Il DDL Legge di Bilancio 2025, recentemente approvato dal Governo, introduce una misura significativa che avrà un impatto positivo su molte famiglie italiane: l’assegno unico per i figli non sarà più incluso nel calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
Questa modifica rappresenta un cambiamento molto importante e richiesto sin dall’introduzione dell’AUU, in quanto faciliterà l’accesso a diverse agevolazioni e servizi pubblici, poiché l’ISEE è lo strumento utilizzato per valutare la condizione economica delle famiglie e determinare l’ammissibilità a vari benefici sociali. Di seguito, analizzeremo nel dettaglio cosa comporta questa novità, ma prima ricordiamo in breve cos’è l’assegno unico e come viene calcolato l’importo.
Cos’è l’assegno unico e come funziona?
L’assegno unico e universale per i figli a carico è una misura di sostegno economico destinata alle famiglie con figli, introdotta nel 2021 per semplificare e razionalizzare le diverse forme di aiuti familiari esistenti. Si tratta di un contributo che viene erogato mensilmente a tutte le famiglie con figli a carico fino ai 21 anni, senza differenze di status lavorativo (dipendenti, autonomi, disoccupati, pensionati). Il principale vantaggio dell’assegno unico è che è un beneficio universale, ovvero spetta a tutte le famiglie, anche se l’importo varia in base al reddito complessivo del nucleo familiare e al numero dei figli.
L’assegno unico viene corrisposto mensilmente dall’INPS e sostituisce numerose misure precedenti, come il bonus bebè e gli assegni familiari. La finalità di questa misura è duplice: garantire un sostegno costante alle famiglie con figli e semplificare il panorama delle agevolazioni a disposizione dei nuclei familiari.
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Come si calcola l’importo mensile dell’assegno unico?
L’importo dell’assegno unico varia in base a due fattori principali: l’ISEE familiare e il numero dei figli a carico, a cui si vanno ad aggiungere le maggiorazioni previste per alcuni casi particolari. Senza un ISEE, si ha comunque diritto all’assegno, ma si riceverà l’importo minimo previsto (ovvero pari a quello calcolato per l’ISEE più alto).
Con un ISEE aggiornato, invece, l’importo aumenta in base alle condizioni economiche del nucleo familiare.
- Per i nuclei familiari con ISEE fino a 15.000 euro, l’importo massimo è di circa 189 euro per ciascun figlio a carico.
- Se l’ISEE è superiore a 40.000 euro o non viene presentato, l’importo si riduce progressivamente fino a raggiungere il minimo di circa 54 euro per figlio.
- Sono previste maggiorazioni per i figli successivi al secondo, per le famiglie con figli disabili, o per i nuclei in cui entrambi i genitori lavorano.
L’assegno, quindi, tiene conto delle diverse situazioni familiari, cercando di bilanciare il supporto economico in relazione alle necessità specifiche dei figli e alla capacità economica del nucleo familiare.
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Assegno unico fuori dal calcolo ISEE: cosa comporta?
Con la nuova misura introdotta nella Legge di Bilancio 2025, l’importo dell’assegno unico non sarà più considerato nel calcolo dell’ISEE familiare. In pratica, le somme percepite dalle famiglie a titolo di assegno unico non influiranno più negativamente sul valore complessivo dell’indicatore economico. Questo significa che il reddito familiare apparirà inferiore, favorendo un ISEE più basso e, di conseguenza, un accesso più agevolato a numerosi servizi e agevolazioni pubbliche.
Questa novità sarà particolarmente vantaggiosa per le famiglie che si trovano in prossimità di soglie ISEE rilevanti. Molti servizi pubblici e benefit, come le agevolazioni sulle rette scolastiche, i contributi per l’affitto o i sussidi sociali, sono infatti accessibili solo entro specifici limiti di ISEE. Con l’assegno unico fuori dal calcolo, le famiglie avranno la possibilità di mantenere un ISEE più basso e continuare ad accedere a questi importanti sostegni senza rischio di perdere i requisiti.
Conclusioni
La modifica introdotta con la Legge di Bilancio 2025 rappresenta un passo significativo per migliorare la condizione economica delle famiglie italiane. In sintesi:
- L’assegno unico per i figli non influirà più sul calcolo dell’ISEE, permettendo alle famiglie di mantenere un valore dell’indicatore economico inferiore.
- Maggiore accesso a servizi e agevolazioni: con un ISEE più basso, le famiglie avranno più possibilità di accedere a contributi scolastici, agevolazioni per l’affitto e altri sostegni pubblici.
- Benefici estesi a un numero maggiore di famiglie: molte famiglie che precedentemente superavano soglie ISEE importanti potrebbero ora rientrare nei criteri di ammissibilità per ricevere ulteriori aiuti.
Per le famiglie italiane, questa novità si traduce in un supporto economico più stabile e un miglioramento dell’accesso ai servizi sociali, contribuendo a ridurre il carico finanziario complessivo.
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