incrementata di 150 euro a condizione che, nel periodo d’imposta 2021, abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro e conseguentemente il limite di spesa di cui al comma 1 dello stesso articolo 33 è incrementato di 412,5 milioni di euro per l’anno 2022.
In sostanza, nel momento in cui verrà aperta la procedura per richiedere il bonus 200 euro del decreto Aiuti, chi presenta la domanda potrà attestare:
- che il suo reddito complessivo 2021 è superiore a 20.000, ma non a 35.000 euro;
- che il suo reddito complessivo 2021 non supera le 20.000 euro.
Nel primo caso, il titolare di partita avrà diritto al bonus di 200 euro, nel secondo caso, al bonus di 350 euro.
Bonus una tantum autonomi e professionisti: come fare domanda
Sia per il bonus una tantum di 200 euro che quello di 150 euro distinguiamo le due situazioni seguenti:
- gli iscritti in via esclusiva all’INPS devono fare domanda telematicamente all’Istituto entro il 30 novembre;
- per quanto attiene ai professionisti con contributi versati sia all’istituto di previdenza e che alla propria cassa di riferimento, il bonus una tantum sarà pagato dall’Inps e la domanda deve essere presentata all’Istituto entro il 30 novembre;
- per gli iscritti alle Casse private, invece il contributo una tantum sarà versato d’ufficio dalla propria Cassa di riferimento – sulla scorta delle informazioni in possesso alla data dello stesso versamento.
Nel dettaglio, possono presentare la domanda all’INPS entro il 30 novembre i lavoratori: iscritti alla gestione speciale degli artigiani; iscritti alla gestione speciale dei commercianti; iscritti alla gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri, compresi gli imprenditori agricoli professionali; pescatori autonomi; liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici.
Per fare la domanda si deve entrare sul sito dell’Inps e fare il seguente percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”. Dopo l’autenticazione con SPID, CIE o CNS, si dovrà selezionare la categoria di appartenenza per la quale si intende fare domanda, tra quelle indicate. La procedura è comunque piuttosto semplice ed intuitiva.
Al fine di fare domanda, l’interessato potrà comunque servirsi del Contact Center Multicanale, telefonando al numero verde 803.164 da rete fissa (senza costi) oppure al numero 06.164164 da rete mobile (a pagamento).
I professionisti iscritti alle Casse invece devono presentare la domanda direttamente ai loro fondi pensionistici di appartenenza (Inarcassa, Enpacl, Cassa Forense ecc.).
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