Con la circolare numero 140 del 12 Ottobre 2017, l’Inps ha definitivamente dettato le regole sul cosiddetto cumulo gratuito per i liberi professionisti, dopo il nulla osta da parte del Ministero del Lavoro.
L’accesso al pensionamento con il cumulo dei contributi non è una novità assoluta, infatti era stato il Governo Monti ad introdurre per primo questa nuova metodologia di calcolo. Ma è stata la Legge di Stabilità 2017 che ha dato definitivamente il via al cumulo per i liberi professionisti.
Cumulo gratuito per i liberi professionisti, principali caratteristiche
Come detto sopra la legge finanziaria 2017 ha definitivamente dato il via al cumulo dei contributi, rivoluzionando la precedente normativa in tre mosse:
- ha consentito l’utilizzo del cumulo contributivo anche per la pensione anticipata;
- ha soppresso il requisito restrittivo della mancanza di maturazione del requisito in una delle forme ‘cumulate’;
- infine ha introdotto la possibilità di usare la contribuzione accantonata presso le Casse previdenziali per liberi professionisti iscritti ad albo (D. lgs. 509/94 e D. lgs. 103/96).
La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha rilasciato la circolare numero 9/2017 con la dettagliata analisi della circolare n.140/2017 dell’INPS. In particolare la Fondazione Studi fa riferimento ai quattro trattamenti pensionistici che possono essere ottenuti in regime di cumulo e fornisce numerosi esempi relativamente al metodo di calcolo della pensione.
Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, Circolare numero 9/2017
Le Circolari della Fondazione Studi
IL NUOVO CUMULO CONTRIBUTIVO PER I LIBERI PROFESSIONISTIIl 12 ottobre 2017 l’Inps ha rilasciato l’attesa Circolare n. 140 che fornisce, d’intesa con il Ministero del Lavoro, i criteri interpretativi e operativi di una norma che ha atteso quasi dieci mesi prima di essere pienamente operativa: il cumulo dei periodi assicurativi non coincidenti in presenza di periodi di contribuzione anche presso Enti di previdenza privati.
Il metodo di accesso al pensionamento con il ‘cumulo’ era stato originariamente introdotto dal governo Monti nella cornice della Legge di stabilità del 2012 (L. 228/2012, art. 1, cc. 239-249). L’obiettivo di correggere le storture del costo delle operazioni di ricongiunzioni onerose, venutesi a creare con la L. 122/2010 per consentire un ‘dialogo’ agile fra le gestioni Inps, non trovò tuttavia alcuna realizzazione, in quanto i requisiti richiesti dalla norma nella sua prima formulazione erano eccessivamente restrittivi.
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