Il cumulo gratuito dei contributi consente ai lavoratori che hanno avuto carriere lavorative discontinue e frammentarie di poter riunire sotto un’unica pensione le quote contributive versate nelle diverse gestioni previdenziali Il fine è quello di raggiungere, cumulativamente, il numero di anni contributivi necessari per usufruire della pensione di vecchiaia o di quella anticipata.
La profonda innovazione consiste nell’esercizio di tale facoltà senza il pagamento di alcun costo; ricordiamo, infatti, che in alcuni casi – come ad esempio nel meccanismo della ricongiunzione – la possibilità di poter riunire i contributi previdenziali comporta un onere da sostenere a carico del richiedente.
Ma chi può servirsi del cumulo gratuito contributi 2018? Quale metodo di calcolo si utilizza per l’unificazione dei contributi? È davvero conveniente fruire di tale sistema? Andiamo per ordine e vediamo nel dettaglio tutte le principali caratteristiche del cumulo gratuito.
Cumulo dei contributi gratuito, cos’è
Come anticipato in precedenza, i soggetti che hanno contributi (relativi a periodi non coincidenti) in diverse forme pensionistiche obbligatorie di base (inerenti ai lavoratori dipendenti o ai lavoratori autonomi e parasubordinati iscritti in regimi INPS) hanno facoltà di cumulare gratuitamente i medesimi, in alternativa agli istituti della ricongiunzione (eventualmente onerosa) o della totalizzazione.
Con “cumulo gratuito dei contributi”, disciplinato originariamente dall’art. 1, co. 239 della L. n. 228/2012, successivamente modificato dall’art. 1, co. da 195 a 198 della L. n. 232/2016, si intende l’operazione mediante la quale è possibile, per il lavoratore, riunire all’interno del medesimo Ente previdenziale obbligatorio tutti i contributi versati, nel corso della vita, a favore di diverse casse previdenziali. Ciò, al fine di raggiungere, cumulativamente, il numero di anni contributivi necessari per usufruire della pensione. La profonda innovazione consiste nell’esercizio di tale facoltà senza il pagamento di alcun costo. Il cumulo dei contributi è infatti gratuito.
Dallo scorso anno, quindi, tutti i lavoratori che abbiano versato contributi in differenti casse previdenziali potranno riunirli, a costo zero, presso una delle casse obbligatorie:
- tra queste come vedremo meglio in seguito – figurano INPS, AGO, Gestioni Speciali dei lavoratori autonomi, Gestione Separata e Fondi sostitutivi.
Cumulare gratuitamente i contributi: quale pensione è possibile conseguire
Al riguardo, è bene specificare che il cumulo gioverà esclusivamente al computo del numero complessivo di contributi versati nel corso della propria storia lavorativa. Per quanto riguarda invece quello che sarà l’ammontare del trattamento pensionistico, a tempo debito, ciascuna cassa, che sia stata beneficiaria del versamento di contributi da parte del lavoratore, verserà, per quella determinata quota, il proprio assegno pensionistico.
La pensione finale, erogata dalla cassa obbligatoria scelta, verrà accreditata con una soluzione unica, ma sarà internamente composta dalla somma di tutte le quote accumulate presso le diverse casse previdenziali.
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Pertanto, considerato che il cumulo – come detto – è finalizzato solo al raggiungimento del totale di anni contributivi necessari al diritto alla pensione; esercitando tale opzione sarà possibile raggiungere:
- i 42 anni e 10 mesi necessari (41 anni e 10 mesi per le donne) per beneficiare della pensione anticipata;
- ed anche i 20 anni di contributi richiesti per la pensione di vecchiaia, al compimento dei 66 anni e 7 mesi d’età.
Inoltre, con il cumulo è possibile conseguire:
- l’assegno ordinario di invalidità;
- la pensione di inabilità;
- la pensione indiretta;
- e la pensione supplementare.
Unificazione dei contributi: chi può chiederla
La Legge di Bilancio 2017 ha allargato la platea di soggetti che possono fruire del cumulo gratuito, includendo:
- i lavoratori iscritti a due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti;
- autonomi (commercianti, artigiani, coltivatori diretti e mezzadri);
- iscritti alla gestione separata dell’Inps;
- iscritti alle forme sostitutive ed esclusive della medesima (ex Inpdap, ex Enpals, Fondo Volo, Elettrici, Telefonici, ecc.);
- lavoratori iscritti alle casse professionali (es. Cassa Forense, Cassa dei Dottori Commercialisti, Cassa dei Consulenti del Lavoro, ecc.).
Cumulo gratuito 2018: come fare il calcolo
Per quanto concerne l’importo della pensione che il lavoratore andrà a percepire, esso si differenzia in base al sistema di calcolo che si utilizza: “retributivo” o “contributivo”. Innanzitutto, è bene specificare che l’importo della pensione si determina dalla somma dei pro-quota, tante quante saranno le gestioni interessate:
- ciascuna determinerà il trattamento in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni.
Quindi, a differenza della totalizzazione (anch’essa gratuita), la pensione verrà liquidata con il “sistema retributivo”, fermo restando, in ogni caso, che, per i periodi successivi al 1° gennaio 2012, dovrà comunque essere utilizzato solo il “sistema contributivo”.