Ufficializzate le 15 categorie di lavoratori gravosi, che a seguito della nuova riforma delle pensioni, potranno accedere all’Ape sociale e uscire dal lavoro a 63 anni di età.
Dal 2019, invece, le restanti categorie lavorative potranno andare in pensione al compimento dei 67 anni.
Ufficializzate le nuove categorie dei lavoratori gravosi che passano a 15
La riforma delle pensioni e su uno dei temi più discussi come i lavoratori gravosi, è arrivata al termine con l’approvazione ufficiale di un nuovo emendamento alla Legge di Bilancio 2018. 15 le categorie ammesse tra i beneficiari di tale categoria e che di diritto potranno presentare appena aperti i nuovi termini, una nuova domanda per l’accesso all’Ape sociale.
Tra i principali benefici delle 15 categorie ammesse ai lavori gravosi, lo stop alla futura età pensionabile di 67 anni (per il 2018, infatti, resterà ancora in vigore l’attuale soglia di 66 anni e 7 mesi). Questi ultimi, inoltre, non appena raggiunti i 63 anni di età e 36 anni di contributi, potranno presentare richiesta per l’Ape sociale.
Sarà necessario, tuttavia, anche rispettare un ulteriore e importante requisito per l’accesso all’ape sociale. Si tratta dello svolgimento di un lavoro gravoso per almeno sei anni e negli ultimi anni prima della domanda di pensione.
Quali sono le 15 categorie dei lavori gravosi?
Tra le 15 categorie dei lavori gravosi, ritroviamo importanti categorie come:
- Camionisti e gruisti.
- Educatori di asilo nido e maestre di scuola materna.
- Infermieri con turni di notte e badanti addette all’assistenza di persone non autosufficienti.
- Muratori e facchini.
- Addetti alle pulizie e alla raccolta dei rifiuti.
- Addetti alla concia delle pelli.
- Siderurgici e marittimi.
- Pesca e Agricoli.
Queste ultime quattro categorie, in particolare, sono tra le principali ad essere state modificate dall’ultimo emendamento della Legge di Bilancio del 2018. Si tratta, infatti, di categorie di cui se ne è decisa l’inclusione come lavori gravosi proprio in virtù del tipo di attività lavorativa svolta.
Confermate, anche alcune importanti categorie già incluse nel precedente elenco degli 11, come le maestre e gli educatori di asilo nido. Nelle 15 categorie attuali, inoltre, potrebbero essere previste delle aggiunte in futuro, a seguito dell’istituzione ufficiale dal nuovo anno di una apposita commissione. A quest’ultima, il compito di esaminare le principali attività lavorative in Italia e aggiungerle nel caso in nuove categorie dei lavori gravosi.
Altre importanti novità su Ape sociale e Pensioni in generale
In materia di novità sulle pensioni, è da ricordare l’importante novità sull’Ape sociale dal prossimo 19 dicembre 2017 i primi assegni con arretrati. L’Inps, infatti, comunicherà in questi giorni i beneficiari del provvedimento ed emanerà nello stesso tempo anche i primi pagamenti.
Formalizzate, anche le date del secondo pagamento dell’Ape sociale al 20 gennaio 2017 e delle successive liquidazioni a partire dal secondo mese bancabile. Quest’ultima, infatti, è una altra ulteriore novità che riguarderà i pagamenti di tutte le principali prestazioni pensionistiche.
Altra importante novità in materia di pensioni sarà poi sull’età della pensione, approvata anch’essa con la Legge di Bilancio 2018. Se per i lavoratori gravosi è stata quindi stabilita la possibilità di poter andare in pensione appena maturati i 63 anni di età (con relativi requisiti per l’Ape sociale sui contributi maturati) per le altre categorie scatterà l’aumento dell’età pensionabile. Dal 2019, in particolare, l’età della pensione sarà a 67 anni.