Forse non tutti conoscono l’iniziativa Fondo PMI creative, che è ormai è entrato in piena operatività. La legge di Bilancio 2021 ha previsto questo Fondo specifico e, ad oggi, può contare su un ammontare di stanziamenti MISE per il 2021-2022 pari a circa 40 milioni di euro.
Come vedremo un po’ più nel dettaglio nel corso di questo articolo, per l’accesso ai contributi a fondo perduto e i finanziamenti previsti si è cominciato il 20 giugno con la compilazione delle domande, mentre per l’invio è necessario aspettare il prossimo 5 luglio. Maggiore è invece l’attesa per gli interventi di collaborazione con aziende di altri settori. Le date di riferimento sono infatti a settembre. Ecco di seguito ciò che è opportuno ricordare sul Fondo per le imprese creative.
PMI creative: quali sono
Nelle norme vigenti troviamo una definizione piuttosto ampia ed articolata delle imprese creative. In particolare la legge di Bilancio 2021 ha stabilito che per ‘settore creativo’ dobbiamo intendere:
“il settore che comprende le attività dirette allo sviluppo, alla creazione, alla produzione, alla diffusione e alla conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative e, in particolare, quelle relative all’architettura, agli archivi, alle biblioteche, ai musei, all’artigianato artistico, all’audiovisivo, compresi il cinema, la televisione e i contenuti multimediali, al software, ai videogiochi, al patrimonio culturale materiale e immateriale, al design, ai festival, alla musica, alla letteratura, alle arti dello spettacolo, all’editoria, alla radio, alle arti visive, alla comunicazione e alla pubblicità”.
Non vi sono particolari dubbi a riguardo: le industrie culturali e creative includono sia le arti tradizionali come la pittura, la danza, la letteratura, la musica, sia discipline moderne come il cinema, il design, la moda e l’artigianato. Va da sé dunque che l’insieme dei beneficiari del Fondo PMI creative è potenzialmente davvero ampio.
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Fondo PMI creative: qual è lo scopo dell’iniziativa
Finalità della misura in oggetto è la promozione della nascita, dello sviluppo e del consolidamento delle micro, piccole e medie imprese attive nel settore creativo.
Il Fondo, previsto dalla Legge di Bilancio 2021, intende infatti sostenere nuove forme di imprenditorialità, la collaborazione con altri settori e lo sviluppo delle PMI operanti in una pluralità di aree quali la cultura, l’arte, la musica e l’audiovisivo.
In particolare, il meccanismo comporta contributi a fondo perduto, sostegno del capitale sociale e finanziamenti agevolati per acquistare macchinari innovativi, servizi specialistici o per la valorizzazione di brevetti. Ben si comprendono dunque l’articolazione dell’iniziativa e le sue indubbie potenzialità.
Le date da segnare sul calendario
Siamo chiaramente innanzi ad un’opportunità oggettivamente interessante per non poche realtà imprenditoriali italiane: il Fondo PMI creative prevede da questo mese le domande di contributi a fondo perduto, ed è coperto l’80% delle spese per progetti di avvio o investimento.
Il meccanismo dell’erogazione degli incentivi sotto forma di contributi a fondo perduto funziona secondo il seguente calendario delle date di apertura degli sportelli:
- avvio, sviluppo e consolidamento imprese creative – compilazione domande dalle ore 10 del 20 giugno e invio dalle ore 10 del 5 luglio 2022;
- promozione della collaborazione tra imprese creative e soggetti operanti in altri settori – compilazione domande dalle ore 10 del 6 settembre e invio dalle ore 10 del 22 settembre 2022.
Inoltre, il provvedimento relativo al Fondo PMI creative suddivide la dotazione finanziaria (40 milioni in totale) tra le tipologie di interventi previsti e i codici ATECO delle PMI coinvolte, indicando le modalità e i criteri per l’assegnazione delle agevolazioni e le iniziative ammissibili al meccanismo in oggetto.
Contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato: quanto spetta
Sopra abbiamo accennato al fatto che il Fondo per le PMI creative copre l’80% delle spese ammissibili, nei seguenti termini:
- 40% come contributo a fondo perduto;
- 40% come finanziamento a tasso a zero di 10 anni.
Attenzione però: i progetti devono essere caratterizzati da un importo massimo di 500mila euro (al netto di IVA) e debbono avere durata massima pari a 2 anni. Soprattutto debbono essere mirati ai seguenti obiettivi:
- avvio o sviluppo dell’impresa, in ipotesi di PMI costituite da non più di 5 anni;
- ampliamento o diversificazione dell’offerta e del mercato di riferimento o introduzione di innovazioni ed efficientamento dell’iter produttivo, per imprese formate da più di un quinquennio.
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Quali sono le spese ammissibili
Riportiamo quanto previsto dal decreto MISE dello scorso 19 novembre che, recando la disciplina del Fondo in oggetto, chiarisce anche quali sono le spese ammissibili. In particolare queste ultime, sostenute e pagate direttamente dall’impresa beneficiaria, riguardano:
- immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti; macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, dimensionati alla effettiva produzione ed identificabili singolarmente;
- immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, incluso l’acquisto di brevetti o acquisizione di relative licenze d’uso;
- opere murarie nel limite del 10% (dieci per cento) del programma complessivamente considerato ammissibile;
- esigenze di capitale circolante, nel limite del 50% delle spese di cui ai punti a), b) e c).
Per ulteriori dettagli sul punto delle spese ammissibili rimandiamo comunque al testo completo del decreto citato (art.9 punto 4), consultabile qui.
Come richiedere il bonus
Ricordiamo infine che l’attribuzione effettiva delle agevolazioni avviene sulla scorta di una procedura valutativa ad hoc. Uno specifico decreto MISE dello scorso 30 maggio definisce tempi e modalità di accesso agli incentivi in oggetto.