Il riscatto dei periodi contributivi non coperti da retribuzione è un’opportunità importante per migliorare la propria situazione previdenziale. In sostanza il soggetto che vuole usufruire del riscatto dei contributi (ad esempio per il periodo della laurea), versa volontariamente una somma all’INPS e va a coprire proprio il periodo che prima risultava scoperto.
La bozza della legge di bilancio 2024, approvata dal Governo nel mese di ottobre, introduce alcune novità in materia che andremo a esaminare in questa guida. Si tenga presente che questa è una bozza di legge, quindi le disposizioni sono provvisorie e soggette ad approvazione definitiva entro il prossimo 31 dicembre 2023.
Cosa potrebbe cambiare nel 2024
L’articolo 27 della bozza di legge si concentra sul “Misure per il riscatto dei periodi non coperti da retribuzione e di adempimenti relativi a obblighi contributivi.”
La principale novità riguarda la possibilità, nel biennio 2024-2025, di riscattare, in tutto o in parte, i periodi non coperti da contribuzione, fino a un massimo di cinque anni, parificandoli ai periodi di lavoro.
La caratteristica interessante di questa opportunità è che il pagamento può essere effettuato a rate mensili, e ciò senza applicazione di interessi, per un periodo massimo di 12 anni ovvero fino ad un massimo di 120 rate mensili e senza interessi.
Chi può accedere al riscatto
Chi può beneficiare di questa opportunità? La facoltà di riscatto può essere esercitata da lavoratori pubblici e privati; lavoratori che sono iscritti alle gestioni INPS autonomi, o alle forme sostitutive come i Fondi speciali (ad esempio, il Fondo telefonici, il Fondo elettrici, il Fondo trasporti, il Fondo Dirigenti d’Azienda ex Inpdai, Fondo Volo, Fondo di Previdenza dello Spettacolo ecc.).
Tuttavia, è fondamentale notare che questa opportunità è riservata a coloro che hanno iniziato a versare contributi a partire dal 1 gennaio 1996, e quindi sono soggetti al calcolo della pensione con il metodo interamente contributivo.
Questo comporta l’esclusione dei lavoratori più anziani che hanno iniziato a versare prima di quella data. Inoltre, è importante sottolineare che l’acquisizione successiva di anzianità antecedente al 1° gennaio 1996 comporterà l’annullamento d’ufficio del riscatto già effettuato, con la restituzione dei contributi.
La domanda di riscatto può essere presentata:
- direttamente dall’assicurato
- o dai suoi superstiti
- o parenti entro il secondo grado (ad esempio, un genitore).
Periodi ammissibili per il riscatto
I periodi che possono essere riscattati devono essere compresi tra il primo e l’ultimo versamento contributivo effettuato.
È importante valutare attentamente i periodi che desiderate riscattare e verificare la loro idoneità.
Costo del Riscatto e Trattamento Fiscale
L’onere economico del riscatto è determinato in base ai criteri fissati dall’articolo 2, comma 5 del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184. Il costo dipenderà dalle aliquote contributive vigenti nel regime in cui il riscatto opera alla data di presentazione della domanda.
Per i lavoratori del settore privato, l’onere può essere sostenuto dal datore di lavoro attraverso i premi di produzione spettanti al lavoratore stesso. In tal caso, è deducibile dal reddito di impresa e da lavoro autonomo e non rientra nel reddito fiscalmente imponibile del dipendente.
Il versamento può essere effettuato ai regimi previdenziali di appartenenza in una delle seguenti modalità:
- In unica soluzione.
- In un massimo di 120 rate mensili, ciascuna di importo non inferiore a 30 euro, senza applicazione di interessi.
Tuttavia, è importante notare che la rateizzazione dell’onere non può essere concessa nei casi in cui i contributi da riscatto debbano essere utilizzati per la immediata liquidazione della pensione diretta o indiretta, o quando tali contributi siano determinanti per l’accoglimento di una domanda di versamenti volontari.
Conclusioni
In conclusione, il riscatto dei periodi contributivi offre un’opportunità significativa per migliorare la vostra posizione previdenziale. Tuttavia, è essenziale comprendere le disposizioni specifiche e valutare attentamente i costi e i benefici associati al riscatto prima di procedere con la domanda.
Per ulteriori informazioni dettagliate o per assistenza nella presentazione della domanda, è consigliabile consultare l’INPS o un professionista del settore previdenziale.
Nota: Questa guida è basata sulla bozza di legge di bilancio 2024, e le disposizioni potrebbero subire modifiche o aggiornamenti prima dell’approvazione finale. Si consiglia di rimanere informati sulle ultime notizie e aggiornamenti relativi a questa opportunità di riscatto previdenziale.