L’Ocse ha pubblicato di recente, dei nuovi dati sul rapporto delle pensioni a livello Europeo e con utili approfondimenti anche sull’Italia.
Ilnostro paese, infatti, presenterebbe una uscita lavorativa molto alta per i giovani oltre i 70 anni, accanto ad altrettanti paesi Europei come Olanda e Germania.
Il rapporto dell’Ocse sulle pensioni dei Giovani e l’uscita lavorativa
L’Ocse, sulla base dei dati raccolti nel 2016 sulle pensioni, ha realizzato il punto della situazione rispetto a quando è possibile esercitare il diritto alla uscita lavorativa in base al requisito dell’età. Tre i paesi, in cui è stato riscontrato un futuro livello molto alto, ossia dopo i 70 anni. Si tratta di Italia, Danimarca e Olanda.
Chi inizierà una carriera lavorativa in questi anni, dovrebbe quindi scontrarsi con un innalzamento delle aspettative di vita future. Inoltre, con molta probabilità vi sarà una uscita pensionistica oltre i 70 anni. I dati sui giovani e le pensioni riportati dall’Ocse, presentano come punto principale il tanto discusso dato sull’aspettativa di vita, oggetto proprio in queste settimane di diverse riforme da parte del Governo Italiano.
Con questo dato, infatti, si prevede che l’età minima della pensione sia adeguata alla pubblicazione di dati Istat sull’aspettativa di vita. Questi ultimi, in particolare, sono aumentati rispetto alle ultime stime e portato il Governo verso la valutazione di innalzare l’età pensionistica a 67 anni.
Tuttavia, a seguito anche dei vari incontri con i sindacati, si è deciso per il 2018 di non aumentare tale età confermando ad oggi una uscita non appena compiuti 66 anni e sette mesi. Sarà con molto probabilità il 2019 a contenere un nuovo aumento di età a 67 anni in base al dato già citato sulle aspettative di vita.
Età anagrafica in cui sarebbe prevista l’uscita lavorativa di un Giovane
Dal rapporto dell’Ocse, è da considerare che in base al parametro sull’aspettativa, un giovane che inizia ad oggi una carriera lavorativa, potrebbe ritrovarsi a dover esercitare un diritto alla pensione oltre i 71 anni. In Danimarca e in Olanda, invece, si prospetta un requisito anagrafico sempre superiore ai 70 anni. In particolare di 74 per il primo paese e di 71 per il secondo.
Dal confronto Europeo delle pensioni da parte dell’Ocse, emerge anche come in altri paesi la situazione sia più accessibilie per esercitare il diritto all’uscita lavorativa. Per paesi come l’Irlanda e la Finlandia, infatti, la pensione da poter richiedere è con un requisito anagrafico di 68 anni.
Dal rapporto dell’Ocse sulle pensioni e l’aspettativa di vita alla comunicazione delle rivalutazioni degli importi dal nuovo anno
Dal rapporto sulle pensioni dell’Ocse, è emerso che rispetto a 35 paesi membri, solo 6 paesi tra cui l’Italia hanno adottato il meccanismo dell’aspettativa di vita per l’uscita lavorativa. In Paesi come Francia e Grecia, infatti, tale range resta ancora sotto i 65 anni.
Con riferimento all’Italia, vi è poi da aggiungere che tale parametro sarà comunque adeguato su base biennale. Potrà tenere conto, anche di un peggioramento per un nuovo stop all’aumento dell’età anagrafica per richiedere l’uscita lavorativa.
Inoltre, è stata di recente diffusa anche una importante novità in Italia sui prossimi importi delle pensioni. A partire dal primo Gennaio 2018, infatti, scatteranno dei nuovi aumenti per la maggior parte degli assegni sulle pensioni italiane. La misura, che prevede una rivalutazione dei suddetti importi ai dati sulla variazione dell’inflazione Istat del 2017, attendono solo nuove comunicazioni ufficiali da parte dell’Inps.