Un primo aggiornamento tecnico da parte del Governo e dei sindacati porta ad un importante traguardo rispetto alla pensione di vecchiaia.
Nuove categorie di lavoratori come agricoltori e pescatori, potrebbero essere esclusi dal limite di una nuova età minima di 67 anni.
Quali sono le 15 categorie che potrebbero essere escluse dal nuovo aumento a 67 anni della pensione?
15 sono le nuove categorie al vaglio del primo aggiornamento tecnico di Governo e Sindacati per decidere le prossime misure sulle pensioni italiane. Il 13 Novembre, la data al momento fissata per la riunione definitiva e per promuovere le decisioni finali in materia di pensione.
Il tutto, nasce dalle nuove statistiche dell’Istat sulle maggiori aspettative di vita e di una possibile emanazione entro l’anno di un decreto contenente novità sui limiti di età per richiedere la pensione di vecchiaia.
Tale range, passerebbe a 67 anni dal 2019 per le principali categorie lavorative del settore pubblico e privato. Tuttavia, si lavora anche per delle importanti esclusioni, aumentando il numero delle categorie che potrebbero essere escluse da futuri aumenti dell’età minima della pensione.
Nomina commissione scientifica per valutare le nuove categorie escluse dall’aumento pensione
Categorie come agricoltori, marittimi, pescatori e siderurgici, potrebbero essere aggiunte tra i primi requisiti per la presentazione di una domanda di pensione prima dei 67 anni. Altre categorie incluse, sarebbero quelle già ad oggi valide per l’Ape sociale e relative a professioni molto specifiche come maestre, operai edili e infermieri turnisti.
L’inserimento o l’esclusione di nuove categorie per l’esonero della pensione minima a 67 anni, con molta probabilità sarà affidata ad una commissione scientifica. Quest’ultima, avrà il compito di analizzare le principali categorie lavorative e l’andamento della speranza di vita per le stesse.
Rispetto a quando richiedere pensione di vecchiaia per queste nuove categorie, invece, le ipotesi del Governo sarebbero di considerare dei minimi sui contributi maturati. Al momento l’orientamento sarebbe sui 36 anni di contributi e nell’aver svolto dei lavori gravosi per almeno gli ultimi anni lavorativi.
L’Unione Europea attende nuovi riscontri sulle decisioni future delle pensioni italiane
In attesa delle decisioni finali del Governo sull’età minima per andare in pensione dal 2019 e di ulteriori categorie come agricoltori, marittimi, pescatori e siderurgici che potrebbero essere esclusi dalla nuova soglia dei 67 anni, vi è anche una particolare attenzione da parte dell’Unione Europea.
Quest’ultima, infatti, sta osservando le nuove direttive dell’Italia sulle prossime pensioni soprattutto in relazione ai fondi che potrebbero essere impegnati e al tipo di provvedimento che sarà adottato per le future pensioni dei lavoratori.