La proroga dell’opzione donna non è stata confermata nella nuova legge di bilancio 2018, mentre restano valide tutte le altre misure come l’Ape sociale per l’uscita lavoro al compimento di 63 anni di età.
Pensione di vecchiaia, stessi requisiti per uomini e donne. Le donne che hanno il diritto alla pensione di vecchiaia, devono rispettare proprio a partire dal 2018, lo stesso principio di applicazione degli uomini. Per il 2018 l’uscita lavoro per entrambi i generi, potrà avvenire non appena saranno compiuti 66 anni e sette mesi. E’ inoltre necessario, aver maturato almeno 20 anni di contributi.
Vi sono tuttavia ancora delle misure per facilitare l’uscita dal lavoro delle donne nel 2018. Vediamo le ultime novità sulle pensioni delle donne fra le quali l’Ape Rosa e lo sconto contributivo.
Opzione donna 2018, nessuna proroga
Non è stata confermata, invece, la proroga per l’opzione donna al 31 dicembre 2018. Tale misura, era stata istituita con la legge numero 243/07 e prevede la possibilità per le lavoratrici di poter richiedere una pensione anticipata e ricevere un assegno calcolato in base al sistema contributivo.
Tra i requisiti, il possesso di una età anagrafica di 57 anni (58 se le lavoratrici sono autonome) e 35 anni di contributi alla data del 31 dicembre 2016. Le lavoratrici che hanno maturato tale requisito entro tali termini, in virtù dei nuovi adeguamenti alla speranza di vita e in presenza di una finestra mobile che intercorre tra la maturazione del diritto alla pensione e la riscossione dell’assegno, avranno due date utili.
Il primo agosto 2017, la prima decorrenza dell’opzione donna per le lavoratrici non autonome e al 01 febbraio 2018, la decorrenza dell’opzione donna per le lavoratrici autonome. La domanda, invece, potrà essere presentata in ogni momento, anche nel 2018, purchè siano presentate contestualmente le dimissioni dal lavoro.
Ultime novità pensioni donne 2018
Tra le misure valide nel 2018 a favore della donna per richiedere la pensione, l’Ape Rosa o Ape social donne con figli. Si tratta, in questo caso, dell’applicazione di uno sconto contributivo per maturare in anticipo il diritto alla pensione. Tale sconto, è un anno per ogni figlio e per un massimo di due anni.
Rispetto all’età anagrafica, offre la possibilità per le lavoratrici, di poter presentare una richiesta di uscita dal lavoro nel 2018 con 28 anni di contributi (che passano a 34 per coloro che svolgono mansioni più che gravose). Da specificare, che tale misura resta approvata solo in via sperimentale e alla fine dell’anno, sarà da verificare se seguirà una sorte diversa dall’opzione donna.
Ape sociale 2018 prorogata fino alla fine dell’anno e con sconto contributivo per le donne
Confermate dalla legge di bilancio anche le misure per l’Ape sociale 2018. In questo caso, le donne potranno presentare domanda di pensione non appena raggiunti i 63 anni di età e 30 anni di contributi (36 se si tratta di lavori gravosi).
Tali contributi, nel caso di donne con figli potranno essere ulteriormente abbassati a 28 o a 34 (per i lavori gravosi). Al 2018, le categorie ammesse per l’Ape sociale e per l’uscita lavoro sono:
- Disoccupati. E’ necessario che tale status sia ancora presente o che una indennità di disoccupazione non sia percepita da almeno 3 mesi. Dal nuovo anno, inoltre, sono incluse anche le lavoratrici a termine in presenza di specifiche condizioni di legge.
- Caregiver. Le lavoratrici dipendenti o autonome che prestano assistenza ad un familiare di primo grado convivente possono accedere all’Ape sociale. Dal 2018, sono state incluse anche coloro che prestano assistenza a parenti entro il secondo grado convivente.
- Invalidi. Il requisito richiesto è di una invalidità superiore o uguale al 74% e incapacità lavorativa della dipendente.
- Lavoratori gravosi. 15 sono le categorie rientranti in tale ambito dal nuovo anno e con diritto a richiedere l’Ape sociale per la dipendente.
E’ necessario, appartenere ad una delle 4 categorie previste dalla misura per poter esercitare il proprio diritto alla pensione a 63 anni e passare poi automaticamente a quella di vecchiaia non appena compiuti 66 anni e sette mesi nel 2018 (nel 2019 saranno 67 gli anni richiesti).