A seguito dell’accordo tra Governo e Sindacati, il nuovo pacchetto delle pensioni passa in Senato per l’approvazione definitiva.
Tra le novità più importanti, l’accordo sui lavori gravosi ed usurante e un primo stop dell’innalzamento dell’età per le pensioni di vecchiaia e anticipata.
Pensioni vecchiaia e anticipate verso lo stop ad un nuovo innalzamento di età
In queste settimane ci siamo occupati con particolare attenzione di tutti i passi in avanti sulla riforma delle pensioni e dei punti che più hanno trovato ostacolo rispetto ad un accordo definitivo tra Governo e Sindacati.
In particolare, tra i temi più discussi vi era l’aspettativa di vita e un meccanismo di adeguamento delle pensioni di vecchiaia oltre i 67 anni. Ebbene, è proprio su questo primo e importante punto che è stato trovato l’accordo tra Governo e Sindacati e che nel successivo passaggio alla Commissione Bilancio al Senato ha trovato il primo si.
E’ stato deciso, infatti, di sospendere per il 2018 l’innalzamento dell’età per le pensioni di vecchiaia e anticipata. L’adeguamento alla speranza di vita delle pensioni, non è però del tutto annullato ma solo rinviato per il successivo triennio.
Inoltre, saranno istituite due commissioni con il compito di analizzare le principali professioni lavorative in Italia e stabilire quali nuove categorie possano essere incluse dallo stop all’innalzamento dell’età delle pensioni in base alla speranza delle vita a partire dal 2021.
15 le categorie usuranti escluse dal futuro innalzamento delle pensioni
Altro importante passo in avanti ad ottenere anche l’ok dalla Commissione Bilancio al Senato è rispetto alle attuali categorie lavorative che sono escluse da futuri innalzamenti sull’età delle pensioni.
Si tratta di 15 categorie per le quali sarà confermato il suddetto esonero e che dovrebbe interessare solo per quest’anno, circa 14600 lavoratori. Tra le principali categorie coinvolte? Eccone un elenco indicativo:
- Maestre di scuole asilo e materne.
- Infermieri.
- Camionisti.
- Addetti alle pulizie.
- Muratori.
- Facchini.
Per richiedere la pensione ed essere esonerati dal nuovo aumento a 67 anni del prossimo triennio, sarà necessario aver svolto queste mansioni negli ultimi 7 anni e aver già maturato dei contributi previdenziali di 30 anni. Alle mansioni usuranti per il momento incluse, inoltre, potrebbero essere previste anche delle new entry a seguito di valutazioni da parte delle due Commissioni che saranno istituite a tale scopo.
Queste ultime, infatti, dovranno analizzare con particolare attenzione le categorie da considerare usuranti e in base sempre al dato sulle aspettative di vita.
Le prossime misure da approvare sul pacchetto pensioni
Tra le prime decisioni del nuovo pacchetto pensioni, una misura per una detassazione della previdenza integrativa per i dipendenti pubblici. Prevista, anche una proroga dell’Ape volontaria fino a tutto il 2019 e maggiori sconti contributivi per le donne lavoratrici. In particolare, sarà possibile richiedere sei mesi di contributi per ogni figlio ottenuto e per un massimo di due anni.
Tra le misure da approvare, anche l’aspettativa di vita su base biennale e non triennale che sarà applicato a partire dal 2021 sulle pensioni italiane. Con riferimento al triennio precedente, potrebbe essere fissato un limite massimo di tre mesi per nuovi adeguamenti sull’età delle pensioni dopo il prossimo scatto a 67 anni.