Il 730 rappresenta la dichiarazione dei redditi naturale per i lavoratori dipendenti e i pensionati e allo stesso tempo è anche la più facile da usare, anche se non tutti i pensionati devono fare il 730 come vedremo in seguito. Per chi si trova per la prima volta a dichiarare redditi da pensione, vedi chi è andato in pensione nel 2022, potrebbe essere non del tutto agevole capire come muoversi per dichiarare i redditi al Fisco.
Le criticità possono riguardare: la verifica dell’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, il modello da scegliere, la scelta per l’invio diretto o tramite soggetti terzi. Anche rispetto alla verifica e all’ottenimento della certificazione unica con sostituto d’imposta Inps, e alla spettanza dei rimborsi IRPEF da 730 potrebbero sorgere delle criticità.
Analizziamo passo dopo passo gli aspetti operativi appena individuati, ma prima rispondiamo alla domanda del titolo.
I pensionati devono fare il 730?
Innanzitutto cerchiamo di capire quando c’è obbligo di dichiarazione dei redditi per i pensionati. per prima cosa si deve comprendere che se si ha una sola Certificazione Unica e non si hanno detrazioni fiscali da recuperare, non serve fare il 730; infatti già l’ex CUD è una certificazione fiscale dei redditi percepiti. Poi entra in gioco anche un discorso relativo alla c.d. no tax area.
Come da istruzioni del modello 730-2023, è esonerato dalla presentazione della dichiarazione, il contribuente che possiede esclusivamente i redditi:
- da lavoro dipendente o da pensione;
- corrisposti da un unico sostituto d’imposta obbligato ad effettuare le ritenute di acconto o corrisposti da più sostituti purché certificati dall’ultimo che ha effettuato il conguaglio.
Ai fini dell’esenzione inoltre, è richiesto che le detrazioni per coniuge e familiari a carico siano spettanti e non siano dovute le addizionali regionale e comunale. L’esonero non si applica se il contribuente deve restituire, in tutto o in parte, il trattamento integrativo (vedi bonus Irpef).
L’esonero dalla presentazione della dichiarazione può essere legato anche all’ammontare del reddito percepito nel corso dell’anno. Facciamo riferimento alla c.d. no tax area.
In particolare, non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi coloro i quali hanno un reddito da pensione non superiore a 8.500 euro. Il reddito complessivo deve essere calcolato senza tener conto del reddito derivante dall’abitazione principale e dalle sue pertinenze.
Dunque in questi casi è sufficiente essere in possesso della certificazione unica dell’INPS.
Detto ciò, laddove il pensionato debba recuperare delle spese in detrazione, ad esempio cosa molto probabile spese mediche, funebri, spese di ristrutturazione, o ritenute subite ad esempio su prestazioni per lavoro autonomo occasionale, sarà necessario presentare la dichiarazione dei redditi.
Quale scegliere per la Dichiarazione dei Redditi Pensionati? Modello 730 o Redditi
Scegliere se ricorrere al 730 o al modello Redditi, dipende dalla tipologia di redditi da dichiarare.
Se il contribuente oltre ad essere pensionato, svolge anche attività di impresa o lavoratore autonomo, allora in questo caso, la scelta per il modello Redditi è obbligatoria.
Al contrario, laddove ad esempio, il pensionato abbia solo il reddito da pensione o anche altri redditi, si pensi ad un reddito da locazione in regime di cedolare secca, la scelta per il 730 è quella più ovvia.
Da qui, è utile domandarsi se è meglio scegliere il 730 ordinario o quello precompilato. Entrambi dovranno essere inviati all’Agenzia delle entrate entro il 30 settembre 2023.
Detto ciò, se si sceglie il 730 precompilato, la pensione (quadro C) e le spese detraibili, sono già inserite in dichiarazione dei redditi, la quale può essere accettata per intero e inviata direttamente dal contribuente grazie al portale della dichiarazione precompilata messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate. Basta avere le credenziali SPID CIE o CNS.
Inoltre è possibile delegare anche un familiare o una persona di fiducia per l’invio della dichiarazione. Ciò sempre in alternativa alla possibilità di rivolgersi a un CAF o a un commercialista. Questa è la strada consigliata se non si ha un mimino di competenza sulle norme fiscali. Di per sé già molto complicate. Ciò vale sia per il 730 ordinario che per quello precompilato.
Come verificare e ottenere la Certificazione Unica pensionati (ex CUD)
Grazie al servizio INPS “Cedolino della Pensione”, è possibile consultare il cedolino della pensione, verificare l’importo dei trattamenti liquidati dall’INPS ogni mese, accedere ad altri servizi di consultazione, certificazione unica e variazione dati.
È possibile accedere al servizio anche da dispositivi mobile.
Le principali funzionalità sono (Fonte portale INPS):
- Cedolino pensione;
- Confronta cedolini;
- Visualizza elenco prospetti di liquidazione (Modelli TE08);
- Gestione deleghe sindacali;
- Comunicazioni al pensionato;
- Variazione ufficio pagatore;
- Recupero e stampa Certificazione Unica;
- Riepilogo Dati Anagrafici e di Pagamento;
- Certificato di pensione: Modello Obis/M;
- Duplicato libretto di pensione;
- Conguagli IRPEF;
- Cessione del Quinto;
- Bonus quattordicesima e bonus 154 euro;
- Recupero Indebiti;
Dunque, grazie al servizio in parola, è possibile recuperare e stampare la certificazione unica INPS, documento indispensabile per assolvere agli obblighi dichiarativi. Inoltre, è possibile richiedere e scaricare la CU anche presso i Patronati oppure tramite l’App INPS Mobile
Se ci si rivolge al Caf per la dichiarazione dei redditi, è necessario consegnare la Certificazione Unica ed eventuali certificati delle pensioni estere.
Insieme a:
- Fotocopia codice fiscale del contribuente, del coniuge e dei familiari a carico;
- dichiarazione dei redditi dell’anno precedente (730 o Redditi), compresa la Certificazione Unica;
- eventuali deleghe F24;
- fotocopia documento del dichiarante/richiedente.
Come funziona e quando arriva il rimborso IRPEF pensionati
Arriviamo in fine ai rimborsi IRPEF da 730. La dichiarazione dei redditi può chiudersi a credito o a debito e dunque, i conguagli possono essere con segno positivo o negativo.
Per i pensionati, le operazioni di conguaglio sono effettuate a partire dal mese di agosto o di settembre (a seconda dalla tempistica di presentazione della dichiarazione e anche se è stata richiesta la rateizzazione).
Dunque, i conguagli sono effettuati a partire dal secondo mese successivo a quello di ricezione del prospetto di liquidazione da parte dell’INPS.
In caso di dichiarazione con risultato a debito (il contribuente deve di più di quanto gli è stato trattenuto di volta in volta sul cedolino di pensione), se la retribuzione erogata nel mese è insufficiente, la parte residua, maggiorata dell’interesse previsto per le ipotesi di incapienza, sarà trattenuta dalla pensione nei mesi successivi fino alla fine del periodo d’imposta.
In cado di dichiarazione a credito, il rimborso arriva anch’esso direttamente sul cedolino di pensione.
Nel complesso: con dichiarazione presentata tra il 1° e il 20 giugno, il rimborso/trattenuta arriva tra agosto e settembre; il conguaglio arriva a settembre per le dichiarazioni presentate tra il 21 giugno e il 15 luglio; ottobre/novembre in caso di consegna tra il 16 luglio e il 30 settembre (data di scadenza di presentazione del 730 sia precompilato che ordinario).