Nuove opportunità per la formazione accademica arrivano dai cd. Patti territoriali dell’alta formazione per le imprese, di cui si ha notizia grazie al sito web del Ministero dell’Università e della Ricerca. Quest’ultimo infatti ha reso nota la pubblicazione online del decreto che prevede per gli atenei, l’opportunità di sottoscrivere accordi con soggetti privati e pubblici al fine di allargare il quadro dell’offerta formativa agli studenti universitari.
Si tratta di accordi ad hoc, i quali mirano ad aiutare a risolvere il problema della mancata corrispondenza tra domanda e offerta nel mondo del lavoro. Un gap evidente soprattutto in determinati ambiti disciplinari.
Vediamo allora più da vicino queste novità di sicuro interesse per i cittadini e, in particolare, per i giovani iscritti ad una facoltà universitaria. I dettagli.
Alta formazione con i patti territoriali Imprese – Università: cosa sapere
Il summenzionato decreto direttoriale del MUR – il n. 2329 del 2023 – è il provvedimento di attuazione della misura di cui al DL n. 152 del 6 novembre 2021, recante disposizioni urgenti per l’attuazione del PNRR – e convertito con modificazioni nella legge n. 233 del 29 dicembre dello stesso anno.
Quest’ultimo provvedimento, in particolare, fissa per il 2024 uno stanziamento pari a 90 milioni di euro su cui potranno contare le università pubbliche e private, comprese quelle telematiche, aventi sedi legali in Basilicata, Puglia, Calabria o Sicilia, per attuare i citati ‘Patti territoriali’.
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Lo scopo dei cd. ‘Patti territoriali dell’alta formazione per le imprese’ è in verità triplice, in quanto l’iniziativa ambisce a:
- allargare l’offerta formativa con specifico focus sulle discipline STEM (acronimo di Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), anche combinate con differenti materie umanistiche e sociali;
- favorire l’interdisciplinarietà dei corsi di studio;
- promuovere la formazione di profili professionali notevolmente specializzati e al passo con i tempi
In altre parole, i citati Patti intendono soddisfare le esigenze espresse dal mondo del lavoro, dalle filiere produttive e dalle aziende locali. E’ ben nota infatti la situazione per cui molto spesso le imprese e i datori di lavoro si trovano costrette a denunciare la mancata corrispondenza tra i profili ricercati e le competenze acquisite dagli studenti.
Attenzione però, in quanto detto decreto mira espressamente a costituire accordi per l’alta formazione di cui siano firmatari atenei di regioni svantaggiate del Sud Italia e soggetti pubblici e privati: a beneficiarne saranno gli studenti, che potranno contare su una formazione di taglio più pratico e più facilmente spendibile nel mondo del lavoro.
Come funziona per le Università
Nel decreto che dispone per le università la facoltà di sottoscrivere accordi con soggetti privati e pubblici, al fine di allargare l’offerta formativa degli studenti, si precisa – in particolare – che sono gli atenei di Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia ad aver tempo fino al 15 marzo prossimo, per manifestare la volontà di partecipare all’iniziativa. Entro quella data, quindi, dovranno presentare i ‘Patti territoriali dell’alta formazione per le imprese’, inviando una richiesta ad hoc al MUR a partire dal 15 gennaio. Ogni università può proporre più di un patto.
Un certo margine di libertà viene lasciato agli atenei, in quanto le norme in materia indicano altresì che i progetti potranno legarsi ad iniziative ad hoc, dirette a favorire la transizione dei laureati nel mondo del lavoro e, al contempo, sollecitare la formazione continua, come pure il cd. trasferimento tecnologico essenziale per creare poi nuovi prodotti, processi, applicazioni, materiali o servizi. Non solo: i citati accordi potranno altresì prevedere, ai fini dell’attuazione, la sottoscrizione di accordi di programma tra le singole università o aggregazioni delle stesse e il MUR (come pure la federazione o fusione di università).
Per la domanda, una finestra bimestrale è attiva grazie alla piattaforma web dedicata del Ministero dell’Università e della Ricerca (https://progetti-mur.cineca.it/mur/patti-territoriali2024/), a cui rimandiamo per la fase di presentazione del progetto. Mentre per tutti i dettagli sui Patti territoriali dell’alta formazione per le imprese, di riferimento è il citato decreto direttoriale del MUR, pubblicato in questa pagina.
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