L’aula della Camera ha approvato il decreto con 371 sì, 86 no e 22 astenuti. Nonostante le parole dure pronunciate da Monti nel corso di un’intervista con il Wall Street Journal che hanno fatto esplodere dure polemiche all’interno del PDL, che si era detto pronto a non dare la fiducia, il Governo ha retto il colpo e ha portato a casa l’ultimo provvedimento prima della pausa estiva.
Scongiurato per il momento l’aumento dell’IVA il cui aumento al 23% per l’aliquota più comune è rimandato al luglio 2013 in vista quindi di tempi migliori per l’economia. Anche le tasse universitarie avranno un aumento più “equo”, si terrà conto infatti oltre che dell’andamento dello studente, anche della della situazione economica della propria famiglia.
Saltano definitivamente 64 province, che verranno progressivamente accorpate dalle province vicine secondo i canoni minimi stabiliti in spending review: 350mila abitanti o 2500 chilometri quadrati di estensione territoriale. Rimandato invece il vincolo di soppressione o accorpamento per enti ed agenzie di Regioni, Province e Comuni.
Sul versante del Pubblico Impiego passano in via definitiva la serie di norme che riguardano la riduzione di almeno 20.000 posti nella PA attraverso l’accompagnamento alla Pensione attraverso lo strumento della mobilità con stipendio all’80% per chi è a meno di due anni dal pensionamento. Fissato a 7 euro il tetto massimo dei buoni pasto per i dipendenti pubblici e a 300mila euro gli stipendi dei manager pubblici.
Novità riguardano anche il lavoro occasionale accessorio e i contratti a progetto nei call center, ma ci riserviamo di affrontare più nel dettaglio questi argomenti in articoli dedicati.