L’INPS ha pubblicato nuove istruzioni operative relative alla Prestazione Universale, un sostegno economico rivolto agli anziani non autosufficienti con un ISEE sociosanitario inferiore a 6.000 euro. Questa misura, ribattezzata anche bonus anziani da 850 euro mensili, introdotta dal Decreto legislativo n. 29/2024, prevede il riconoscimento di un contributo aggiuntivo rispetto all’indennità di accompagnamento, destinato a coprire i costi di assistenza.
Con il Messaggio n. 949 del 18 marzo 2025 (che alleghiamo a fondo pagina), l’Istituto ha fornito chiarimenti sulle modalità di richiesta, sui requisiti di accesso e sui controlli previsti per garantire il corretto utilizzo della prestazione. Vediamo nel dettaglio cosa cambia e come funziona.
Chi può richiedere la Prestazione Universale?
La Prestazione Universale è riservata agli anziani di almeno 80 anni già titolari di indennità di accompagnamento, che presentino le seguenti condizioni:
- ISEE sociosanitario ordinario inferiore a 6.000 euro
- Riconoscimento del livello di bisogno assistenziale gravissimo
Una volta riconosciuta, la prestazione assorbe automaticamente l’indennità di accompagnamento e altre misure di sostegno previste dalla legge.
Come fare domanda e diritto di opzione
Per ricevere la Prestazione Universale, il richiedente deve presentare un’apposita domanda all’INPS, esprimendo il proprio consenso alla sostituzione dell’indennità di accompagnamento con la nuova misura.
- La scelta è reversibile. Chi opta per la Prestazione Universale può successivamente rinunciarvi, ripristinando l’indennità di accompagnamento e gli eventuali contributi previsti dagli Ambiti Territoriali Sociali (ATS).
Quanto spetta fra quota fissa e quota integrativa?
La Prestazione Universale è composta da due parti:
- Quota fissa: corrisponde all’attuale importo dell’indennità di accompagnamento.
- Quota integrativa: pari a 850 euro mensili, destinata esclusivamente al pagamento di:
- Lavoro di cura svolto da assistenti domestici con contratto regolare (minimo 15 ore settimanali)
- Servizi di assistenza non residenziale forniti da imprese qualificate
L’uso improprio della quota integrativa comporta la decadenza dal beneficio.
Come si può utilizzare l’assegno di assistenza
L’assegno di assistenza previsto nella Prestazione Universale può essere impiegato per coprire una serie di servizi fondamentali per il sostegno alla persona. I beneficiari possono utilizzarlo per retribuire lavoratori domestici (badanti) che si occupano della cura e dell’assistenza quotidiana, garantendo un supporto costante in base alle necessità individuali. Inoltre, il contributo può essere destinato all’acquisizione di servizi socioassistenziali, che comprendono la cura e l’igiene personale, la preparazione e distribuzione dei pasti a domicilio, l’accompagnamento per visite mediche e altre commissioni, nonché il supporto nella gestione della propria abitazione.
Oltre ai servizi di tipo assistenziale, l’assegno può essere impiegato per accedere a prestazioni di carattere sociale. Tra queste rientrano il sostegno relazionale per il mantenimento delle abilità pratiche, l’assistenza psicologica ed educativa, il telesoccorso e la teleassistenza. Questi servizi sono essenziali per migliorare la qualità della vita degli anziani non autosufficienti, assicurando loro non solo assistenza materiale ma anche un supporto emotivo e sociale adeguato alle loro condizioni.
Controlli INPS sui requisiti e sull’uso della prestazione
Per garantire la corretta assegnazione della prestazione, l’INPS ha predisposto una serie di controlli automatizzati e manuali:
- Controllo ISEE: l’ISEE deve essere sempre aggiornato e valido per l’anno in corso. Se l’ISEE supera i 6.000 euro, la prestazione decade.
- Controllo sull’indennità di accompagnamento: verifica automatica dell’effettivo pagamento della prestazione di base.
- Accertamento del livello di bisogno assistenziale gravissimo: valutazione sanitaria e sociale con criteri specifici.
- Verifica delle spese: obbligo di presentare buste paga o fatture per dimostrare il corretto utilizzo della quota integrativa.
Conclusioni e allegati
La Prestazione Universale rappresenta un passo importante nel sostegno agli anziani non autosufficienti, garantendo un contributo economico aggiuntivo per le spese di assistenza. Tuttavia, il suo riconoscimento è subordinato a criteri stringenti e all’obbligo di utilizzare i fondi esclusivamente per finalità assistenziali.
Per ulteriori aggiornamenti e per presentare domanda, vi invitiamo a consultare il messaggio INPS o a rivolgervi ai Patronati per l’assistenza nella compilazione della richiesta.
INPS, Messaggio numero 949 del 18-03-2025 (161,4 KiB, 0 hits)
INPS, Messaggio numero 949 del 18-03-2025 Allegato n. 1 (7,3 MiB, 0 hits)
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