Una nuova significativa iniziativa per rilanciare il turismo, dopo gli anni bui della pandemia. Si tratta del Fondo per il Turismo da quasi 1,4 miliardi ed avente lo scopo di riqualificare le strutture ricettive, secondo gli standard più aggiornati che puntano sulla sostenibilità e sul progresso digitale.
Da pochi giorni è attiva una piattaforma web ad hoc per la misura in oggetto, che peraltro non deve ritenersi fine a se stessa, ma piuttosto inserita nel quadro degli obiettivi e dei programmi di cui al PNRR. Protagonisti di questa iniziativa sono il Ministero del Turismo, nel ruolo di promotore, e l’Agenzia Invitalia, nel ruolo di gestore.
Si tratta un piano di grande respiro, che vede anche la partecipazione di Abi – Associazione bancaria italiana e Cdp – Cassa depositi e prestiti – e che indica una finestra temporale ad hoc, in cui fare domanda per accedere al cosiddetto incentivo FRI-TUR collegato al varo del Fondo citato. Vediamone allora alcuni aspetti essenziali, che ci permettono di capire la reale portata dell’iniziativa.
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Fondo Nazionale del Turismo: cos’è e come funziona
Abbiamo appena detto che per il funzionamento del nuovo Fondo Turismo è stata attivata una piattaforma digitale apposita, a partire dal 30 gennaio scorso, che garantisce alle imprese la possibilità di scaricare senza costi la documentazione. I soggetti interessati all’incentivo previsto, potranno altresì fare domanda online ad hoc sul sito di Invitalia dal 1 marzo 2023.
Proprio la citata Agenzia avrà un ruolo chiave nell’iniziativa legata al nuovo Fondo per il Turismo, se pensiamo che Invitalia è la struttura istituita appositamente per lo sviluppo ed è di proprietà del MEF. Invitalia dà spinta alla crescita economica del Paese, punta sui settori strategici per lo sviluppo e l’occupazione, si impegna nel rilancio delle aree di crisi e opera, in particolare, nel Mezzogiorno. Non solo: Invitalia gestisce la rete di incentivi nazionali e misure di sviluppo, che mirano a favorire la nascita di nuove imprese e le startup innovative. Ora è anche soggetto gestore degli incentivi connessi al Fondo Turismo.
Come spiega Invitalia all’interno del suo sito web, il cd. FRI-TUR consiste in quell’incentivo che intende migliorare i servizi di ospitalità e potenziare le strutture ricettive. FRI-TUR sta per “Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo nel turismo” e la sua ottica, come abbiamo accennato, è quella della digitalizzazione e della sostenibilità ambientale.
Se ne trova traccia nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR – e può contare su una dotazione finanziaria è di 780 milioni di euro, con altri ulteriori 600 milioni di finanziamenti bancari attivati per questa specifica iniziativa.
Incentivi FRI – Tur: chi sono i beneficiari e quali gli interventi coperti
Come spiega Invitalia nel suo sito web sono finanziabili, in particolare, gli investimenti per la riqualificazione energetica, ma non solo. Infatti gli incentivi possono essere richiesti da parte delle strutture ricettive e operanti in ambito turistico per interventi di:
- riqualificazione antisismica;
- riqualificazione energetica;
- eliminazione delle barriere architettoniche;
- realizzazione di piscine termali (soltanto per gli stabilimenti termali);
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, installazione di manufatti leggeri;
- opere di digitalizzazione;
- acquisto o rinnovo di arredi.
L’incentivo di cui al nuovo Fondo Turismo si rivolge, tra gli altri, ad hotel, agriturismi, porti turistici, stabilimenti balneari e termali, strutture ricettive all’aria aperta, imprese del settore fieristico e congressuale. La metà delle risorse stanziate andrà a coprire gli interventi di riqualificazione energetica.
Nell’ambito del Pnrr Turismo, è stato così avviato il citato Fondo con pubblicazione della procedura per la ricezione delle proposte da parte degli operatori. Inizialmente si trattava di una misura con uno stanziamento di 180 milioni (risorse Pnrr fondi Next Gen EU) ma che, in virtù dell’attività ministeriale, è stata integrata con altre centinaia di milioni di euro, ovvero 600 milioni deliberati dal Cipess concessi a Cdp, a cui si sommano altresì prestiti di identico ammontare erogati dal settore bancario a condizioni di mercato.
Come usare le agevolazioni previste
Attenzione però alle condizioni di accesso all’incentivo, che indichiamo di seguito:
- l’investimento deve essere collegato ad una o più unità dell’impresa che fa domanda, posizionate sul territorio del nostro paese;
- inoltre l’investimento deve comportare spese ammissibili, al netto dell’IVA, incluse tra 500mila euro e 10 milioni di euro. Quindi si tratta di investimenti medio-grandi.
I progetti di intervento debbono inoltre essere realizzati entro il 31 dicembre 2025 ed essere conformi alla legge ambientale nazionale e a quella europea.
Vi saranno due distinte forme di agevolazione, ovvero:
- il contributo diretto alla spesa, previsto dal Ministero del Turismo;
- il finanziamento agevolato, previsto da Cassa Depositi e Prestiti.
Ambo le agevolazioni saranno concesse sulla scorta della valutazione dei progetti, che sarà compito dell’Agenzia Invitalia.
Inoltre al finanziamento agevolato dovrà essere combinato un finanziamento bancario a tasso di mercato di identico ammontare e durata, versato da una banca che aderisce all’apposita convenzione firmata da Ministero del Turismo, Associazione Bancaria Italiana e Cassa Depositi e Prestiti – ovvero i soggetti che partecipano all’iniziativa del Fondo Turismo. Ecco perché è nei piani una ulteriore somma pari a 600 milioni di euro da parte del mondo bancario, uguale alla somma prevista per il finanziamento agevolato assegnato da Cassa Depositi e Prestiti. E per questo si stima che la dotazione complessiva sarà di quasi 1,4 miliardi di euro.
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Quando fare domanda
La domanda di accesso all’incentivo FRI – TUR e dunque al Fondo Turismo può essere effettuata dalle ore 12.00 del 1 marzo 2023 fino alle ore 12.00 del 31 marzo prossimo. Mentre come abbiamo detto sopra, dallo scorso 30 gennaio è possibile scaricare la documentazione – accessibile in questa pagina. Gli interessati debbono ricordare che per fare domanda è necessario:
- avere un’identità digitale (SPID, CNS, CIE);
- disporre una firma digitale e una PEC;
- accedere all’area riservata per compilare sul web la domanda.
Alla fine dell’iter online sarà assegnato un protocollo elettronico, e sarà poi compito di Invitalia esaminare ogni richiesta in base all’ordine cronologico di presentazione.
Concludendo, secondo la prospettiva del Ministero del Turismo quanto previsto nel quadro del Fondo Turismo 2023 permetterà alle imprese del nostro paese di essere più competitive ed al passo con i costanti cambiamenti del settore. Ben si comprende dunque il perché e la portata di un intervento che rappresenta nitidamente il sostegno del Governo al settore turistico, da sempre avente un ruolo chiave per l’economia italiana.
Per ogni ulteriore informazione di dettaglio, rinviamo alla pagina ad hoc sul sito web di Invitalia.