Pensioni anticipate nel 2022, vediamo come funzionano Quota 102, opzione donna e Ape sociale. Nel corso del prossimo anno, il Governo sarà chiamato a mettere in atto una serie di riforme strutturali, che serviranno a modernizzare il paese, nell’ottica della piena attuazione del PNRR. Tra esse, primario rilievo ha la riforma pensioni, la quale di fatto muoverà i primi passi a breve, con il superamento di Quota 100, in data 31 dicembre 2021. Dal primo gennaio ecco il meccanismo – della durata pari a 12 mesi in totale – denominato Quota 102: il pensionamento sarà anticipabile con 64 anni d’età e 38 anni di contributi pagati.
Da sottolineare che, attualmente, si tratta della sola vera novità sostanziale in campo previdenziale, ma è scontato che nel 2022 la riforma pensioni si svilupperà su più fronti, al fine di ridisegnare il mondo della previdenza in Italia. Rimangono pressoché invariate opzione donna e Ape Sociale (o APE rafforzata).
Vediamo allora qualche dettaglio in più sulla situazione attuale.
Pensioni anticipate nel 2022: Quota 102 operativa per un solo anno?
Punto di riferimento e bussola di orientamento, per capire quali tratti assumerà la riforma pensioni 2022, è rappresentato dalla legge di Bilancio, prossima all’approvazione finale. E comunque entro il 31 di questo mese, onde evitare quel che in gergo è chiamato ‘esercizio provvisorio’.
La manovra, in particolare, prevede una cifra superiore ai 600 milioni in favore della previdenza, ma è pur vero che ciò non basta. Prosegue infatti il dibattito legato alla ‘fisionomia’ da dare alla riforma pensioni 2022. Il confronto attiene ad istituti come l’Ape sociale ‘rafforzata’ o ad opzione donna, prorogata di un anno. Ma Governo, partiti e sindacati già discutono altresì su nuove possibilità di uscita dal lavoro. Il cantiere è aperto e non sono escluse molte altre novità già a gennaio.
Lo abbiamo accennato: dal primo gennaio 2022 ecco il nuovo regime con Quota 102, che si fonda sui due requisiti sopra richiamati (64 anni di età, 38 di contributi). Essi garantiranno la possibilità di lasciare il lavoro con un certo anticipo rispetto all’età per la pensione di vecchiaia. Si tratta di un istituto applicato solo il prossimo anno, salvo novità. Secondo le stime effettuate dagli uffici del Governo, con Quota 102 andranno in pensione 16.800 lavoratori nel 2022; 23mila nel 2023; 15 mila nel 2024 e 5.500 nel 2025.
Perché avviene ciò? Ebbene, la risposta è semplice: per coloro i quali raggiungeranno i requisiti di accesso a Quota 102 entro il 31 dicembre 2022, è infatti concessa la facoltà di usufruire del regime in un secondo tempo. Sul piano dei costi, ovviamente il Governo ha già stimato una cifra: nel complesso serviranno circa 1,7 miliardi fino al 2025. Mentre, l’assegno pensionistico medio, tramite Quota 102, dovrebbe essere pari a circa 26 mila euro all’anno.
Leggi anche: Legge di Bilancio 2022, Pensioni Quota 102: cos’è e come funziona
Pensioni anticipate nel 2022: Ape sociale ‘rafforzata’
Nel quadro delle regole 2022 in tema di pensioni, abbiamo che l’Ape sociale è prorogata e potenziata. Ricordiamo in sintesi che si tratta di un’indennità per accompagnare alla pensione di anzianità soggetti con requisiti anagrafici e in condizioni svantaggiate. L’Ape sociale, anticipo pensionistico, consiste dunque in un sostegno economico versato dallo Stato, ottenibile attraverso i servizi telematici Inps.
Ebbene, alla luce delle ultime novità sul fronte pensioni, si registra l’ampliamento della platea dei lavoratori ammessi all’anticipo pensionistico, ma per determinate categorie. Requisiti fondamentali sono i seguenti:
- 63 anni di età;
- 36 anni di contributi versati (ma 30 se disoccupati, disabili o caregiver).
La misura di accompagnamento alla pensione di anzianità comporta la percezione di un assegno fino a 1500 euro lordi. Il trattamento è ovviamente erogato fino al conseguimento dei normali requisiti di pensionamento. Lo rimarchiamo: sono stati previsti ulteriori lavori gravosi, che si sommano alle cosiddette attività gravose che già accedono all’Ape.
Leggi anche: Ape Sociale rafforzata nel 2022: nuovi lavori gravosi nella Riforma Pensioni
Pensioni anticipate nel 2022: Opzione donna in legge di Bilancio
Interessante anche quanto previsto nella manovra, in tema di opzione donna. Infatti, le lavoratrici potranno nuovamente andare in pensione prima. Vero è che il provvedimento “Opzione donna” in un primo momento era stato tolto dal testo della legge di Bilancio, ma successivamente riportato nel testo, prossimo ormai all’approvazione finale in Parlamento.
Sostanzialmente, la proroga di opzione donna vale ma senza revisione dei requisiti. In termini pratici, ciò significa che le lavoratrici potranno uscire dal mondo del lavoro anche il prossimo anno, alle seguenti condizioni:
- 58 anni d’età (59 anni, se autonome);
- 35 di contributi versati.
Attenzione però: l’assegno pensionistico sarà però calcolato in toto con il metodo contributivo.
Leggi anche: Opzione donna 2022, ultime notizie: requisito anagrafico inalterato. Ecco cosa cambia
Pensioni anticipate nel 2022: conclusioni
Concludendo, vero è che il percorso verso la riforma pensioni che dovrebbe perfezionarsi nel 2023 è appena cominciato. Cgil, Cisl e Uil chiedono di oltrepassare i dettami della legge Fornero con la possibilità di pensionamento anticipato a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi a ogni età. In ogni caso, la volontà è quella di evitare provvedimenti di breve periodo, per orientarsi invece su una vera e propria riforma.
Ma i sindacati, molto attivi, vorrebbero anche l’introduzione di una pensione di garanzia che consenta ai giovani – con notevoli buchi contributivi e carriere discontinue – di ottenere in futuro pensioni dignitose e comunque non al di sotto della soglia di povertà. Insomma, gli argomenti di discussione in vista di una strutturale riforma pensioni, vi sono. Starà al Governo e alle parti sociali riuscire a trovare un compromesso all’interno di un testo condiviso.
Segui gli aggiornamenti su Google News!
Segui Lavoro e Diritti su WhatsApp, Facebook, YouTube o via email