Da aprile 2025 molte famiglie italiane potrebbero ricevere un Assegno Unico più alto. Il motivo è legato a un importante cambiamento nel calcolo dell’ISEE, l’indicatore che misura la situazione economica del nucleo familiare e che determina l’importo spettante per prestazioni come l’Assegno Unico Universale.
Con l’entrata in vigore delle nuove regole previste dalla Legge di Bilancio 2024, sarà infatti possibile escludere dal patrimonio mobiliare fino a 50.000 euro investiti in strumenti finanziari garantiti dallo Stato, come titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale. Questa novità potrà abbassare l’ISEE di molte famiglie, con un impatto positivo sull’importo mensile dell’assegno.
Una misura che premia il risparmio prudente
L’obiettivo della riforma è duplice: da un lato incentivare l’investimento in strumenti sicuri come i titoli di Stato, dall’altro rendere il calcolo dell’ISEE più equo, evitando di penalizzare le famiglie che hanno risparmiato affidandosi a forme di investimento tradizionali e a basso rischio.
Fino ad oggi, infatti, il patrimonio mobiliare complessivo, comprensivo anche di questi strumenti di risparmio, contribuiva ad alzare l’ISEE e quindi a ridurre l’importo dell’Assegno Unico. Con le nuove regole, fino a 50.000 euro investiti in questi strumenti saranno ignorati nel calcolo, rendendo più vantaggioso il profilo ISEE di molte famiglie.
Quando cambia il calcolo dell’ISEE
L’INPS ha tempo fino al 5 aprile 2025 per aggiornare i propri sistemi e adeguare la procedura di calcolo dell’ISEE alle nuove regole. Solo dopo questa data sarà possibile presentare una nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) con la quale si potrà ottenere un ISEE ridotto e, di conseguenza, un Assegno Unico ricalcolato.
Va ricordato che le DSU presentate prima di aprile continueranno a essere valide, ma non beneficeranno della nuova esclusione patrimoniale. Chi vuole approfittare dell’agevolazione dovrà quindi presentare una nuova dichiarazione.
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Quanto aumenta l’Assegno Unico con il nuovo ISEE senza Titoli di Stato
Per capire meglio quanto questa modifica può incidere sul sostegno economico per i figli, vediamo alcuni esempi concreti di famiglie che, grazie all’esclusione dei titoli di Stato, riescono a ottenere un ISEE più basso e un assegno mensile più alto.
Esempio 1
Una famiglia con due figli minorenni ha un ISEE iniziale di 30.000 euro. Con questa situazione, l’Assegno Unico per ciascun figlio è pari a circa 136,60 euro al mese. La stessa famiglia possiede 20.000 euro in buoni fruttiferi postali. Con il nuovo ISEE, che non considera questa parte del patrimonio, il valore scende a 27.500 euro. L’assegno per ciascun figlio aumenta così a 148,10 euro. In totale, l’aumento è di 11,50 euro mensili per figlio, pari a 138 euro all’anno. Per due figli, il beneficio complessivo arriva a 276 euro in più ogni anno.
Esempio 2
Nel secondo esempio, una famiglia con tre figli ha un ISEE di partenza di 25.000 euro. In questo caso, l’Assegno Unico per ciascun figlio è di 161,90 euro al mese. Dopo aver escluso 30.000 euro in titoli di Stato, il nuovo ISEE si attesta a 22.000 euro. Questo fa salire l’assegno mensile a 175,70 euro per figlio. L’aumento è di 13,80 euro al mese, che in un anno diventano 165,60 euro. Per tre figli, il beneficio complessivo ammonta a 496,80 euro all’anno.
Esempio 3
Il terzo caso riguarda una famiglia con due figli e un ISEE iniziale pari a 21.000 euro. L’assegno mensile per ciascun figlio, in questa fascia, è di circa 181,40 euro. Grazie all’esclusione di 35.000 euro in libretti postali, il nuovo ISEE scende a 18.000 euro. L’assegno unico diventa così di 196,50 euro al mese per figlio. L’incremento è di 15,10 euro al mese, che corrispondono a 181,20 euro annui. Per due figli, la famiglia riceverà 362,40 euro in più in un anno.
Quali titoli sono esclusi dal nuovo ISEE
La novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 riguarda in particolare alcuni strumenti finanziari garantiti dallo Stato. Da aprile 2025, nel calcolo del patrimonio mobiliare ai fini ISEE non verranno più considerati i seguenti strumenti, fino a un massimo complessivo di 50.000 euro per nucleo familiare:
- i Buoni del Tesoro Poliennali (BTP), spesso utilizzati come forma di risparmio a lungo termine;
- i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT), titoli a breve termine molto diffusi tra i piccoli risparmiatori;
- i Certificati di Credito del Tesoro (CCT), che offrono una remunerazione variabile legata all’andamento dei tassi;
- i buoni fruttiferi postali, emessi da Cassa Depositi e Prestiti e sottoscrivibili presso Poste Italiane;
- i libretti di risparmio postale, anch’essi garantiti dallo Stato e spesso utilizzati come strumento di accantonamento familiare.
Tutti questi strumenti non concorreranno più alla formazione dell’ISEE entro la soglia indicata, permettendo così a molte famiglie di ottenere una valutazione economica più favorevole.
A chi conviene aggiornare l’ISEE
I vantaggi saranno più evidenti per le famiglie che si trovano in fasce ISEE medio-alte, dove anche una piccola variazione può far aumentare l’importo dell’assegno. Chi ha già diritto alla misura massima (ISEE inferiore a 17.090,61 euro) non avrà invece un beneficio diretto da questa modifica, perché ha già raggiunto il tetto massimo dell’importo previsto.
In ogni caso, chi ha investito anche solo parte dei propri risparmi in strumenti garantiti dallo Stato dovrebbe valutare attentamente la possibilità di presentare una nuova DSU da aprile. Il guadagno, anche se non elevatissimo, è comunque costante e può fare la differenza nel bilancio familiare annuale.
Cosa devono fare le famiglie
Per ottenere il nuovo calcolo è necessario attendere l’aggiornamento delle procedure da parte dell’INPS. Appena disponibile, si potrà procedere con la presentazione di una nuova DSU per il 2025, anche se se ne è già presentata una a gennaio o febbraio.
La dichiarazione può essere trasmessa direttamente dal sito INPS, tramite SPID, CIE o CNS, oppure con l’assistenza di un CAF o un patronato. È importante ricordare che i benefici non scattano in automatico: senza una nuova DSU, il sistema continuerà a considerare l’ISEE precedente.
Un’opportunità da cogliere
Questa modifica al calcolo dell’ISEE rappresenta una piccola ma concreta opportunità per tante famiglie italiane. Escludere i titoli di Stato, i buoni postali e i libretti di risparmio dal patrimonio mobiliare significa riconoscere che il risparmio non è un lusso, ma un valore.
Aggiornare la DSU da aprile può tradursi in un assegno mensile più alto e in un aiuto economico più equo. In un periodo in cui il carovita incide sempre di più sul bilancio familiare, anche qualche decina di euro in più al mese può fare la differenza. Meglio prepararsi per tempo e cogliere l’occasione appena possibile.
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