Dal primo settembre parte il Supporto formazione e lavoro – SFL, ovvero uno strumento di attivazione al lavoro che implica la partecipazione a corsi di formazione e riqualificazione professionale, accompagnato da un’indennità del valore di 350 euro mensili per un totale di massimo 12 mesi. Insieme al nuovo assegno di inclusione, la misura fa parte del pacchetto di iniziative espressamente volute dal Governo per superare il reddito di cittadinanza. Il RdC sarà progressivamente abbandonato fino a scomparire del tutto con l’inizio del 2024.
Il SFL sarà utilizzabile dai singoli membri dei nuclei familiari, di età inclusa tra 18 e 59 anni, con un valore dell’ISEE familiare non maggiore di euro 6.000 all’anno – e senza i requisiti per avvalersi dell’assegno di inclusione. Si tratta dunque perlopiù dei cosiddetti Occupabili, ovvero di persone che si trovano in condizioni sociali ed economiche che abbisognano di un supporto immediato dello Stato in attesa di trovare lavoro.
La misura sarà però erogata anche a coloro che non parteciperanno ai corsi di formazione e riqualificazione professionale, ma ad altri tipi di attività che ne danno diritto. Ciò che superficialmente potrebbe apparire una contraddizione, in realtà non lo è e di seguito vedremo perché. Di seguito vedremo quindi l’elenco delle attività previste per il Supporto formazione e lavoro per avere il bonus SFL 350 euro, ma prima facciamo un breve riepilogo della misura.
Supporto formazione e lavoro: dove è disciplinato, beneficiari e finalità
Come accennato in apertura, il Supporto per la Formazione e il Lavoro – regolato dal decreto dello scorso 8 agosto – è lo strumento rivolto alle persone “occupabili” che prenderà il posto del discusso reddito di cittadinanza dal primo settembre prossimo.
La misura, disciplinata dal decreto 8 agosto 2023 in attuazione del decreto lavoro 2023 rientra in quel piano di politica attiva del lavoro a cui potranno accedere parte coloro che non percepiscono il RdC, ma anche i soggetti che saranno esclusi dalla cd. scala di equivalenza dell’assegno di inclusione – al via dal prossimo primo gennaio 2024.
Il sussidio consiste nel pagamento 350 euro mensili per ogni beneficiario, nel rispetto del requisito di mostrarsi effettivamente propensi e determinati a trovare un nuovo lavoro. Pertanto il Governo ha voluto porre l’accento sulle attività che, di fatto, danno accesso a questa agevolazione anti-povertà.
La misura mira a formare giovani e meno giovani in condizioni di svantaggio occupabili, in modo tale che possano poi trovare un’occupazione e mantenersi in modo autonomo. E proprio sulle attività propedeutiche all’individuazione di un nuovo lavoro, occorre fare attenzione – perché la misura non spetta soltanto a chi partecipa a corsi di formazione e riqualificazione professionale.
Quali attività permettono di accedere al Supporto formazione e lavoro?
La misura in oggetto si fonda su alcuni compiti spettanti a chi la richiede. C’è da fare una domanda all’Inps e occorrerà essere seguiti dal locale centro per l’impiego o dalle agenzie private per il lavoro (che vengono infatti direttamente coinvolte nella nuova iniziativa).
Lo scopo è trovare una nuova occupazione nel più breve tempo, ma nel mentre il beneficiario del Supporto formazione e lavoro dovrà partecipare ad una delle attività indicate dalle norme di legge in materia quali ad esempio servizi di orientamento specialistico e accompagnamento al lavoro o reinserimento professionale; servizio civile universale; specifici programmi formativi; progetti utili alla collettività; supporto all’autoimpiego; attività di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro.
Il riferimento normativo resta l’allegato al decreto decreto ministeriale n. 4/2018, che definisce i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) dei Centri per l’impiego per le persone che cercano lavoro e per le imprese.
Elenco delle attività previste per il Supporto formazione e lavoro
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato l’elenco, con le singole schede di riferimento, delle attività previste per l’SFL in un messaggio sul proprio portale.
Le prestazioni remunerate del D.M. n. 4/2018:
- orientamento specialistico;
- accompagnamento al lavoro;
- attivazione del tirocinio;
- incontro tra domanda ed offerta;
- avviamento a formazione;
- sostegno alla mobilità territoriale;
- lavori socialmente utili e progetti di utilità collettiva;
- supporto all’autoimpiego.
Prestazioni ulteriori previste per il supporto:
9. Servizio civile universale.
Come fare domanda di bonus SFL 350 euro dal 1° settembre
Abbiamo già parlato in un’altra guida di come fare fare domanda di bonus. In questa video guida vediamo cos’è e come funziona la piattaforma SIISL e come procedere all’iscrizione per ricevere il Supporto Formazione e Lavoro.
Conclusioni
In sintesi, il bonus SFL di 350 euro mensili spetterà concretamente alle persone che parteciperanno alle attività indicate dal patto di servizio personalizzato – come appena visto, non per forza di formazione o riqualificazione professionale. Il patto viene firmato con il locale Cpi – centro per l’impiego a seguito dell’ok alla richiesta di Supporto per formazione e lavoro.
Maggiori informazioni e chiarimenti a riguardo saranno comunque ottenibili dagli operatori dei vari Cpi, e dunque sul posto. Inoltre tra le attività utili all’ottenimento del SFL abbiamo anche quelle del Programma nazionale per la Garanzia occupabilità dei lavoratori (Gol).
Tutte queste attività, potenzialmente anche piuttosto eterogenee tra loro, hanno il comune obiettivo di accrescere le proprie competenze professionali, arricchendo il proprio CV e facendo aumentare le chance di trovare un nuovo lavoro. Per questa via il Governo ha inteso inquadrare il SFL oltre che come misura temporanea anche come contributo basato sulla reale iniziativa del percettore.
Segui gli aggiornamenti su Google News!
Segui Lavoro e Diritti su WhatsApp, Facebook, YouTube o via email