La definitiva conversione in Legge del Dl Aiuti Ter ha confermato, come ben noto, l’indennità una tantum per dipendenti, pensionati, lavoratori autonomi (commercianti ed artigiani), professionisti ed altre categorie (fra cui i disoccupati) beneficiarie ribattezzato “Bonus 150 euro”. Sulla falsariga del bonus 200 euro, introdotto dal Decreto Aiuti, il D.L. Aiuti ter riconosce una somma, esentasse, pari a 150 euro ed erogata, a seconda dei casi, dal datore di lavoro, dall’Inps o dagli Enti di previdenza competenti, previa domanda dell’interessato o d’ufficio.
Aggiornamento: Con il messaggio 1389/2023 l’INPS informa che è possibile consultare l’esito della domanda presentata e le relative motivazioni tramite il Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche, a cui si accede con le proprie credenziali. Con lo stesso messaggio l’Istituto spiega anche le modalità di presentazione di riesame delle domande di bonus 150 per autonomi e professionisti, le cui richieste sono state respinte. La domanda di riesame deve essere presentata entro il 19 aprile 2023 accedendo alla stessa sezione del sito INPS in cui è stata presentata la domanda “Indennità una tantum 200 euro”.
Analizziamo tutte le novità in dettaglio.
Bonus 150 euro: chi deve fare domanda entro il 31 gennaio 2023
Come detto in premessa possono presentare la domanda di bonus 150 euro entro il 31 gennaio 2023 tutti coloro sono stati esclusi dall’accredito automatico e in particolare:
- i collaboratori coordinati e continuativi,
- gli assegnisti di ricerca,
- i dottorandi con borsa di studio,
- i lavoratori stagionali,
- gli intermittenti
- e i lavoratori dello spettacolo,
se in possesso dei requisiti indicati nella circolare n. 127 del 16 novembre 2022. Stagionali e intermittenti posso fare domanda solo se non abbiano già percepito, dal datore di lavoro, l’indennità nel mese di novembre 2022, ove spettante.
La procedura telematica è attiva fino al 31 gennaio 2023, sul sito INPS, per richiedere l’indennità una tantum. Il bonus di 150 euro sarà erogato in questo caso entro febbraio 2023.
Bonus 150 euro lavoratori dipendenti: a chi spetta e quando arriva
Ai sensi dell’articolo 18, i lavoratori dipendenti, eccezion fatta per quelli con rapporto di lavoro domestico, hanno ricevuto, per il tramite del datore di lavoro e, pertanto, in busta paga, il bonus 150 euro, a condizione che:
- abbiano avuto una retribuzione imponibile, di competenza del mese di novembre 2022, non eccedente l’importo di 1.538,00 euro;
- non siano stati titolari dell’indennità una tantum in quanto appartenenti ad una delle altre categorie beneficiarie, di cui al successivo articolo 19;
- abbiano presentato al datore di lavoro una dichiarazione in cui affermano di “non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 19, commi 1 e 16” (riguardanti, rispettivamente il bonus 150 euro a pensionati e beneficiari del Reddito di cittadinanza).
Erano ricompresi nella platea dei beneficiari anche i lavoratori interessati da eventi con “copertura di contribuzione figurativa integrale dall’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS)” (articolo 18, comma 4). Sono i casi di coloro che, assenti dal lavoro, beneficiano delle prestazioni economiche erogate dall’Inps, per il tramite del datore di lavoro, non soggette a contribuzione previdenziale.
Cosa succede ai dipendenti con più rapporti di lavoro
I dipendenti titolari di due o più rapporti di lavoro con realtà differenti, avevano comunque diritto al bonus 150 euro una sola volta (articolo 19, comma 3).
Quando arriva in busta paga
L’articolo 18, comma 1, del Decreto “Aiuti-ter” afferma chiaramente che i 150 euro sarebbero stati riconosciuti dal datore di lavoro “nella retribuzione erogata nella competenza del mese di novembre 2022”.
Le stesse aziende, anticipando per conto dell’Inps l’indennità una tantum, hanno recuperato le somme in parola rispetto ai contributi da versare all’Istituto con modello F24, evidenziando il dettaglio di questa operazione nella denuncia “UniEmens”, da inviare ogni mese in via telematica all’Inps.
Bonus 150 euro pensionati: a chi spetta e quando arriva
Il bonus 150 euro è stato esteso ai soggetti residenti in Italia (articolo 19, comma 1):
- Titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022;
- Con reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali, non superiore a 20 mila euro per l’anno 2021.
Da precisare che dal computo del reddito personale assoggettabile ad IRPEF, devono essere esclusi:
- Trattamenti di fine rapporto comunque denominati;
- Reddito della casa di abitazione;
- Competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
Pensionati di altre Casse non gestiti dall’Inps
Nei confronti dei soggetti titolari esclusivamente di trattamenti non gestiti dall’Inps, il “casellario centrale dei pensionati, istituito con decreto del Presidente della Repubblica 31 dicembre 1971, n. 1388, individua l’Ente previdenziale incarico dell’erogazione dell’indennità una tantum che provvede negli stessi termini e alle medesime condizioni ed è successivamente rimborsato dall’INPS a seguito di apposita rendicontazione”.
