Il Governo è al lavoro per nuove decisioni sulle future pensioni dopo le ultime statistiche pubblicate dall’Inps sulle nuove aspettative di vita.
Al vaglio, anche l’esclusione, dal nuovo aumento a 67 anni dell’età pensionabile, per alcune categorie di lavoratori.
Gli attuali requisiti per la pensione di vecchiaia e le nuove ipotesi del Governo
Ad oggi, la pensione di vecchiaia presenta tra i requisiti minimi per presentare tale domanda una età di almeno 66 anni e 5 mesi.
Tuttavia, a seguito delle statistiche Inps sull’innalzamento delle aspettative di vita, potrebbero presentarsi delle nuove soglie per l’età minima della pensione. Dal 2019, una delle possibili strade è di passare dagli attuali 66 anni a 5 mesi ad una nuova e maggiore soglia di 67 anni.
Si lavora, inoltre, anche per la possibilità di esentare dalla nuova soglia minima per la pensione di vecchiaia alcune importanti categorie lavorative. Come? Prevedendo un sistema più flessibile e in linea anche con le caratteristiche del lavoro usurante e dell’esigenza di accedere alla pensione prima dei 67 anni.
Quali categorie di lavoratori potrebbero essere escluse dal nuovo limite di 67 anni?
Tra le ipotesi allo studio del Governo per una possibile esenzione del nuovo limite a 67 anni per le pensioni di vecchiaia, il riferimento all’Ape sociale.
Quest’ultimo, prevede delle categorie considerate gravose e che permettono l’accesso alla misura per l’anticipo pensionistico come:
- Maestre di asili nido o scuole materne.
- Camionisti e gruisti.
- Muratori e facchini.
- Infermieri con turni di notte o badanti per persone non autosufficienti.
- Addetti alle pulizie o alla raccolta dei rifiuti.
Per tali categorie, si pensa di prevedere anche una esclusione da nuovi innalzamenti per l’età necessaria per richiedere la pensione di vecchiaia. Bisognerà, ad ogni modo, attendere l’ufficialità del Governo per capire i nuovi sviluppi sulle future pensioni e soggetti inclusi o esclusi da nuove soglie di età.
Le prossime tappe del Governo sulle pensioni di vecchiaia a 67 anni
A seguito delle nuove tabelle pubblicate dall’Istat e di una speranza di vita aumentata di cinque mesi il prossimo passaggio sarà quello relativo alla risposta del Governo.
Tale dato, infatti, è il parametro di riferimento per calcolare l’età della pensione, ma necessita di essere approvato con un decreto apposito del Ministero del lavoro entro la fine dell’anno.
Vi è poi anche un recente chiarimento richiesto dalla Commissione Europea sulle prossime manovre della Legge di Bilancio sul possibile aumento dell’età pensionabile a 67 anni dal 2019. Quest’ultimo, potrebbe portare a breve a nuove decisioni e a risposte definitive rispetto all’età minima per la pensione di vecchiaia per il prossimo triennio e di eventuali categorie escluse.