Nuove interessanti opportunità per le donne imprenditrici arrivano dalla Regione Lazio, con il lancio dell’iniziativa legata al bando “Donne, Innovazione e impresa”, avente il preciso scopo di potenziare, promuovere e sollecitare i progetti imprenditoriali di stampo femminile. Previsti contributi a fondo perduto a favore di chi si distinguerà per idee originali e meritevoli, in tema di innovazione di prodotto o di processo aziendale.
L’iniziativa è stata presentata in un incontro pubblico tenutosi a Roma, che ha visto la presenza di esponenti del mondo dell’imprenditoria e della Vicepresidente della Regione Lazio.
Vediamo insieme le informazioni chiave su questa nuova e interessante iniziativa e indichiamo come e quando fare domanda di partecipazione. I dettagli.
Bando Donne, Innovazione e impresa: come funziona e qual è lo scopo
Il bando della Regione Lazio intitolato “Donne, Innovazione e impresa”, come accennato in apertura, intende sostenere e favorire l’imprenditoria delle donne, tramite il supporto economico allo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese.
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Di fatto l’iniziativa vuole perciò favorire i percorsi di innovazione aziendale, in piena adesione alla Smart Specialization Strategy regionale. Opportuno ricordare che, nel più esteso quadro della programmazione 2021-2027, la Regione Lazio ha intrapreso la revisione della propria Strategia per la specializzazione intelligente (Smart Specialisation Strategy), in un approccio originale e focalizzato a favorire la crescita e l’occupazione.
Insomma, detta Strategia vuole rispondere con efficacia alle opportunità emergenti e agli sviluppi del mercato, rintracciando le priorità allo scopo di creare un vantaggio competitivo e sviluppando i punti di forza del sistema regionale in tema di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione. E, proprio sulla scorta delle esigenze espresse dal mondo imprenditoriale, va letto il citato bando “Donne, Innovazione e impresa”.
I soggetti destinatari dell’iniziativa
Come abbiamo detto, il bando in questione è rivolto alle imprese femminili, ma di che di tipo? Anzitutto deve trattarsi di imprese rientranti nel vasto novero delle PMI, iscritte nel Registro delle imprese oppure – se si tratta di lavoratrici autonome – occorre la titolarità di una partita Iva alla data della domanda, e fino alla data di versamento dei contributi a fondo perduto.
I potenziali beneficiari debbono altresì avere una sede operativa (oppure domicilio fiscale nel caso di lavoratrici autonome) nel Lazio, area in cui mettere in pratica il progetto agevolato dagli aiuti del bando “Donne, Innovazione e impresa”.
Più nel dettaglio, l’elenco dei soggetti potenzialmente interessati a partecipare per ottenere i contributi a fondo perduto è composto da:
- lavoratrici autonome;
- imprese individuali con una figura di sesso femminile nella veste di titolare
- cooperative, società di persone e studi associati in cui il numero di donne socie o associate sia almeno il 60% dei membri della struttura sociale;
- da imprese femminili e i cui organi di amministrazione siano formati per almeno i due terzi da donne;
- le società di capitale le cui quote di partecipazione siano possedute in misura non al di sotto dei due terzi da donne.
Questi requisiti debbono essere posseduti dall’impresa alla data di presentazione della richiesta del contributo, e debbono essere mantenuti per almeno tre anni dal versamento dello stesso. Il bando anche su questo punto è molto rigoroso. Ovviamente i soggetti interessati debbono svolgere l’attività imprenditoriale beneficiaria del contributo a fondo perduto, alla data di presentazione della richiesta di versamento.
Numeri dell’iniziativa e vantaggi dei contributi a fondo perduto
Il bando “Donne, Innovazione e impresa” 2024 stanzia un totale di cinque milioni di euro da risorse del Programma FESR 2021-2027. Quest’ultimo altro non è che un programma regionale, o documento di programmazione, che dettaglia strategia e interventi per l’utilizzo delle risorse attribuite alla Regione stessa, da parte del cd. Fondo europeo di sviluppo regionale (appunto il FESR), nel quadro della Politica di coesione.
I numeri dell’iniziativa in oggetto meritano considerazione: nel quadro delle risorse stanziate, l’imprenditoria femminile potrà infatti beneficiare di contributi a fondo perduto per un massimo di 145mila euro, per ogni progetto mirato all’introduzione di innovazioni di prodotto o di processo aziendale. La percentuale di spese ammissibili è compresa tra il 40% e il 60%.
Si tratta di contributi a fondo perduto e, quindi, di versamenti monetari non soggetti a obbligo di restituzione (e pagamento di eventuali interessi sul capitale erogato).
Come accennato, tali somme saranno concesse a sostenere progetti innovativi nel campo dell’imprenditoria femminile, e in grado di creare valore aggiunto per l’intera economia del paese. Basti pensare ad es. alla promozione del turismo o della cultura, all’implementazione di tecnologie avanzate o anche all’innovazione nel campo della ricerca e dello sviluppo.
Caratteristiche dei progetti presentati
Il progetto presentato da ogni singolo partecipante alla procedura del bando dovrà essere ben strutturato, dettagliato e utile a dimostrare la fattibilità dell’investimento e l’effettivo contributo alla crescita economica del territorio.
Inoltre, i progetti di innovazione aziendale ed imprenditoriale dovranno essere compresi nell’elenco delle nove aree di specializzazione, individuate dalla citata Smart Specialization Strategy regionale, vale a dire:
- Scienze della Vita
- Green Economy
- Economia del Mare
- Agrifood
- Sicurezza
- Aerospazio
- Automotive e Mobilità Sostenibile
- Patrimonio Culturale e Tecnologie della Cultura”
- Industrie Creative e Digitali
Il progetto dovrà rispettare i requisiti richiesti, in quanto – come accade in generale nei bandi con contributi a fondo perduto in palio – i progetti presentati saranno valutati e selezionati in rapporto a criteri definiti dallo stesso bando. Perciò avranno rilievo decisivo aspetti come la fattibilità del progetto, l’originalità, il potenziale impatto positivo sull’economia e sulla collettività locale. In particolare nel bando “Donne, Innovazione e impresa” è indicato che ogni impresa femminile potrà presentare un unico progetto agevolabile:
- attinente alla produzione di un bene o servizio nuovo o perfezionato,
- in grado di differenziarsi in maniera consistente significativo rispetto a quelli già realizzati
La novità del progetto dovrà emergere ad es. sul piano dei componenti o caratteristiche tecniche, dei materiali o del software incorporato, ma anche della facilità d’impiego, della semplificazione della procedura d’uso o della maggiore flessibilità. Ulteriori elementi riguardanti le prestazioni e le funzionalità saranno decisivi ai fini della valutazione del progetto e dell’ottenimento dei contributi a fondo perduto.
Come e quando fare domanda
Le imprese interessate potranno partecipare all’iniziativa e fare domanda mirata all’ottenimento dei contributi a fondo perduto, attraverso la piattaforma web GeCoWEB Plus di Lazio Innova, dalle 12 del 23 aprile e fino alle 17 del 12 giugno prossimo.
Concludendo, questi contributi a fondo perduto costituiscono una grande opportunità per quelle donne imprenditrici che vogliono sviluppare un’attività, ma non hanno le risorse economiche necessarie o non le hanno in maniera sufficiente. Grazie al bando “Donne, Innovazione e impresa” 2024, la Regione Lazio sosterrà le realtà guidate da donne e l’adozione di innovazioni di prodotto, di processo e dell’organizzazione aziendale, a beneficio del mondo del lavoro e della comunità.