Come è noto, siamo in una fase di transizione che vede lo stop al reddito di cittadinanza per buona parte dei beneficiari (circa 169.000 persone) e il conseguente varo di nuove misure inclusione e accesso lavoro mirate espressamente a facilitare la ricerca dell’occupazione. Per molti di coloro che finora hanno percepito questo sussidio mensile su Carta RdC i momenti di disorientamento in questo periodo non mancano, come anche le critiche e le proteste in luoghi pubblici.
Tuttavia Inps e Ministero del Lavoro sono intervenuti recentemente – fornendo online una serie di utili chiarimenti e delucidazioni – per aiutare i cittadini senza lavoro e beneficiari del RdC a capire meglio le ultime novità in merito alle nuove misure di sostegno al reddito fra cui, il supporto o sostegno alla formazione lavoro. Di riferimento è e resta il Decreto Lavoro n. 48 del 2023, così come convertito nella legge n. 85 del 3 luglio scorso: questo è il nuovo contesto normativo in cui i percettori di RdC saranno supportati sia economicamente, sia per la ricerca di un’occupazione.
Cerchiamo di seguito di fare il punto della situazione e vediamo in che modo le istituzioni intendono informare i cittadini su queste ultime novità. I dettagli.
Tra reddito di cittadinanza, Supporto per la formazione e il lavoro e Assegno di inclusione: precisazioni Inps
L’ultima manovra ha indicato che dal primo agosto 2023 alcuni nuclei familiari non incasseranno più il reddito di cittadinanza, ovvero le famiglie formate esclusivamente da soggetti “occupabili” che possono lavorare (tra i 18 e i 59 anni ) e con Isee entro la soglia dei 6mila euro all’anno. Per queste categorie di persone il RdC è cessato il 31 luglio scorso e, se non già prese in carico dai servizi sociali in percorsi di formazione o orientamento, dovranno domandare la nuova misura cd. Supporto formazione e lavoro – di cui all’art. 12 del Decreto Lavoro – con durata massima pari ad un anno.
Sempre in base a quanto previsto dal Decreto Lavoro di maggio, le famiglie con componenti disabili o minori o over 60 – e con ISEE fino a 9.360 euro all’anno – continueranno invece ad incassare il RdC fino a fine anno. Mentre dal primo gennaio 2024 le stesse famiglie potranno fare richiesta per l’attribuzione dell’Assegno di inclusione, avente una durata pari a 18 mesi rinnovabili.
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I chiarimenti del messaggio Inps n. 2835 del 31 luglio
Ebbene, oltre a quanto previsto dal Decreto Lavoro, sono recentemente arrivati i chiarimenti del messaggio n. 2835 del 31 luglio scorso, in cui l’istituto di previdenza ha fatto il punto sul funzionamento del regime transitorio post archiviazione (parziale) del reddito di cittadinanza e sulla comunicazione via SMS giunta ai nuclei beneficiari. Proprio quest’ultimo messaggio ha infatti destato un certo malumore negli ultimi giorni in chi l’ha ricevuto.
Oltre alle precisazioni sull’SMS inviato, sulla cd. presa in carico dei servizi sociali e sul ruolo dei Centri per l’Impiego, nel testo del messaggio Inps rimarca che – per l’attuazione delle nuove misure dell’Assegno di inclusione e del Supporto per la formazione e il lavoro – Ministero, Regioni, Servizi sociali, Centri per l’impiego e Inps stanno in questo periodo collaborando per assicurare ad ogni cittadino, in relazione ai propri bisogni, il beneficio economico e il supporto opportuno nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa.
Sempre l’Inps, nel testo del messaggio n. 2835, fa presente che i chiarimenti riportati mirano a dare un primo orientamento all’utenza, nello spirito di servizio, di vicinanza e trasparenza che l’istituto si impegna quotidianamente ad assicurare a tutti. Il messaggio anticipa poi la successiva adozione dei decreti attuativi delle due nuove misure e nuove ed ulteriori iniziative informative e di comunicazione. Infatti, l’istituto precisa altresì che, grazie a circolari, messaggi, FAQ e note informative successive, si proseguirà nel percorso di accompagnamento alle nuove misure.
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Nuove misure inclusione e accesso lavoro: la guida alle novità nel sito del Ministero del Lavoro
Non solo. Oltre al messaggio Inps, per quanto riguarda le nuove misure per l’inclusione e l’accesso al lavoro, che prendono il posto del reddito di cittadinanza, è attivo l’URP online del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il cittadino può facilmente accedervi per ottenere informazioni dettagliate e specificamente rivolte alla propria situazione. Lo spiega il sito web ufficiale del Ministero del Lavoro.
In particolare vi è una sezione del sito – “Nuove misure inclusione e accesso lavoro” – rivolta espressamente alle misure di inclusione sociale e lavorativa, scattate dopo il percorso di conversione in legge del Decreto Lavoro n. 48 del 2023. In essa l’utente potrà trovare tre distinte aree:
- Fase transitoria del Reddito di cittadinanza;
- Assegno d’Inclusione;
- Supporto Formazione e Lavoro.
In ciascuna di queste aree i cittadini potranno trovare le risposte ai loro dubbi e quesiti. Inoltre dette aree saranno frequentemente aggiornate sulla scorta delle possibili nuove evoluzioni del contesto normativo. Infine ricordiamo anche l’ulteriore pagina web del sito del Ministero del Lavoro, che affronta proprio questi temi nell’ottica di fornire ampi chiarimenti ai cittadini.