A titolo di esempio, ENPACL (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Consulenti del Lavoro) sul proprio portale “enpacl.it”, alla sezione “Indennità sostegno al reddito”, ha comunicato l’erogazione del bonus 150 euro ai consulenti del lavoro pensionati “residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici esclusivamente a carico di ENPACL con decorrenza entro il 1° ottobre 2022 e di reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l’anno 2021 a 20.000 euro”.
Nei loro confronti l’Ente corrisponde d’ufficio, nel mese di novembre 2022, l’indennità pari a 150 euro.
L’elenco dei soggetti destinatari, conclude l’Ente, viene “fornito all’ENPACL dal Casellario centrale dei pensionati gestito dall’INPS”.
Pensionato – lavoratore, cosa fare?
Il Decreto “Aiuti-ter” stabilisce che i 150 euro spettano, a ciascun avente diritto, una sola volta “anche nel caso in cui tale soggetto svolga attività lavorativa” (articolo 19, comma 6).
Quando arriva il bonus ai pensionati?
L’Inps ha provveduto a corrispondere d’ufficio l’indennità una tantum di 150 euro “nel mese di novembre 2022” (articolo 19, comma 1).
La somma in questione è riconosciuta sulla base dei dati reddituali a disposizione dell’Ente erogatore al momento del pagamento, fatta salva una successiva verifica del reddito “anche attraverso le informazioni fornite in forma disaggregata per ogni singola tipologia di redditi dall’Amministrazione finanziaria e da ogni altra amministrazione pubblica che detiene informazioni utili” (articolo 19, comma 4).
Nell’ipotesi in cui, a seguito di controlli sui redditi, emergono somme corrisposte in eccedenza, l’Istituto “provvede alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali” (articolo 19, comma 5).
Bonus 150 euro lavoratori autonomi e professionisti: a chi spetta e quando arriva
L’articolo 20 del Decreto “Aiuti-ter” aumenta, in misura pari a 150 euro, l’indennità una tantum di 200 euro già prevista dal Decreto – legge 17 maggio 2022 numero 50 (convertito in Legge 15 luglio 2022 numero 91), ribattezzato Decreto “Aiuti”.
Hanno beneficiato del bonus aggiuntivo di 150 euro, i soggetti:
- Destinatari dell’indennità pari a 200 euro;
- Titolari di un reddito complessivo, totalizzato nel periodo d’imposta 2021, non superiore a 20 mila euro.
Bonus 150 euro Autonomi e professionisti iscritti all’Inps
Al fine di gestire l’erogazione dei bonus 200 e 150 euro l’Inps è intervenuta con la Circolare 26 settembre 2022 numero 103.
Il documento fornisce i necessari chiarimenti per il pagamento delle indennità, in favore di autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Istituto, in particolare:
- Lavoratori iscritti alla gestione speciale dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli artigiani;
- Lavoratori iscritti alla gestione speciale dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli esercenti attività commerciali;
- iscritti alla gestione speciale per coltivatori diretti, coloni e mezzadri, compresi gli imprenditori agricoli professionisti, iscritti alla predetta gestione;
- Pescatori autonomi;
- Liberi professionisti iscritti alla Gestione separata dell’Inps;
- Lavoratori iscritti in qualità di coadiuvanti e coadiutori alle gestioni previdenziali di artigiani, esercenti attività commerciali, coltivatori diretti, coloni e mezzadri.
Nei confronti dei soggetti appena citati, l’indennità una tantum di 200 euro e l’ulteriore integrazione pari a 150 euro vengono corrisposte dall’Inps previa domanda.
L’istanza doveva essere obbligatoriamente presentata all’Istituto entro il 30 novembre 2022, accedendo alla sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, raggiungibile a partire dalla homepage “inps.it”, seguendo il percorso “Prestazioni e servizi – Servizi – Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”.
In alternativa alla presentazione telematica (per la quale sono necessarie le credenziali SPID, CIE o CNS), è possibile:
- Chiamare il Contact center Inps, al numero verde 803.164 (da rete fissa) o lo 06.164.164 (da rete mobile);
- Rivolgersi agli Istituti di Patronato.
Professionisti iscritti alle casse private, come e quando arriva il bonus
I professionisti iscritti alle rispettive casse di previdenza potevano ricevere i bonus 200 e 150 euro (o bonus 350 euro), in osservanza delle procedure e delle tempistiche definite dai singoli enti e comunicate sui portali online istituzionali.
Si segnalano, a titolo di esempio, le sezioni dedicate alle indennità, disponibili collegandosi a:
- “enpacl.it – Indennità sostegno al reddito” per i Consulenti del Lavoro;
- “cassaforense.it – Notizie in evidenza” per gli Avvocati;
- “cnpadc.it – Comunicazione” per i Commercialisti.