L’assegno di inclusione è più alto del reddito di cittadinanza: l’importo medio sfiora i 635 euro al mese. Questo è uno dei primi dati che stanno circolando sulla nuova misura inaugurata lo scorso 1° gennaio 2024, della quale hanno potuto beneficiare i nuclei familiari che percepivano il vecchio sussidio. A fornire questi numeri è stata Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri, nel corso del question time che si è tenuto nel corso della giornata del 24 gennaio 2024.
Al 20 gennaio 2024, secondo quanto ha dichiarato la Meloni, sono 600 mila i nuclei familiari che hanno presentato la domanda di ADI. L’importo medio dell’assegno di inclusione, come abbiamo anticipato, risulta essere pari a 635 euro contro i 563,58 euro che erano erogati nel corso del 2023 per il reddito di cittadinanza.
I primi pagamenti arriveranno su Carta ADI già dal 26 gennaio 2024, come già detto in precedenza infatti le domande potevano essere presentate dal 18 dicembre 2023, e per i più veloci che hanno fatto richiesta entro il 7 gennaio il primo pagamento arriverà già da questa data. Chi presenterà la domanda entro il mese di gennaio, riceverà la prima mensilità il 15 febbraio e poi le successive a partire dal 27 di febbraio in poi.
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Assegno di inclusione: importo più alto del reddito di cittadinanza
A prevedere il superamento del reddito di cittadinanza è stato il Decreto Lavoro 2023, con la quale sono state introdotte due diverse misure:
A spiegare la filosofia di fondo della prima misura è stata direttamente Giorgia Meloni nel corso del question time che si è tenuto il 24 gennaio 2024 alla Camera. La misura è nata
con l’obiettivo di garantire tutela a quei nuclei che hanno effettiva necessità di essere sostenuti, ovvero famiglie in difficoltà economiche con componenti minori, disabili, over 60 o inseriti in programmi di cura.
La premier ha poi fornito i primi dati disponibili relativi all’assegno di inclusione, che è attivo dallo scorso 1° gennaio 2024. Sono stati stimati in 737 mila i nuclei familiari che potenzialmente potrebbero beneficiare della misura. Di questi, al momento, avrebbero presentato domanda 600 mila.
Giorgia Meloni si è voluta soffermare anche sugli importi che verranno erogati e sulla mensilità di gennaio, spiegando che
i primi pagamenti per coloro che hanno superato i controlli perché in questo caso, a differenza del reddito di cittadinanza i controlli li facciamo prima e non li facciamo dopo, partiranno venerdì 26 gennaio. L’importo medio stimato per l’ADI è di 635 euro al mese, cioè una cifra superiore all’importo medio che veniva erogato con il reddito di cittadinanza. E anche qui dimostriamo una cosa che abbiamo sempre sostenuto e cioè che dividendo le platee ne avrebbero beneficiato soprattutto coloro che versavano in condizioni peggiori.
Sostanzialmente questo significa che il primo importo che viene erogato risulta essere superiore a quanto veniva riconosciuto ai percettori del reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza: quanto percepivano i beneficiari
Il reddito di cittadinanza ha concluso la propria storia nel 2023. Proprio lo scorso anno è stato erogato l’importo mensile più alto. A pubblicare i numeri è stata direttamente l’Inps. Eccoli (gli importi erogati sono quelli medi):
- 2019: 492,17 euro;
- 2020: 530,75 euro;
- 2021: 546,18 euro;
- 2022: 550,93 euro;
- 2023: 563,58 euro.
Oltre all’assegno di inclusione c’è lo strumento di formazione e lavoro
Giorgia Meloni non si è limitata unicamente a fornire i dati relativi all’assegno di inclusione. Ma ha fatto un aggiornamento anche sullo strumento di formazione e lavoro.
In questo caso al 20 gennaio 2024 sono state presentate 165.000 domande. Di queste ne sono state processate ed accolte 70.000.
La misura, che è operativa dallo scorso 1° settembre 2023, ha permesso l’assunzione di circa 11.000 persone, mentre 27.000 mila hanno ricevuto i 350 euro mensili che sono stati previsti come rimborso spese per quanti decidessero di partecipare ad un’iniziativa di politica attiva. I pagamenti dell’SFL di 350 euro arrivano tramite bonifico.
Andando a sommare i potenziali beneficiari dei due strumenti, la platea risulta essere inferiore rispetto a quella del reddito di cittadinanza.
- 2019: numero nuclei familiari coinvolti: 1.107.603 – numero persone coinvolte: 2.710.035;
- 2020: numero nuclei familiari coinvolti: 1.577.388 – numero persone coinvolte: 3.701.188;
- 2021: numero nuclei familiari coinvolti: 1.772.042 – numero persone coinvolte: 3.957.334;
- 2022: numero nuclei familiari coinvolti: 1.691.185 – numero persone coinvolte: 3.672.818;
- 2023: numero nuclei familiari coinvolti: 1.363.095 – numero persone coinvolte: 2.884.865.
Comunque vada, per riuscire ad avere un quadro leggermente più completo della misura è necessario attendere i prossimi mesi.