L’APE Sociale è una misura ancora disponibile nel 2023 per diverse categorie di beneficiari, ed è possibile accedervi, per la seconda finestra temporale, entro il 15 luglio 2023. Questa misura consiste in un’indennità pagata dallo stato e versata dall’INPS per determinate categorie di lavoratori.
L’indennità viene erogata a seguito del compimento di 63 anni di età, fino all’età effettiva di accesso alla pensione, ovvero fino a 67 anni stabiliti per la pensione di vecchiaia. L’APE Sociale è stata confermata anche per il 2023 dalla Legge di Bilancio, per cui è possibile ancora, per chi rientra in alcuni requisiti specifici, beneficiarne.
La legge prevede che ci siano tre finestre temporali durante l’anno per richiedere l’accesso a questa prestazione particolare all’INPS, e la seconda finestra è stabilita con scadenza al 15 luglio 2023. Ecco chi può richiedere l’accesso alla misura e come funziona per quest’anno.
APE Sociale: domanda entro il 15 luglio 2023
Per chi vuole richiedere l’accesso alla misura, e ha maturato i requisiti per beneficiarne entro il 31 dicembre 2022, è possibile presentare una richiesta specifica all’ente previdenziale entro la metà di luglio 2023.
Questa non è l’unica finestra temporale prevista per accedere all’APE Sociale, perché successivamente sarà ancora possibile usufruire di quella con scadenza al 30 novembre 2023. Ma ricapitoliamo quali sono le scadenze effettive previste per tutto l’anno:
- Prima finestra temporale: 31 marzo 2023;
- Seconda finestra temporale: 15 luglio 2023;
- Terza finestra temporale: 30 novembre 2023.
L’anticipo pensionistico si può richiedere entro queste date se sono stati raggiunti i requisiti necessari ad avere accesso alla misura, ovvero se il lavoratore rientra in una delle fattispecie considerate dall’INPS. Va ricordato che bisogna avere in ogni caso almeno 63 anni di età per poter usufruire di questa particolare indennità.
La domanda di accesso alla misura può essere inviata direttamente all’ente previdenziale INPS, accedendo online con le proprie credenziali digitali, oppure chiedendo l’assistenza di un patronato o un centro CAF.
Chi può chiedere l’APE Sociale
Ma vediamo nel dettaglio chi sono gli interessati della scadenza prevista per il 15 luglio 2023, ovvero chi può beneficiare dell’APE Sociale. Come spiega l’INPS, questa indennità è garantita al lavoratore che rientra in una di queste situazioni:
- Il lavoratore si trova in disoccupazione successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro (per motivi legati a licenziamento individuale o collettivo, per dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, o per la scadenza del rapporto di lavoro con contratto determinato. In questo ultimo caso devono essere presenti almeno 18 mesi di lavoro effettivo svolto nei 36 precedenti, e con anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- Caregivers, ovvero persone che assistono continuativamente, almeno da sei mesi, un parente, o coniuge convivente che si trova in una situazione di disabilità grave, o che hanno compiuto 70 anni di età. Anche in questi casi vi è il requisito di un’anzianità contributiva per almeno 30 anni;
- Se il lavoratore ha una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%, con anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- Lavoratori dipendenti che svolgono una mansione gravosa, rientrante nelle categorie individuate dall’INPS, con almeno 36 anni di anzianità contributiva, con almeno 7 anni svolti in questa mansione negli ultimi 10.
L’APE Sociale è quindi il principale sostegno rivolto ai lavoratori che svolgono mansioni definite come usuranti. Queste categorie sono state recentemente ampliate, dando possibilità ad una più ampia platea di beneficiari di accedere all’indennità al compimento di 63 anni (con circa 23 nuove professioni incluse).
Tra le categorie di lavoratori interessate alla misura troviamo ad esempio i professori di scuola primaria, gli addetti alla gestione dei magazzini, operai specializzati, portantini, conduttori di forni e le professioni non qualificate nell’agricoltura.
Come funziona l’APE Sociale
L’APE Sociale viene erogata dall’INPS successivamente alla presentazione della domanda da parte del lavoratore interessato, ovvero non è una misura applicata in modo automatico. Oltre ai requisiti di età e di versamento contributivo visti prima, è anche indispensabile non ricevere alcuna pensione diretta, per poter rientrare tra i beneficiari della misura.
Il beneficio viene erogato dallo Stato e pagato dall’INPS al diretto interessato dal primo giorno del mese successivo al momento in cui è stata presentata la domanda. Per l’anno 2023 sono messi a disposizione 64 milioni di euro di fondi per questa particolare misura, e va tenuto presente che le domande di accesso verranno accolte fino all’effettivo esaurimento di questi fondi.
La misura prevede un’erogazione mensile per una durata di 12 mesi, che terminerà nel momento in cui il lavoratore avrò accesso alla pensione di vecchiaia, ovvero al compimento di 67 anni. Questa indennità non può superare la soglia di 1.500 euro mensili, e come spiega l’INPS la somma è pari all’importo della rata mensile di pensione:
“L’indennità, in caso di iscrizione ad un’unica gestione, è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di questo importo).”
In caso di presenza di più gestioni contributive, l’importo da erogare viene calcolato tenendo presenti le diverse gestioni, secondo le specifiche regole di calcolo. Chi invece percepisce il reddito di cittadinanza può percepire anche l’APE Sociale, poiché le due misure sono compatibili.
Come presentare la domanda di APE Sociale
Come abbiamo anticipato, la domanda di accesso alla misura può essere fatta in base alle tre finestre temporali. Il 15 luglio è il termine ultimo per la seconda finestra temporale di quest’anno, secondo la proroga prevista dalla Legge di Bilancio 2023.
La domanda di accesso alla misura va presentata in modo telematico al portale ufficiale INPS, dopo una verifica dei requisiti di accesso. Per accedere al portale è necessario utilizzare una delle seguenti credenziali:
- SPID: Sistema Pubblico di Identità Digitale;
- CIE: Carta di Identità Elettronica;
- CNS: Carta Nazionale dei Servizi.
Si può poi compilare un modello apposito per presentare la domanda online, e l’INPS successivamente comunicherà all’interessato l’esito dell’istruttoria.