Sono un pensionato e mi trovo alla ricerca di informazioni riguardo agli aumenti delle pensioni previsti tra marzo e aprile, in particolare in relazione al taglio dell’IRPEF.
Mi chiedo se chi percepisce la pensione di invalidità civile o la pensione minima abbia diritto a questi aumenti e quali siano le motivazioni che sottendono a tale diritto. La mia richiesta di chiarimento è motivata dal fatto che in rete si trovano informazioni discordanti su questo argomento e vorrei capire cosa è realmente previsto, al fine di poter pianificare al meglio il mio bilancio e le mie spese quotidiane. Grazie
Aumento pensioni per il taglio IRPEF: spetta anche alle pensioni minime e di invalidità?
In primo luogo, è bene chiarire che gli aumenti derivanti dal taglio dell’IRPEF sono figli della cosiddetta Riforma fiscale 2023.
Nello specifico si dispone, il calcolo dell’Irpef sulla base delle seguenti aliquote percentuali per scaglioni di reddito:
- Aliquota del 23% per i redditi fino a 28 mila euro;
- Aliquota del 35% per le porzioni di reddito oltre 28 mila e fino a 50 mila euro;
- Aliquota del 43% per le porzioni di reddito oltre 50 mila euro.
Il citato effetto positivo per i pensionati è dovuto all’innalzamento da 15 mila a 28 mila euro della porzione di reddito soggetta all’aliquota al 23%. In precedenza, per intenderci fino al periodo d’imposta 2023 compreso, erano previste due aliquote:
- 23% per i redditi fino a 15 mila euro;
- 25% per i redditi superiori a 15 mila euro ma pari o inferiori a 28 mila euro.
In termini di calcolo dell’Irpef lorda se con le regole valide sino al 2023 un contribuente con reddito pari a 25 mila euro scontava un’imposta pari a 5.950,00 euro, grazie alla riforma fiscale per lo stesso soggetto opera un’Irpef (sempre lorda) di 5.750,00 euro, in diminuzione di 200,00 euro.
Naturalmente, una volta definita l’imposta lorda, la stessa non coincide con quanto dovuto dal contribuente all’Erario, posto che devono essere prima scomputate le detrazioni fiscali, tra cui si citano, ad esempio, quelle per spese sanitarie.
A questo punto, chiarito il motivo all’origine delle modifiche sugli scaglioni d’imposta, è necessario chiedersi quali trattamenti pensionistici sono interessati dagli aumenti derivanti dalla riforma in parola (in quanto soggetti ad imposizione fiscale) e quali, al contrario, non sono toccati dalle modifiche perché totalmente esenti da Irpef.
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L’aumento delle pensioni del taglio IRPEF si applica alle pensioni minime?
La pensione minima pari, per l’anno 2024, ad euro 598,61 mensili rappresenta un reddito tassabile a titolo di IRPEF.
Tuttavia il reddito da pensione fino a 8.500 euro è esente da Irpef, indipendentemente dall’età e quindi gli stessi redditi sono esentati anche dalle addizionali regionali e comunali. Ad esempio: un pensionato con un reddito annuo di 8.500 euro non pagherà tasse.
E’ opportuno tuttavia ricordare che per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo citato, in via eccezionale con decorrenza 1° gennaio 2023 e sino al 31 dicembre 2024, è riconosciuto un incremento (transitorio) di 2,7 punti percentuali per l’anno corrente.
Applicando la normativa l’importo massimo mensile riconosciuto per le pensioni minime nel 2024 è di 614,77 euro.
Tuttavia l’importo complessivo annuale della pensione integrata al minimo è pari a 614,77 euro * 13 mensilità = 7992,01 euro e quindi rientra nella NO TAX AREA. Pertanto non è soggetta a IRPEF e di conseguenza non può beneficiare dell’aumento dovuto al taglio dell’IRPEF per il 2024.
L’aumento delle pensioni del taglio IRPEF si applica alle pensioni di invalidità?
Come recentemente ribadito dall’Inps nella consueta comunicazione online con cui si riepilogano le novità dei singoli cedolini di pensione, in questo caso quello di marzo 2024 (disponibile collegandosi a “inps.it – INPS Comunica – Notizie – Pensionati: il cedolino di pensione di marzo 2024”) non subiscono trattenute fiscali:
- Le prestazioni di invalidità civile;
- Le pensioni o gli assegni sociali;
- Le prestazioni non soggette a tassazione per particolari motivazioni (per esempio detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo).
Pertanto non essendo soggette all’IRPEF anche queste Pensioni non beneficiano dell’aumento delle pensioni previsto a marzo e ad aprile per il taglio dell’IRPEF.
Come posso conoscere i redditi percepiti dall’Inps?
I redditi riconosciuti dall’Inps ai pensionati vengono evidenziati all’interno della Certificazione Unica (CU), documento che l’Istituto deve:
- Consegnare ai pensionati entro il 16 marzo dell’anno successivo quello di competenza della CU;
- Trasmettere all’Agenzia entrate entro 16 marzo dell’anno successivo quello di competenza della CU.
Per il 2024 l’INPS metterà a disposizione dei pensionati il modello CU (ex Modello CUD), a partire dal 18 marzo 2024.
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