Con una recente sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni privilegiate, la Consulta si è pronunciata legittimando la loro abolizione. Si tratta, lo ricordiamo, di un trattamento pensionistico, dovuto per i dipendenti pubblici e con l’attuale eccezione di legge per i dipendenti del settore pubblico operanti nel comparto della difesa, della sicurezza e del soccorso pubblico.
Con la sentenza numero 20 del 2 febbraio 2018, la Consulta si è pronuncia sul trattamento pensionistico specifico come la pensione privilegiata, definendone costituzionalmente legittima la sua abolizione. La decisione, nasce in risposta all’esame di una domanda di pensione privilegiata da parte di un dirigente medico iscritto alla Cassa Sanitari e che era stata rigettata in sede dall’Inps. Il motivo, era nel considerare come presupposti validi, la cessione del servizio alla data del primo ottobre 2012, ovvero in seguito all’abrogazione del suddetto trattamento.
Ad oggi, ne è ancora prevista l’applicazione nei confronti del personale appartenente a specifici settori ivi compreso quello del soccorso pubblico e della difesa e sicurezza. La disciplina citata, si applica ancora anche sui procedimenti in corso entro la data del 6 dicembre 2011. Tuttavia, la domanda presentata dal suddetto medico, non era stata considerata valida nelle casistiche appena indicate.
Sentenza Corte Costituzionale sulle pensioni privilegiate, come sono andate le cose
Sulla vicenda appena menzionata, si era pronunciata la Corte dei Conti individuando elementi di incostituzionalità e disparità di trattamento nel considerare ancora valido il trattamento della pensione privilegiata solo per le categorie del comparto della difesa, della sicurezza e del soccorso pubblico.
La vicenda, trova ad oggi la sua conclusione con la sentenza numero 20 del 02 febbraio 2018 in cui si definisce che:
- Il regime speciale previsto per i comparti di difesa, sicurezza e soccorso pubblico, rispecchia delle caratteristiche ragionevolmente omogenee. Si tratta, infatti, di attività con un maggiore grado di rischio e che non comportano una discriminazione su un diverso trattamento di pensione.
- Interventi sulla disciplina prevista nell’articolo 6 della legge numero 201 del 2011 sull’equo indennizzo e pensioni privilegiate, da considerare costituzionalmente legittime. Si considerano i suddetti contenuti, non contrari ai principi di ragionevolezza e proporzionalità previsti dall’articolo 3 della nostra Costituzione.
Si considera inoltre l’assenza di applicazione di disparità di trattamento come da contenuti della costituzione. Tutti i dettagli in merito, li potrete consultare anche nella sentenza citata in cui è contenuto questo importante provvedimento. Ne troverete l’allegato, come sempre al termine del suddetto articolo.
Pensione privilegiata, cos’è e chi ne ha diritto?
Sul portale ufficiale dell’Inps, è presente una scheda informativa su questo trattamento, ma anche noi tempo fa abbiamo pubblicato una guida sulle pensioni privilegiate. Molto utile da visionare, anche in riferimento alle ultime decisioni della Corte Costituzionale con la sentenza numero 20 del 2 febbraio 2018. In particolare, si fa menzione ad una trattamento economico che spetta al dipendente pubblico che diventa inabile a seguito di patologie da causa di servizio.
Vi è poi anche il riferimento al Decreto legge numero 201 del 2011. Quest’ultimo, prevede l’abrogazione a partire dal 6 dicembre 2011 per il personale del settore pubblico ad eccezione del comparto di sicurezza, difesa e soccorso pubblico.
Corte Costituzionale sentenza numero 20 del 2 febbraio 2018 Pensioni privilegiate pdf
Alleghiamo come di consueto il testo in formato PDF della sentenza numero 20 del 02/02/2018 della Corte Costituzionale sulle pensioni privilegiate.
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