L’Inps ha fornito una serie di chiarimenti per i lavoratori che hanno intenzione di andare in pensione anticipata e che hanno intenzione di beneficiare delle agevolazioni previste da Quota 103. Quanti matureranno i requisiti nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2024 non potranno presentare la domanda prima di sette mesi se lavorano nel settore privato o di nove mesi se lavorano nel settore pubblico.
Sostanzialmente slitta di sette o nove mesi – a seconda di dove il lavoratore è impiegato – la possibilità di andare in pensione. A renderlo noto è il messaggio n. 1107/2024 dell’Inps, che ha fornito i dettagli sugli allungamenti delle finestre mobili che sono stati introdotti attraverso la Legge n. 213/2023, anche nota come Legge di Bilancio 2024. Una novità che andrà ad impattare anche sugli incentivi in busta paga previsti per quanti continuano a rimanere al lavoro, il cosiddetto bonus Maroni.
Pensione Quota 103, come funziona il bonus in busta paga per chi rimane sul lavoro
Ad introdurre gli incentivi in busta paga per quanti rimangono al lavoro è l’articolo 1, comma 286-287 della Legge n. 197/2022 (cd. Bonus Maroni). Le regole sono state disciplinate successivamente dal Decreto 21 marzo 2023 – GU n. 110/2023 -. Le novità coinvolgono direttamente i lavoratori dipendenti del settore pubblico e di quello privato, che entro lo scorso 31 dicembre 2023 abbiano maturato i requisiti per accedere a Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) ma decidono di continuare a lavorare.
Questi soggetti hanno la possibilità di chiedere al datore di lavoro la corresponsione, direttamente in busta paga, della quota di contribuzione che risulta essere a loro carico: ossia l’IVS pari al 9,19%, il cui versamento è destinato al finanziamento della pensione.
Grazie a questa scelta, la busta paga dei diretti interessati sale: l’incentivo si andrà a cumulare alla riduzione del cuneo fiscale prevista per quest’anno. Il risvolto della medaglia, però, è che la pensione si andrà a ridurre leggermente a seguito della minore contribuzione che viene versata nel periodo che viene incentivato.
La Legge di Bilancio 2024, sostanzialmente, ha provveduto a prorogare la misura anche con riferimento ai lavoratori che maturano i requisiti – che sono sempre 62 anni e 41 di contributi – nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2024.
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Quando inizia a decorrere il beneficio
Il lavoratore ha diritto a beneficiare di questa sorta di bonus dal momento in cui decorre la pensione anticipata ottenuta grazie a Quota 103. I soggetti che hanno maturato i requisiti entro lo scorso 31 dicembre 2024, potranno fare domanda decorsi tre mesi se lavorano nel settore privato. O sei mesi se sono impiegati nella pubblica amministrazione. Quanti, invece, maturano il diritto nel corso del 2024 devono attendere sette mesi se lavorano nel privato o nove mesi se impiegati nel settore pubblico.
L’Inps, spiega, in estrema sintesi, che la prima decorrenza utile dell’incentivo al posticipo della pensione, almeno per chi ha maturato i requisiti nel 2024, non può:
- essere anteriore al 2 agosto 2024 per quanti lavorano nel settore privato, nel caso in cui il trattamento pensionistico è a carico della Gestione esclusiva dell’Ago;
- arrivare prima del 1° settembre 2024 per i lavoratori del settore privato, la cui gestione del trattamento pensionistico venga effettuata da un soggetto diverso rispetto a quella dell’esclusiva dell’Ago;
- arrivare prima del 2 ottobre 2024 per i dipendenti della pubblica amministrazione, per il quali i trattamenti pensionistici risultino essere in carico alla Gestione esclusiva Ago;
- essere anteriore al 1° novembre 2024 per i dipendenti della pubblica amministrazione i cui trattamenti pensionistici siano gestiti da soggetti diversi dall’esclusiva Ago.
Nel caso in cui la finestra dovesse risultare già aperta nel momento in cui si presenta la domanda, l’incentivo viene applicato dal mese successivo rispetto a quello della domanda. Il bonus viene riconosciuto fino al raggiungimento dell’età per ottenere la pensione di vecchiaia, sempre che il lavoratore non decida di andare in pensione prima.
Come presentare la domanda
La domanda per ottenere l’incentivo deve essere presentata direttamente sul sito istituzionale dell’Inps, utilizzando le seguenti credenziali d’accesso:
- SPID, Sistema Pubblico d’Identità Digitale, almeno di Livello 2;
- CNS, Carta Nazionale dei Servizi;
- CIE, Carta d’Identità Elettronica 3.0.
Il diretto interessato a seguire il percorso:
- Pensione e Previdenza;
- Domanda di pensione e procedendo nell’area tematica Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci.
In alternativa il diretto interessato può effettuare la richiesta tramite gli istituti di patronato o rivolgendosi al Contact Center Integrato dell’Inps. Il quale risponde ai seguenti numeri:
- 803164, gratuito da rete fissa;
- 06.164164, da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori.
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