Ogni mese le famiglie italiane possono beneficiare di alcuni assegni garantiti dallo Stato o nel dettaglio dall’INPS. Parliamo ad esempio di Assegno Unico per i figli, Assegno di Inclusione e Supporto Formazione e Lavoro per i soggetti che possono accedervi.
A proposito dell’Assegno di Inclusione, gli importi dell’indennità vengono versati all’interno dell’apposita carta ADI a chi sta già ricevendo questo sostegno ogni mese, a partire dal giorno 26 aprile.
Le cose cambiano leggermente nel caso in cui si sta aspettando la prima mensilità a seguito dell’adesione alla misura, per cui l’accredito può avvenire diversi giorni in anticipo. Vediamo nello specifico quando arriva l’Assegno di Inclusione riferito ad aprile 2024, in quali casi può essere erogato in anticipo e a cosa fare attenzione.
Assegno di Inclusione aprile 2024: le date di pagamento
Vediamo subito quali sono le date da conoscere per ciò che riguarda l’Assegno di Inclusione, una delle misure sostitutive del vecchio reddito di cittadinanza. L’importo viene caricato sull’apposita carta a partire da:
- Martedì 16 aprile 2024: per coloro che hanno presentato la domanda di accesso alla misura entro il mese di marzo, ovvero devono ricevere gli importi corrispondenti per la prima mensilità;
- Venerdì 26 aprile 2024: per coloro che stanno già ricevendo ogni mese questo sostegno economico e possono continuare a beneficiarne.
Questa differenziazione permette a chi percepisce per la prima volta l’ADI di ricevere l’importo corrispondente sull’apposita carta, tuttavia è necessario andare a ritirarla di persona alle poste.
Come ritirare la carta ADI
Se è la prima volta che si riceve il beneficio economico dell’Assegno di Inclusione, è necessario ritirare la carta ADI su cui verrà accreditato personalmente, alle poste, presentando i propri documenti di identità e il codice fiscale.
Questo è possibile solamente se la domanda di accesso alla misura è stata accolta in modo positivo, ovvero tramite apposita procedura al portale SIISL.
Quando la domanda viene accolta, si viene poi avvisati tramite SMS, email oppure tramite il portale ufficiale SIISL della conferma e della possibilità di ritirare la carta. Bisogna quindi fare attenzione ad alcuni accorgimenti:
- La carta è personale, quindi va ritirata solamente dal diretto interessato. Se nello stesso nucleo familiare ci sono più percettori della misura, entrambi devono recarsi alle Poste per ritirare la propria carta;
- Può accadere che non si riceva correttamente l’SMS, nonostante si è beneficiari effettivi della misura. Con il messaggio n.684 del 14 febbraio 2024 l’INPS ha confermato che anche in questi casi è possibile recarsi in posta per ritirare la propria carta, ovvero anche se non è presente l’SMS.
Il cittadino può conoscere lo stato della propria richiesta, ovvero se è stata respinta oppure confermata, attraverso il portale online INPS, accedendo anche alle informazioni sulle motivazioni nel caso di respingimento.
Leggi anche: Carta di Inclusione: come si usa, cosa si può comprare, quando ritirarla alle Poste
Calendario pagamenti Assegno di Inclusione
L’INPS ha anche chiarito quali sono le date in cui aspettarsi l’accredito dell’Assegno di Inclusione all’interno dell’apposita carta, per i prossimi mesi, che elenchiamo qui di seguito:
- Venerdì 26 aprile 2024;
- Martedì 28 maggio 2024;
- Giovedì 27 giugno 2024;
- Sabato 27 luglio 2024.
Per chi invece deve ricevere questo accredito per la prima volta, l’INPS ha stabilito che l’erogazione possa avvenire il mese successivo all’esito positivo della richiesta, ovvero:
- Martedì 16 aprile 2024 per domande con esito positivo presentate a marzo 2024;
- Mercoledì 15 maggio 2024 per domande con esito positivo presentate ad aprile 2024;
- Sabato 15 giugno 2024 per domande con esito positivo presentate a maggio 2024;
- Martedì 16 luglio 2024 per domande con esito positivo presentate a giugno 2024.
Per alcuni è possibile che la data possa slittare ulteriormente di un mese nel caso di sottoscrizione del patto di attivazione digitale in un mese diverso da quello di presentazione della domanda.
Assegno di Inclusione e rinnovo dell’ISEE
Va specificato che l’Assegno di Inclusione è strettamente collegato all’ISEE del nucleo familiare. Per questo motivo è necessario presentare il valore corretto e aggiornato, per poter verificare il rispetto dei requisiti per ricevere il sostegno.
Questo numero non deve superare 9.360 euro. A partire dal mese di marzo 2024 per le erogazioni si tiene conto dell’ISEE 2024, per cui se il beneficiario non ha ancora presentato tutti i dati per il rinnovo (partendo dalla DSU 2024), l’INPS dispone la sospensione temporanea in attesa delle informazioni.
Al momento della presentazione dell’ISEE aggiornato, il beneficiario vedrà ripartire le erogazioni, tuttavia non andrà a perdere le somme dovute nel periodo di sospensione, perché gli verranno accreditati anche gli arretrati.
Assegno di Inclusione aprile 2024 e arretrati
Ci sono delle situazioni in cui è possibile per i beneficiari dell’ADI ricevere alcuni importi arretrati. La prima è quella che abbiamo appena visto, ovvero in caso di sospensione per mancanza dell’ISEE aggiornato.
Il secondo caso è quello per cui il patto di attivazione digitale venga sottoscritto dal beneficiario insieme alla presentazione della domanda, ma per cui l’esito positivo viene confermato solamente nei mesi seguenti.
Questa differenza temporale non comporta la perdita delle somme da ricevere dall’INPS, perché, anche se il primo pagamento viene stabilito in base al momento in cui viene dato l’esito positivo alla richiesta, queste vengono accreditate in relazione al periodo che inizia dalla sottoscrizione del patto di attivazione digitale. In questo modo il beneficiario potrà ricevere anche le erogazioni spettanti dei mesi arretrati.
Come chiedere il riesame della domanda dell’ADI
Può accadere che in alcuni casi la richiesta di accesso all’ADI venga respinta: si tratta di tutte quelle casistiche in cui effettivamente il soggetto richiedente non rispetta le condizioni per poter avere questo sussidio, ovvero per mancanza dei requisiti.
Il richiedente tuttavia viene sempre informato delle cause del rigetto, per cui può avanzare, entro 30 giorni, una richiesta di riesame della domanda. In alcuni casi è possibile anche fare ricorso.
Se invece ci sono dei dati mancanti, l’INPS può richiederli all’interessato, sospendendo momentaneamente la domanda. In questo caso gli interessati possono presentare tutti i dati per completare ciò che manca entro un termine di 60 giorni: successivamente la richiesta viene respinta.