La settimana scorsa il Presidente del Consiglio ha firmato il Decreto che ufficializza l’ APE volontaria, ovvero l’anticipo pensionistico volontario.
E’ un prestito emesso dalle banche con a garanzia la futura pensione, viene elargito in quote di 12 mensilità annuali in attesa della pensione di vecchiaia.
A differenza dell’APE sociale, che è prevista solo per le situazioni di disagio o per determinate categorie di persone, l’APE volontaria può essere richiesta da tutti i soggetti a patto che abbiano determinati requisiti contributivi e anagrafici. Inoltre l’APE volontaria prevede anche il pagamento di interessi.
Chi può richiedere l’ APE volontaria
L’APE volontaria è un assegno che permette di poter anticipare il termine dell’attività lavorativa per andare in pensione. Questo deve avvenire almeno da tre anni e sei mesi prima della pensione di vecchiaia prevista.
I numeri previsti prevedono che almeno mezzo milione ne può fare richiesta, circa 300 mila persone nell’anno corrente e 115 mila nel 2018.
Bisogna però sottolineare che per avere l’APE bisogna rinunciare ad una parte del proprio assegno pensionistico, che si tratta solo di una forma sperimentale e che a breve saranno emessi gli elenchi con tutti gli enti a cui riferirsi.
L’ APE volontaria è prevista per i nati fino al 1954 che ne fanno richiesta, quindi quelli che hanno compiuto 63 anni e dunque, come detto in precedenza devono attendere solo 3 anni e sette mesi per la pensione di vecchiaia.
Può essere richiesta da tutti i tipi di lavoratori, tranne i liberi professionisti.
La rata da pagare sulla pensione netta va da un minimo del 2% fino ad un massimo del 5,5% all’anno.
Una volta visionati i requisiti al momento del raggiungimento dell’età pensionistica l’INPS dovrà erogare la pensione al netto della rata di ammortamento, inclusi interessi, assicurazione e la restituzione del capitale.
Per un ritorno alla normale pensione si devono attendere venti anni necessari alla restituzione dell’anticipo pensionistico. Se il diretto interessato muore prima l’assicurazione pagherà il debito residuo, per la reversibilità invece si parla di una cessione senza decurtazioni.
E’ prevista inoltre la possibilità di estinzione anticipata del debito non ancora rimborsato.
In cosa consiste l’ APE volontaria
Potranno richiedere APE volontaria coloro che rientrano all’interno di questa sperimentazione entro sei mesi dall’entrata in vigore e sempre se i requisiti sono maturati dal mese di maggio 2017 e l’inizio della stessa.
In sostanza, tutto ciò serve a sottoscrivere convenzioni finanziarie che consentano al futuro pensionato di avere delle tutele. Queste saranno effettuate con l’ABI e con l’ANIA che sono le principali associazioni.