Alcune categorie di lavoratori hanno la possibilità di accedere all’Ape Sociale anche nel corso del 2024. È necessario, però, prestare attenzione ai requisiti che sono stati modificati dalla Legge di Bilancio 2024. Da quest’anno, infatti, è necessario aver compiuto almeno 63 anni e cinque mesi, contro i precedenti 63 anni.
Ma non solo. Nel momento in cui si va in pensione grazie all’Ape Sociale, vige il divieto di cumulare con la pensione qualsiasi reddito derivante dalle attività di lavoro dipendente. Il discorso cambia leggermente per il lavoro autonomo, che è consentito solo e soltanto se il reddito annuo è inferiore a 5.000 euro.
A fornire queste indicazioni ci ha pensato direttamente l’Inps attraverso la circolare n. 35/2024 del 20 febbraio 2024 con la quale l’Istituto recepisce le novità e illustra i dettagli della misura. Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo cosa è previsto per l’Ape Sociale quest’anno.
In cosa consiste l’Ape sociale e a quali lavoratori spetta
L’Ape Sociale permette di ottenere un anticipo del proprio assegno previdenziale grazie ad uno ponte, che viene erogato a seguito della presentazione della domanda. Viene erogato fino a quando si matura il diritto alla pensione di vecchiaia. Possono accedere all’Ape Sociale le categorie di lavoratori più svantaggiati, tra i quali rientrano:
- disoccupati;
- addetti a mansioni usuranti;
- disabili;
- caregivers.
I costi sono completamente ed interamente a carico dell’Inps.
L’Ape Sociale è stata istituita nel corso del 2017 in forma sperimentale. Ed è stata più volte prorogata: la legge n. 213/2023 ha provveduto a confermarla anche per il 2024.
L’importo che viene erogato mensilmente corrisponde a quello dell’assegno previdenziale, calcolato al momento del raggiungimento dei requisiti.
Categorie di lavoratori interessate
Ricapitolando l’APE sociale è riservata ai lavoratori appartenenti ad una delle seguenti categorie:
- Disoccupati che percepiscono la NASpI a seguito di licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, oppure per scadenza del termine del contratto a tempo determinato con almeno 18 mesi di lavoro negli ultimi 3 anni e che abbiano usufruito integralmente dell’indennità di disoccupazione spettante;
- Lavoratori che, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap “in situazione di gravità”, o un parente o un affine di secondo grado, quando tale soggetto abbia i genitori o il coniuge ultrasettantenni, anche essi invalidi o siano deceduti;
- Lavoratori con invalidità civile pari almeno al 74%;
- Lavoratori dipendenti che svolgono da almeno sette anni negli ultimi dieci, oppure sei negli ultimi sette, attività lavorative c.d. “gravose”, comprese tra quelle tassativamente previste dalla norma.
Cosa è cambiato con la Legge di Bilancio 2024
La Legge n. 213/2023 ha stabilito, sostanzialmente, che alcune disposizioni relative all’Ape Sociale continuino ad applicarsi ai lavoratori che, ad oggi, si ritrovino nelle condizioni previste alle lettere da a) a d) dell’articolo 1, comma 179, della Legge n. 232 dell’11 dicembre 2016. Le disposizioni si applicheranno fino al 31 dicembre 2024 nel caso in cui i soggetti abbiano raggiunto il requisito anagrafico di 63 anni e 5 mesi.
Leggi anche: Come andare in pensione nel 2024: tutte le uscite in base a età e contributi versati
È necessario sottolineare che le nuove disposizioni si applicano anche:
- a quanti abbiano perfezionato i requisiti per accedere all’Ape Sociale nel corso degli anni precedenti e che non abbiano presentato la domanda di verifica;
- a quei soggetti che risultano essere decaduti dal beneficio e che ripropongono la domanda nel corso del 2024.
I redditi da lavoro non sono cumulabili
La legge n. 213/2023 ha apportato altre importanti modifiche all’Ape Sociale.
A quanti dovessero aver ottenuto la certificazione per poter accedere alla misura nel corso degli anni precedenti, si applica il regime di incumulabilità dei redditi da lavoro dipendente o parasubordinato nel limite degli 8.000 euro l’anno. E dei redditi da lavoro autonomo nel limite di 4.800 euro all’anno.
Quanti, invece, hanno maturato i requisiti per accedere all’Ape Sociale nel 2024, l’indennità decade nel caso in cui:
- svolgano una qualsiasi attività di lavoro dipendente o autonomo con un qualsiasi reddito;
- stiano svolgendo un lavoro autonomo occasionale con dei redditi superiori a 5.000 euro lordi.
È bene precisare, inoltre, quanto segue:
- i limiti che abbiamo elencato rimangono validi fino al giorno in cui si matura il diritto per accedere alla pensione di vecchiaia;
- per quanto riguarda i limiti reddituali, sono considerati al lordo delle imposte e dei contributi previdenziali e assistenziali, che devono essere versati dal lavoratore;
- risulta essere rilevante anche il reddito annuo lordo dell’attività svolta nel corso dei mesi dell’anno precedente a cui si è aderito all’Ape sociale.
È necessario tenere a mente i redditi che abbiamo elencato, perché in caso di violazione si perde il diritto ad ottenere l’assegno e l’Inps può procedere con il recupero di quanto versato.
Domande e decorrenza dell’assegno
All’interno della circolare n. 35 del 2024 l’Inps ha comunicato che i modelli per presentare la domanda e per verificare le condizioni di accesso al beneficio sono presenti sul sito istituzionale dell’istituto. Nella sezione relativa ai servizi online.
Le scadenze entro le quali presentare la domanda per accedere all’Ape Sociale sono le seguenti:
- 31 marzo con risposta entro il 30 giugno;
- 15 luglio con risposta entro il 15 ottobre;
- 30 novembre con risposta entro il 31 dicembre.
Come fare domanda di APE Sociale
Tanto l’istanza di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio, quanto la domanda di trattamento, devono essere trasmesse all’Inps collegandosi a “inps.it – Prestazioni e Servizi – Prestazioni – APE Sociale – Anticipo pensionistico”. Successivamente l’utente (in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS) dovrà selezionare:
- Il servizio “Verifica dei requisiti per Ape Sociale – Domanda” al fine di inviare la domanda di certificazione dei requisiti per l’indennità in parola;
- Il servizio “Ape Sociale – Domanda”, per richiedere l’indennità.
Come ribadito dall’Istituto nella Circolare numero 62/2022, al fine di non perdere ratei di trattamento, è necessario che i soggetti che al momento della domanda di verifica delle condizioni di accesso al beneficio, siano “già in possesso di tutti i requisiti e delle condizioni previste devono presentare contestualmente anche la domanda di APE sociale”.