Il nodo delle pensioni dei dipendenti pubblici è uno dei più complicati da sciogliere. I lavoratori che andranno in quiescenza nel corso dei prossimi anni, infatti, in molti casi riceveranno un assegno previdenziale più basso rispetto a quanti dovessero decidere di lasciare il lavoro nel corso di quest’anno. A subire le maggiori penalizzazioni saranno i lavoratori degli enti locali, gli insegnanti delle scuole materne ed elementari, gli ufficiali giudiziari e i medici. Questi soggetti hanno già deciso di far sentire la propria voce indicendo uno sciopero il prossimo 5 dicembre.
La mannaia sulle pensioni dei dipendenti pubblici porterà, almeno secondo quanto è previsto dalla Legge di Bilancio del governo, un risparmio di almeno 21 miliardi di euro nel corso dei prossimi vent’anni. Nel frattempo le proteste sono esplose ed una delle soluzioni proposte sarebbe quella di andare a ridurre l’assegno previdenziale solo e soltanto per chi dovesse scegliere per la pensione anticipata. E tutelare, invece, chi dovesse maturare quella di vecchiaia.
Pensioni, i motivi del taglio per i dipendenti pubblici
Quali sono i motivi che hanno portato al taglio della pensione dei dipendenti pubblici? Da questa novità risultano essere interessati complessivamente 30 mila soggetti, su un totale di 700mila fino al prossimo 2043. Dietro la decisione di dare una sforbiciata agli importi che spetterebbero c’è la decisione di modificare il calcolo della pensione. Per i soggetti che hanno prestato servizio nel periodo compreso tra il 1981 ed il 1995 gli anni varranno meno.
Fino a questo momento, infatti, il periodo che abbiamo appena citato veniva calcolato applicando una vecchia tabella, che risaliva al 1965. Ma il governo Meloni ha deciso di apportare alcuni cambiamenti, andando a ridurre i numeri e portandoli in linea con quelli previsti per gli altri dipendenti statali. Il problema, però, è che lo ha fatto retroattivamente: è andato a colpire, in estrema sintesi, quanti in quel periodo avevano lavorato ed erano riusciti a maturare – almeno in linea teorica – una certa pensione.
Manovra 2024: come vuole muoversi il governo
Questo, sostanzialmente, è il motivo per il quale le categorie coinvolte dal taglio delle pensioni hanno deciso di insorgere. Stando ai calcoli aggiornati, alcuni lavoratori andrebbero a perdere fino al 25% della pensione proprio a seguito del nuovo calcolo. A rimetterci in particolar modo, sarebbero i medici. Il rischio è che molti di loro potrebbero decidere di lasciare il lavoro pubblico in anticipo, prima della fine dell’anno. In questo modo eviterebbero di andare in pensione nel 2024 e prendere un assegno previdenziale più basso.
Una decisione, questa, che renderebbe ancora più complicata la situazione nel settore sanitario pubblico, che già in questo momento risulta essere in carenza di personale. Questo è il motivo per il quale il governo avrebbe allo studio alcune modifiche.
Quanto risparmierà lo Stato
Stando ad alcune stime contenute all’interno della Relazione depositata in Parlamento dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, i tagli previsti alle pensioni dei dipendenti comunali, degli ufficiali giudiziari e dei medici permetteranno allo Stato di risparmiare qualcosa come 21 miliardi di euro da oggi fino al prossimo 2043.
Pensioni: gli impatti pro capite
A seguito del ricalcolo della quota contributiva, l’assegno previdenziale, nel corso del 2025, varrebbe 815 euro e 530 euro: i due importi rispecchiano l’erogazione lorda e quella al netto della fiscalità. Nel 2028, invece, i due importi passerebbero, rispettivamente, a 1.443 e 938 euro. Negli anni successivi gli importi continuerebbero a crescere, fino a raggiungere, nel 2043, i 4.785 euro al lordo e i 3.110 euro al netto della fiscalità,
Le pensioni dei medici
Per quanto riguarda le pensioni dei medici, secondo una stima dell’Upb, su ogni gestione previdenziale coinvolta nella riforma, nel corso del 2025, ossia il primo anno nel quale viene effettuato il nuovo meccanismo di calcolo, il taglio sarà pari a 2.767 euro e coinvolgerà qualcosa come 7.300 camici bianchi.
Dipendenti pubblici
Per quanto riguarda i pensionati iscritti alla CPI – la cassa maestri e maestre di asilo – il taglio farà perdere 700 euro. Importo che salirà a 1.333 euro per quanti sono iscritti alla Cassa di Previdenza degli Ufficiali giudiziari.
Quali sono le pensioni colpite
Nel caso in cui la norma non dovesse essere modificata, le pensioni colpite – almeno secondo la relazione tecnica – dovrebbero essere nel corso del 2024 31.500. L’Erario, con questa operazione dovrebbe arrivare a risparmiare qualcosa come 11,5 milioni di euro, al netto delle entrate fiscali sugli stessi assegni.
Mediamente l’assegno dovrebbe essere pari a 365 euro annui a pensione: nel 2025 le pensioni colpite direttamente dovrebbero essere grosso modo 81.500 ed il taglio dovrebbe essere pari a 530 euro. Nel 2026 gli interessati sarebbero 147.300, mentre la perdita media è pari a 658 euro.