L’INPS ha avviato una nuova campagna di verifica dei requisiti reddituali per i titolari di assegno sociale riferita all’anno 2020. Con il Messaggio n. 1173 del 4 aprile 2025, l’Istituto ha ricordato l’obbligo, previsto per legge, di comunicare i redditi percepiti anche nel caso in cui non sia stata presentata la dichiarazione fiscale. I soggetti inadempienti riceveranno una raccomandata con l’avviso di sospensione della prestazione, che potrà essere revocata in caso di mancata regolarizzazione.
Vediamo in dettaglio come funziona l’assegno sociale, chi è interessato da questo obbligo e cosa fare per non perdere il diritto alla prestazione.
Che cos’è l’assegno sociale
L’assegno sociale, ex Pensione Sociale, è una prestazione assistenziale erogata dall’INPS alle persone in difficoltà economica che hanno compiuto almeno 67 anni di età (requisito in vigore dal 2019). Non è legato ai contributi versati, ma è subordinato al possesso di redditi inferiori ai limiti previsti annualmente dalla legge.
Nel 2025, ad esempio, il limite di reddito per avere diritto all’assegno sociale è di:
- € 6.947,33 annui per chi vive da solo;
- € 13.894,66 annui per chi vive con il coniuge.
L’importo dell’assegno viene adeguato in base al reddito personale o coniugale del richiedente.
Comunicazione obbligatoria dei redditi: cosa dice la legge
In base all’articolo 35, comma 10-bis, del decreto-legge n. 207/2008, i beneficiari dell’assegno sociale sono tenuti a comunicare annualmente i redditi percepiti, nel caso in cui:
- non siano obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate;
- abbiano presentato una dichiarazione fiscale incompleta, che non riporti tutti i redditi rilevanti ai fini della prestazione.
L’obiettivo di questa norma è consentire all’INPS di verificare che il beneficiario continui ad avere diritto all’assegno, anche in assenza della dichiarazione fiscale completa.
Chi deve fare la comunicazione
Devono comunicare i redditi all’INPS tutti i titolari di assegno sociale che, per l’anno 2020:
- non hanno presentato alcuna dichiarazione dei redditi (730 o Modello Redditi);
- oppure hanno dichiarato solo una parte dei redditi percepiti (ad esempio, hanno omesso rendite catastali, pensioni estere, assegni periodici o altri redditi rilevanti).
I soggetti in questa situazione sono stati individuati dall’INPS attraverso controlli incrociati e stanno ricevendo in questi giorni una raccomandata A/R, che li invita ad adempiere all’obbligo entro i termini indicati.
Chi è esonerato dalla comunicazione reddituale
Non tutti i titolari di assegno sociale sono tenuti a trasmettere la comunicazione dei redditi. In particolare, sono esonerati dall’adempimento coloro che:
- hanno regolarmente presentato la dichiarazione dei redditi (730 o Modello Redditi) per l’anno 2020, indicando tutti i redditi percepiti, compresi quelli fiscalmente esenti ma rilevanti ai fini della prestazione;
- oppure hanno già comunicato all’INPS tutti i redditi rilevanti attraverso altri canali ufficiali (ad esempio, in occasione di precedenti verifiche).
In questi casi, l’Istituto è già in possesso delle informazioni necessarie per verificare il diritto alla prestazione, e non invia alcuna richiesta di integrazione. Per questo motivo, chi non riceve alcuna comunicazione da parte dell’INPS non deve fare nulla, poiché si presume sia in regola con gli obblighi informativi previsti dalla normativa.
Come fare la comunicazione all’INPS
La comunicazione dei redditi può essere effettuata in due modalità:
1. Online, dal sito INPS
Accedendo con SPID almeno di livello 2, CNS o CIE 3.0 nell’area riservata MyINPS, e seguendo il percorso:
- “Pensione e Previdenza”
- → “Domanda di Pensione”
- → “Aree Tematiche”
- → “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio Precoci”
- → “Variazione Pensione”
- → “Ricostituzione reddituale per sospensione art. 35 comma 10-bis D.L. 207/2008”.
2. Tramite Patronato o soggetti abilitati
In alternativa, è possibile rivolgersi a un patronato o ad altri soggetti abilitati all’intermediazione con l’INPS, che possono trasmettere la comunicazione per conto dell’interessato.
Cosa succede se non si invia la comunicazione
L’INPS, nel Messaggio n. 1173/2025, avverte che in caso di ulteriore inadempimento si procederà con:
- la sospensione dell’assegno sociale, come misura cautelativa;
- la successiva revoca definitiva della prestazione, con possibilità di dover restituire le somme indebitamente percepite.
È dunque fondamentale rispondere alla comunicazione ricevuta e regolarizzare al più presto la propria posizione, per evitare la perdita del beneficio.
Riepilogo del Messaggio INPS n. 1173/2025
Ecco, in sintesi, i punti chiave del messaggio INPS:
- L’assegno sociale, ex Pensione Sociale, è legato al possesso di redditi entro determinati limiti;
- I beneficiari devono comunicare i redditi all’INPS se non presentano la dichiarazione fiscale o se questa è incompleta;
- Sono in corso controlli sui redditi dell’anno 2020;
- I soggetti inadempienti riceveranno una raccomandata A/R;
- Se non si adempie all’obbligo, l’INPS sospende e poi revoca l’assegno;
- La comunicazione può essere inviata online tramite MyINPS oppure con l’aiuto di un patronato.
Per leggere il testo completo del messaggio INPS segui questo link.
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