L’Assegno Unico è un sostegno presente ormai da diversi mesi in Italia, ed è stato introdotto a partire da marzo 2022, per tutte le famiglie con figli. Si tratta di una misura pensata per sostenere a livello economico le famiglie che hanno figli, e che viene garantito a lavoratori dipendenti, autonomi, ma anche a disoccupati.
L’Assegno Unico è stato anche definito come universale, proprio perché viene corrisposto a tutti i cittadini che hanno figli. Con l’introduzione di questo particolare sostegno, sono stati lentamente accantonati diversi bonus presenti in precedenza per le famiglie, tra cui alcune detrazioni fiscali per le famiglie, come gli ANF.
Per quanto riguarda le modalità di erogazione, questo sostegno viene corrisposto a livello mensile a tutti i beneficiari, e recentemente sono state pubblicate dall’INPS le date dei pagamenti per il secondo semestre 2023. Vediamo tutti i dettagli da conoscere nell’articolo.
Assegno Unico 2023, quando arriva
Questo sostegno viene corrisposto una volta al mese alle famiglie che possono beneficiarne, ovvero a coloro che rispettano i requisiti per riceverlo. INPS e Banca d’Italia hanno recentemente deciso e pubblicato le date dei pagamenti dell’Assegno Unico, per il secondo semestre 2023.
Vediamo qui di seguito qual è il calendario dei pagamenti stabilito da luglio a dicembre di quest’anno:
- 17, 18, 19 luglio 2023;
- 18, 21, 22 agosto 2023;
- 15, 18, 19 settembre 2023;
- 17, 18, 19 ottobre 2023;
- 16, 17, 20 novembre 2023;
- 18, 19, 20 dicembre 2023.
Questo calendario dei pagamenti è rivolto a chi sta già ricevendo l’erogazione dell’Assegno Unico, mentre invece chi lo ha appena richiesto vedrà accreditata l’erogazione in un momento successivo. Per questa categoria di beneficiari il pagamento arriverà alla fine del mese.
In particolare, chi accede alla prima volta al sussidio, lo riceverà secondo le regole dell’Assegno Unico all’ultima settimana del mese successivo al momento in cui è stata presentata la richiesta. La stessa regola vale per coloro a cui vengono applicati dei conguagli sull’erogazione, ad esempio a causa di variazioni della composizione del nucleo familiare.
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Assegno Unico 2023: tutte le novità
Andiamo a vedere da vicino alcune novità che riguardano questa erogazione, che fanno seguito alla Legge di Bilancio 2023. Secondo le ultime disposizioni, non è necessario presentare una nuova domanda di accesso all’Assegno Unico se l’erogazione è già stata percepita l’anno precedente.
Con l’arrivo dell’anno nuovo, a presentare una nuova domanda di accesso all’assegno sono coloro che, pur avendolo già ricevuto in precedenza, hanno riportato dei cambiamenti evidenti nel nucleo familiare.
In particolare, chi nel 2022 ha beneficiato della misura, ha presentato una nuova domanda solo se sono stati riscontrati i seguenti cambiamenti:
- Presenza di un maggior numero di figli;
- Raggiungimento, da uno o più figli, dell’età oltre alla quale non è previsto l’Assegno Unico;
- Modifiche sostanziali dell’ISEE, ovvero del reddito del nucleo familiare.
In queste circostanze, la famiglia con l’anno nuovo è tenuta a presentare una ulteriore domanda di accesso all’Assegno Unico, anche se già percepito in precedenza.
Ulteriori modifiche a questa misura hanno coinvolto nel 2023 delle maggiorazioni particolari, per cui alcune famiglie ricevono in questi mesi un importo mensile leggermente più alto. Si tratta in particolare dei seguenti casi:
- Aumento del 50% della maggiorazione per famiglie con almeno 4 figli;
- Aumento del 50% dell’assegno per le famiglie numerose, che hanno tre o più figli a carico, da uno a tre anni, fino a 40.000 euro di ISEE complessivo;
- Aumento del 50% dell’assegno per le famiglie che hanno figli di età inferiore a 1 anno.
L’erogazione può essere corrisposta non solo a favore delle famiglie con figli, ma anche nei casi in cui la madre si trova in gravidanza, a partire dal settimo mese.
Come funziona l’Assegno Unico per i maggiorenni
Nel caso in cui le famiglie abbiano a carico figli di maggiore età, l’Assegno Unico viene erogato fino ai 21 anni se sussistono alcune particolari condizioni, ovvero:
- Il giovane frequenta un corso di formazione scolastico o professionale;
- Il giovane è impegnato in un tirocinio o in un’attività lavorativa e ha reddito inferiore a 8.000 euro annui;
- Il giovane è disoccupato e iscritto ai centri per l’impiego per la ricerca del lavoro;
- Il giovane è impiegato a svolgere il servizio civile.
In questi casi quindi l’Assegno Unico verrà erogato anche per le famiglie con figli a carico maggiorenni conviventi. L’erogazione può continuare ad essere corrisposta alla famiglia nel caso in cui il figlio a carico è disabile.
Requisiti 2023 per l’Assegno Unico
Vediamo nel dettaglio quali sono i requisiti per poter accedere quest’anno alla misura dedicata alle famiglie, condizioni che devono essere rispettate per tutta la durata del periodo in cui si percepisce l’assegno:
- Requisito di cittadinanza: il beneficiario dev’essere cittadino europeo, o un suo familiare, o titolare del permesso di soggiorno, con pagamento dell’imposta sui redditi in Italia;
- Requisito di residenza: il beneficiario dev’essere residente e domiciliato in Italia, oppure sia o sia stato residente in Italia per almeno due anni, con contratto di lavoro per almeno 6 mesi;
- Requisito reddituale: l’ISEE determina gli importi mensili dell’Assegno Unico, tuttavia viene corrisposto, con importi minimi, anche a chi non specifica un ISEE familiare. Allo stesso modo, l’importo più basso viene corrisposto a chi ha un reddito più alto.
In breve, gli importi variano in base alla composizione della famiglia, ma anche in relazione alla situazione reddituale specifica, e vengono erogate delle maggiorazioni per situazioni particolari.