L’INPS ha rilasciato ulteriori chiarimenti in merito alla prescrizione dei contributi INPS per i dipendenti pubblici. Lo fa con la circolare numero 25 del 13 febbraio 2020, allegata a fondo pagina, nella quale l’Istituto illustra le modalità di valorizzazione dei periodi retributivi per i quali la contribuzione dovuta alle casse pensionistiche della Gestione dipendenti pubblici risulti prescritta. Inoltre si forniscono le indicazioni in materia di costituzione di rendita vitalizia ovvero su come garantire la copertura dei periodi assicurativi applicando i criteri di cui all’articolo 13 della legge n. 1338/1962.
Dal 1° gennaio 2019 il datore di lavoro pubblico non può più regolarizzare i versamenti dei contributi mancanti e prescritti secondo la prassi in uso nell’ex INPDAP (Circolare INPS n. 169 del 15 novembre 2017). In tali casi, infatti, è necessario sostenere un onere parametrato a quello corrispondente alla rendita vitalizia in vigore nelle gestioni private dell’INPS.
Differimento dei termini dal 1° gennaio 2019 al 1° gennaio 2020
Con la circolare 117 del 11 dicembre 2018 l’INPS aveva di fatto differito i termini di decorrenza dal 1° gennaio 2019 al 1° gennaio 2020 delle indicazioni della circolare n. 169/2017, intitolata “Prescrizione dei contributi pensionistici dovuti alle Gestioni pubbliche”.
Circolare INPS 117/2018 (54,5 KiB, 870 hits)
Prescrizione contributi INPS dipendenti pubblici
La posizione contributiva dei dipendenti appartenenti al settore pubblico può essere sistemata anche dopo la data del 31 dicembre 2019. Tale scadenza deve essere intesa come termine che consente di continuare ad applicare la precedente prassi consolidata nella Gestione dell’ex INPDAP; ossia che individuava la data di accertamento del diritto alla contribuzione di previdenza e assistenza come giorno dal quale inizia a decorrere il termine di prescrizione.
In altri termini, per i flussi di denuncia a decorrere dal 1° gennaio 2020 si applicano le nuove indicazioni di cui alla menzionata Circolare INPS. Infatti, i datori di lavoro pubblici potranno continuare ad aggiornare le posizioni assicurative dei dipendenti; ma per i flussi trasmessi dal 1° gennaio 2020 dovranno sostenere un onere.
Tale onere è rappresentato dal trattamento di quiescenza riferito a periodi di servizio per cui è intervenuta la prescrizione, utilizzando come base di calcolo il criterio della rendita vitalizia.
In definitiva, il termine del 31 dicembre 2019 non deve essere inteso come “decadenziale”, visto che anche dopo tale data è possibile sistemare la posizione contributiva.
Contributi previdenziali dipendenti pubblici, verifica contributi
I contributi possono essere verificati direttamente online sul sito dell’INPS, mediante l’estratto conto contributivo al fine di verificarne la correttezza
Per quanto riguarda gli iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti (CPI), nell’ipotesi di prescrizione dei contributi, il datore di lavoro può sostenere l’onere della rendita vitalizia. Si parla degli insegnanti delle scuole primarie paritarie (pubbliche e private), gli insegnanti degli asili eretti in enti morali e delle scuole dell’infanzia comunali. In caso contrario, il lavoratore dovrà pagare tale onere per vedersi valorizzato il periodo sulla posizione assicurativa.
Circolare INPS numero 25 del 13-02-2020
Alleghiamo infine il testo della circolare INPS 25/2020.
Circolare INPS numero 25 del 13-02-2020 (117,0 KiB, 1.007 hits)
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