I nuovi dati dell’Istat sulle aspettative di vita e di una soglia ben più alta dei 65 anni potrebbero portare verso ulteriori riforme sulle pensioni e sui futuri limiti di età pensionabile.
Si attende inoltre la decisione della Corte Costituzionale sulla rivalutazione delle pensioni al costo della vita.
I nuovi dati dell’Istat sulle speranze di vita degli italiani
L’Istat ha di recente pubblicato un nuovo dato sulle speranze di vita degli italiani che potrebbe essere utilizzato come nuovo parametro per le future pensioni. Si tratta del tempo medio di vita dopo l’età pensionabile, ovvero dopo l’ingresso in Pensione e che, con riferimento ai dati del 2016, prevedeva tale parametro a 65 anni.
I nuovi dati, invece, aggiungono importanti risvolti in merito sulla speranza di vita. In particolare secondo le seguenti stime per i neonati l’aspettativa è salita a 82,8 anni, mentre per i 65enni, l’aumento è a 20,7 anni. Le donne, invece, restano la categoria con una speranza di vita alla nascita maggiore, ossia di circa 85 anni contro gli 80,6 anni degli uomini.
Le possibili e nuove misure per l’ età pensionabile
Ma perché questi dati sono così importanti anche in riforma di pensione? Perchè il suddetto parametro è utilizzato in prevalenza per l’adeguamento all’età minima per la pensione di vecchiaia. Ad oggi, è previsto un minimo di 66 anni e sette mesi come requisiti obbligatori per poter richiedere la pensione di vecchiaia.
Minimo che potrebbe essere aumentato a 67 anni per uomini e donne a partire dal 2019 con un decreto ministeriale per l’adeguamento secondo quanto previsto dalle attuali leggi in materia di riforma delle pensioni.
All’età minima per la pensione di vecchiaia si aggiungono anche i contributi previdenziali che potrebbero essere necessari dal 2019 di 43 anni e tre mesi per gli uomini e di 42 anni e tre mesi per le donne.
In giornata anche le decisioni della Corte Costituzionale sul bonus Poletti
Ai recenti dati sulle nuove aspettative di vita dell’Istat e di uno dei parametri più importanti su cui poter stimare la pensione minima, si aggiunge un altro tassello molto importante in tema di riforma delle pensioni.
Si attende oggi, infatti, la decisione della Costituzione sul bonus Poletti e della rivalutazione degli assegni pensionistici al costo della vita. Si tratta di una misura che riconosce il 100% della rivalutazione per le pensioni fino a 3 volte il minimo applicato dall’Inps.
Prevista l’esclusione, per chi invece percepiva una pensione oltre 6 volte il minimo. La Corte Costituzionale, dovrà pronunciarsi rispetto all’esclusione di tale categoria e sulle modalità da applicare rispetto alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici in generale.