Esteso anche per il 2021 il contratto di espansione con relativo scivolo pensione: la misura che consente di anticipare la pensione, in determinati casi e soltanto in determinate imprese, è finalmente operativa in quanto l’INPS – con la Circolare n. 48 del 24 marzo 201 – ne ha recepito le novità della Legge di Bilancio 2021 (L. n. 178/2020). L’ultima Manovra ha ampliato l’ambito di applicazione.
In particolare, il limite minimo di unità lavorative in organico non può essere inferiore a 500 unità (anziché 1.000 euro), ovvero a 250 unità, calcolate complessivamente nelle ipotesi di aggregazione di imprese stabile con un’unica finalità produttiva o di servizi. Inoltre, il versamento a carico del datore di lavoro dell’indennità mensile viene ridotto per l’intero periodo di spettanza teorica della NASpI del lavoratore. Tra l’altro, il pagamento dei contributi previdenziali utili al conseguimento del diritto alla pensione anticipata è ridotto di un importo equivalente alla somma della contribuzione figurativa.
Ma andiamo con ordine e vediamo in dettaglio come funziona il contratto di espansione 2021, e a chi si rivolge nello specifico.
Contratto di espansione 2021: cos’è e come funziona
Il contratto di espansione consente dà la possibilità ai lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi dalla prima decorrenza utile della pensione di vecchiaia, che abbiano maturato il requisito minimo contributivo, di ricevere specifica un’indennità mensile. Essa è commisurata al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, così come determinato dall’INPS.
Qualora la prima decorrenza utile della pensione sia quella prevista per la pensione anticipata, il datore di lavoro versa anche i contributi previdenziali utili al conseguimento del diritto.
Ciò è consentito alle imprese con un organico superiore a 1.000 unità lavorative. Tuttavia, per il solo 2021, il limite minimo di unità lavorative in organico non può essere inferiore a 500 unità. Il limite scende a 250 unità nelle ipotesi di aggregazione di imprese stabile con un’unica finalità produttiva o di servizi.
Nella determinazione del numero dei dipendenti occupati devono essere ricompresi i lavoratori di qualunque qualifica (lavoranti a domicilio, dirigenti, ecc.).
Come avviene la stipula del contratto di espansione
Il contratto di espansione è preceduto da una procedura di consultazione finalizzata a stipulare in sede governativa appunto il contratto:
- con il MLPS
- e con le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o con le loro RSA o RSU.
Il contratto di espansione in parola deve contenere:
- il numero dei lavoratori da assumere e i relativi profili professionali compatibili con i piani di reindustrializzazione o riorganizzazione;
- la programmazione temporale delle assunzioni;
- l’indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti di lavoro, compreso il contratto di apprendistato professionalizzante;
- la riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati (a esclusione delle aziende con un organico tra 250 e 499 unità), relativamente alle professionalità in organico, nonché il numero dei lavoratori che possono accedere al trattamento di indennità mensile;
- la stima, ai fini del monitoraggio delle risorse finanziarie, dei costi previsti a copertura del beneficio, per l’intero periodo di spettanza teorica della NASpI al lavoratore.
Durata dell’indennità mensile
L’indennità mensile è corrisposta per il periodo intercorrente tra:
- la data di risoluzione del rapporto di lavoro;
- e la data di raggiungimento della prima decorrenza utile della pensione di vecchiaia o anticipata a carico dell’Ago o delle forme sostitutive o esclusive della stessa, gestite dall’INPS.
Qualora la prima decorrenza utile della pensione sia quella prevista per la pensione anticipata, il datore di lavoro è tenuto al versamento dei contributi previdenziali utili al conseguimento del diritto.
Presentazione dell’accordo
In relazione al riconoscimento dell’indennità mensile, i datori di lavoro sono tenuti a trasmettere all’INPS:
- l’accordo sottoscritto;
- il “Modello di accreditamento e variazioni”.
L’INPS, successivamente, procede alla fase istruttoria avendo cura di controllare la sussistenza del requisito dimensionale.
Programma di esodo
Il datore di lavoro, dal canto suo, deve comunicare all’INPS l’elenco dei lavoratori interessati dal programma di esodo.
L’INPS per ciascuno dei lavoratori interessati procede alla certificazione, in via prospettica, della prima decorrenza utile della pensione di vecchiaia o anticipata, considerando che:
- l’indennità non può essere percepita per un periodo superiore a 60 mesi;
- l’ultima data utile di cessazione del rapporto di lavoro prevista dalla norma in argomento è il 30 novembre 2021.