Intorno alla metà del mese di giugno ad alcune famiglie è inaspettatamente arrivato un Sms dell’Inps, che le avvisa di dover modificare il proprio IBAN per poter ricevere correttamente il pagamento dell’assegno unico. Attenzione però perchè per alcuni questo comporterà il il blocco dell’erogazione del beneficio! La ragione sarebbe rintracciabile nell’errato invio dell’SMS per il cambio dell’IBAN sbagliato.
Intuibile che detto allarme abbia gettato nel panico non poche persone, le quali si stanno chiedendo ora delle conseguenze: davvero l’assegno unico è a rischio? E se sì, come rimediare e sbloccare i versamenti? Cerchiamo di fare chiarezza di seguito, spiegandovi cosa fare e come comportarsi in caso di ricezione di questo messaggio.
Assegno unico di giugno, pagamenti bloccati per colpa di questo SMS dell’INPS
Il comunicato stampa di Inps del 4 gennaio scorso riporta il calendario dei pagamenti assegno unico e universale da gennaio a giugno 2024. Per quanto riguarda il sesto mese dell’anno e le situazioni dei nuclei familiari che non hanno subito variazioni, l’istituto di previdenza ha previsto il versamento del contributo poco dopo la metà di giugno.
Il punto però è che – come accennato in apertura – in questi giorni decine e decine di percettori dell’assegno unico hanno ricevuto e stanno ricevendo la notifica di un sms Inps, che annuncia il blocco dei versamenti. Il messaggio riporta le seguenti parole:
AUU: domanda o pagamento bloccato. Accedi a MyINPS autenticandoti e leggi l’Avviso con il link al video per te con le istruzioni di sblocco.
In questo caso specifico, la problematica riguarderebbe l’IBAN dei percettori, che dovrebbe essere modificato o aggiornato. L’istituto fornisce le istruzioni per lo sblocco dell’attribuzione dell’assegno unico giugno 2024 ed, infatti, ai destinatari del messaggio dettaglia altresì che anche se la domanda di assegno unico universale è stata accolta:
non è stato possibile procedere al pagamento per impossibilità di verificare la titolarità dell’IBAN […] inserito nella sezione Modalità di pagamento. Abbiamo preparato per te un video personalizzato e interattivo per fornirti istruzioni utili a sbloccare i pagamenti. Il video resterà a tua disposizione per sei mesi.
Pertanto non si tratta, come si potrebbe pensare a prima vista, di una truffa – tecnicamente di un tentativo di smishing (il fishing per i cellulari) – ma di un vero SMS dell’istituto, che avvisa alcuni beneficiari dell’assegno circa la necessità di modificare o aggiornare i dati utili al versamento del contributo, accedendo all’area personale del sito web di Inps.
Assegno unico, IBAN errato: cosa vuole davvero l’INPS?
L’istituto di previdenza ha mandato messaggi ai beneficiari dell’assegno unico ma – in riferimento a molte di queste comunicazioni – alla base vi è un errore di Inps.
In sostanza, solo da parte di alcuni destinatari i dati personali vanno effettivamente modificati per continuare a percepire la somma, mentre per altri la segnalazione di un IBAN errato è uno sbaglio di Inps, una sorta di pasticcio su cui i singoli nuclei familiari non hanno alcuna responsabilità.
Il cambio di IBAN – sia nel caso in cui è doveroso sia nel caso in cui non è – potrebbe far slittare il pagamento dell’assegno unico, senza però correre il rischio di perderlo. Infatti una volta cambiato l’IBAN rispettando la procedura, i pagamenti vengono poi sbloccati.
Quando arrivano i pagamenti dell’assegno unico di giugno?
Il Contact Center Inps, a cui si sono rivolti i beneficiari del contributo, ha spiegato che una variazione dell’IBAN nella domanda assegno unico comporta uno spostamento dei pagamenti a fine mese o al mese successivo.
Chi ha quindi cambiato l’IBAN, nonostante fosse corretto, per seguire le indicazioni di Inps, potrebbe non ricevere i soldi questo mese, ma a luglio con l’arretrato di giugno. E, paradossalmente, coloro che dopo aver ricevuto il messaggio sms, non si sono invece attivati alla modifica dell’IBAN, perché non si sono fidati della correttezza della comunicazione – ed anzi hanno visto la disposizione di pagamento sul fascicolo previdenziale – troveranno i soldi regolarmente accreditati in questi giorni, come già accaduto a maggio e nei mesi precedenti.
In concreto l’errore IBAN si ha laddove, per svariati motivi, detto codice alfanumerico sia errato o laddove quest’ultimo vada modificato perché non più attivo (si pensi a chi ha chiuso un conto corrente spostandosi in un’altra banca).
Come bisogna comportarsi?
Se è arrivato l’SMS dell’INPS per il cambio dell’IBAN:
- verificare che l’IBAN è realmente sbagliato
- verificare se ci sono già in corso dei pagamenti
- verificare se i mesi scorsi vi è stato l’accredito in c/c
Fatte queste verifiche:
- se l’IBAN è corretto e i pagamenti sono regolari lasciare tutto come si trova
- altrimenti modificare l’IBAN sbagliato
Se invece l’IBAN era corretto e i pagamenti regolari, ma il beneficiario ha comunque cambiato l’IBAN a causa dell’SMS ricevuto allora si può fare ben poco… quando si apportano modifiche infatti il pagamento slitta automaticamente a fine mese, se non addirittura al mese successivo, con il pagamento dell’arretrato. Quest’ultima parte riguarda altresì coloro che hanno cambiato l’IBAN perchè realmente sbagliato.
Come controllare i pagamenti dell’Assegno unico figli
Ricordiamo infine che chi vuole sapere quando arriverà l’assegno unico di giugno o di qualsiasi altro mese, verificando eventuali ritardi, potrà fare riferimento all’area personale MyInps – accendendo con le consuete credenziali (Spid, Cie o Cns).
Qui troverà le indicazioni sulla data di accredito dell’assegno unico alla sezione “pagamenti” del “fascicolo previdenziale del cittadino”, facendo clic su “prestazioni”. Altrimenti sarà possibile accedere al servizio “assegno unico per figli a carico”, in cui consultando la domanda presentata si potrà visionarne lo stato, ma anche i giorni dei pagamenti programmati.
In alternativa, un valido strumento è l’app Io, disponibile per smartphone e tablet attraverso cui i cittadini possono accedere ad un’ampia varietà di servizi della PA fra cui le notifiche dei pagamenti delle prestazioni INPS.