Con l’arrivo di maggio, l’attenzione di milioni di pensionati si concentra come sempre sulle date di accredito, sugli importi visibili nel cedolino INPS e sulle trattenute fiscali applicate. Anche questo mese non mancano gli aggiornamenti: dall’anticipo sui conti postali al calendario per il ritiro in contanti, fino alle conferme sugli importi e le detrazioni d’imposta.
Nel frattempo, è arrivato anche un chiarimento normativo atteso: il Governo è intervenuto per correggere una distorsione sul calcolo degli acconti IRPEF per il 2025, evitando un aggravio per pensionati e dipendenti senza altri redditi. Di seguito facciamo il punto su tutto ciò che c’è da sapere sulle pensioni di maggio 2025.
Date di pagamento delle pensioni di maggio 2025: ecco il calendario ufficiale
Il pagamento delle pensioni di maggio 2025 da parte di Poste Italiane e degli istituti bancari sarà posticipato a venerdì 2 maggio, in quanto il 1° maggio è giorno festivo e non bancabile.
Per i titolari di conto corrente BancoPosta, come da consuetudine, l’importo potrà essere visualizzato in anticipo già il 1° maggio, grazie a un meccanismo tecnico di anticipazione applicato da Poste (esclusi libretti postali, Postepay e altri strumenti).
Per chi ritira la pensione in contanti presso gli sportelli postali, si applica la consueta turnazione alfabetica, organizzata come segue:
- A – B: venerdì 2 maggio
- C – D: sabato 3 maggio (solo mattina)
- E – K: lunedì 5 maggio
- L – O: martedì 6 maggio
- P – R: mercoledì 7 maggio
- S – Z: giovedì 8 maggio
È importante verificare eventuali variazioni presso il proprio ufficio postale di riferimento. Inoltre, si ricorda che il ritiro in contanti è consentito solo per importi netti inferiori a 1.000 euro. Chi percepisce una pensione più alta deve comunicare all’INPS le coordinate bancarie o postali per l’accredito.
Cedolino INPS maggio 2025: cosa sta succedendo
Il cedolino pensione di maggio è disponibile, come sempre, nel fascicolo previdenziale del cittadino e tramite app INPS Mobile, ma anche questo mese l’Istituto non ha pubblicato il messaggio informativo ufficiale con il riepilogo delle novità.
Molti pensionati hanno segnalato un netto inferiore rispetto ai mesi precedenti, dovuto al ricalcolo delle detrazioni per carichi di famiglia. Il problema deriva da un aggiornamento errato del modello Obis, pubblicato a marzo e successivamente ritirato dall’INPS. La versione corretta dovrebbe essere ripristinata a breve.
Il sistema delle “Detrazioni Unificate” è stato aggiornato come previsto dalla Legge di Bilancio: le detrazioni per figli a carico sono ora riconosciute solo:
- per figli tra 21 e 30 anni, senza disabilità;
- per figli oltre i 30 anni solo se disabili.
L’INPS ha inoltre revocato le detrazioni per altri familiari a carico non conviventi, introducendo la possibilità di dichiarare, ove spettante, che si tratta di ascendenti conviventi. In questo caso, la detrazione è da ripartire pro quota tra coloro che ne hanno diritto, secondo i limiti di reddito previsti.
IRPEF 2025: risolta la questione degli acconti
Con il Decreto-Legge n. 55 del 23 aprile 2025, il Governo ha finalmente messo ordine nella questione relativa agli acconti IRPEF per l’anno in corso. Nella versione originaria del D.Lgs. n. 216/2023, infatti, si era creato un disallineamento nel calcolo dell’acconto IRPEF, con il rischio che lavoratori dipendenti e pensionati privi di altri redditi dovessero pagare più del dovuto.
Il decreto correttivo elimina questa distorsione: ora l’acconto IRPEF viene calcolato coerentemente con le nuove tre aliquote, applicabili anche agli acconti. Si evita così l’errore di basarsi su una base imponibile calcolata con il vecchio schema a quattro scaglioni. Una modifica tecnica ma decisiva, che protegge i pensionati da possibili stangate in dichiarazione dei redditi.
Importi e trattenute: cosa aspettarsi a maggio
Per quanto riguarda gli importi, non ci sono variazioni rispetto al mese di aprile. Le regole per il calcolo della pensione non cambiano, salvo le eventuali trattenute già previste.
Chi percepisce assegni inferiori al trattamento minimo INPS, pari a 603,40 euro mensili, continuerà a ricevere la maggiorazione straordinaria del 2,2% introdotta dalla scorsa Legge di Bilancio.
Restano invariate anche:
- le aliquote IRPEF, in attesa della piena attuazione della riforma fiscale;
- la ritenuta in acconto per l’anno 2025 (da conguagliare l’anno prossimo);
- le addizionali comunali e regionali, uguali a quelle del mese scorso.
Infine, si ricorda che il prossimo aumento dell’importo pensionistico è previsto a luglio, mese in cui molti pensionati riceveranno la quattordicesima mensilità.
Consigli utili per il pagamento delle pensioni di maggio 2025
Chi deve ritirare la pensione in contanti agli sportelli postali è invitato a rispettare il calendario alfabetico indicato da Poste Italiane, evitando di recarsi in anticipo per non creare assembramenti o inutili attese. È bene presentarsi possibilmente durante le prime ore di apertura o nel pomeriggio quando gli uffici sono meno affollati, muniti di documento di identità valido e tessera sanitaria.
Chi riceve la pensione su conto corrente, invece, può verificare la disponibilità dell’importo accedendo online al proprio home banking o consultando il fascicolo previdenziale tramite il sito INPS o l’app INPS Mobile.
In caso di dubbi sull’importo ricevuto o se si rilevano anomalie nel pagamento, è consigliabile:
- Controllare attentamente il cedolino pensione di maggio disponibile nel fascicolo previdenziale;
- Verificare che siano state applicate correttamente le eventuali trattenute fiscali e addizionali;
- Rivolgersi a un CAF, patronato oppure contattare direttamente l’INPS tramite il contact center (803164 da rete fissa o 06164164 da cellulare).
È sempre utile conservare una copia del cedolino e della ricevuta di pagamento per eventuali verifiche future.
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