La pensione di cittadinanza torna prepotentemente al centro della discussione politica italiana. In vista della prossima legge di bilancio 2019, accantonato al momento il reddito di cittadinanza, il cerchio si stringe intorno alla cosiddetta quota 100 e all’aumento delle pensioni minime. Quest’ultima misura è stata proposta dal M5S ed è sostanzialmente uno strumento rivolto ai pensionati con bassi redditi che ha lo scopo di superare e contrastare la povertà e l’esclusione sociale in Italia.
Questo aumento era già previsto nel contratto di Governo affiancato al reddito di cittadinanza, uno dei cavalli di battaglia del Movimento, ma come sempre bisogna fare i conti con la realtà e si dovrà quindi trovare il giusto compromesso fra i programmi dei cinque stelle e quelli della Lega, che invece preferirebbe investire questi soldi nella pace fiscale oppure nella quota 100.
Pensione di cittadinanza, a chi spetta
La pensione minima dovrebbe aumentare a 780 euro per un numero molto ampio di pensionati. Infatti non dovrebbe riguardare solo le pensioni sociali e quelle minime, ma anche quelle di invalidità che al momento si attestano intorno ai 280 euro mensili.
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Vi rientrerebbero quindi tutti coloro che ricevono attualmente un assegno mensile inferiore ai 780 euro mensili. L’obiettivo pertanto è quello di consentire a chi percepisce una pensione inferiore a questa soglia di poter vivere in modo dignitoso.
La cifra di 780 euro non è stata comunque scelta a caso, questa infatti rappresenta la soglia di povertà individuata dall’Istat, in linea anche con i parametri previsti anche per il reddito di cittadinanza.
La soglia di 780 euro mensili si riferisce comunque al singolo pensionato, pertanto in caso di una coppia di anziani conviventi la soglia sarebbe differente. Per quanto riguarda le coppie la soglia che si dovrebbe percepire è di 1.170 euro; per cui è necessario far riferimento ai parametri fissati dall’OCSE per nuclei familiari più numerosi per conoscere gli importi esatti.
Pensione di cittadinanza, requisiti
Per poter accedere a questa misura il pensionato deve comunque rispettare alcuni requisiti di tipo economico e soggettivo. Per quanto riguarda i requisiti soggettivi la misura dovrebbe spettare a tutti i percettori di assegni pensionistici quali pensione di anzianità, assegno sociale, assegno di invalidità ecc.
Invece per il requisito economico molto probabilmente i destinatari della misura dovranno rispettare alcuni parametri in base all’ISEE. Questo per conoscere con esattezza lo stato in cui vive il richiedente. Questo in quanto si potrebbe percepire una pensione minima, ma avere importi significativi in buoni del tesoro o in obbligazioni; oppure il pensionato potrebbe aver ricevuto delle case in eredità ecc.
Secondo le ultime statistiche rese pubbliche dall’INPS il 62,2% dei pensionati percepisce un assegno mensile inferiore a 750 euro. Il 75,5% delle donne pensionate ha un assegno inferiore ai 750 euro mensili. Di queste pensioni, solo il 44,3% riceve prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, come integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali invalidità civile.
Pensione di cittadinanza agli invalidi
Tra le ultime notizie sembra certo che la misura non spetterà solo alle pensioni minime e sociali, ma riguarderà anche le pensioni da invalidità civile. Questo ovviamente fa crescere in maniera smisurata il conto già salato della misura, visto che si tratta di circa un milione di assegni che al momento prendono circa 280 euro mensili. Il totale dei cittadini che beneficeranno dell’aumento della pensione si attesta secondo le ultime stime in 4,5 milioni di persone.