Il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2022 interviene su una pluralità di aspetti, rappresentando un provvedimento assai articolato che tocca altresì la materia del lavoro, ed in particolare la sicurezza sul lavoro.
In particolare, l’art. 15 del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 ottobre ha la finalità di sostituire l’art. 14 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81., ossia il noto Testo Unico Sicurezza sul Lavoro.
Il decreto fiscale modifica il citato testo, attribuendo all’Ispettorato Nazionale del Lavoro una ampia capacità di intervento, ma non solo. Infatti il provvedimento su cui vi è stato l’ok del Governo lo scorso venerdì prevede sospensione dell’attività; multe e divieto di partecipazione alle gare d’appalto per le imprese con il 10% dei lavoratori impiegati in modo irregolare.
Ecco le principali novità nel dettaglio.
Sospensione dell’attività per lavoro nero e irregolare: cosa cambia con il decreto fiscale?
Il testo del decreto collegato alla legge di bilancio diminuisce dal 20% al 10% la quota di lavoratori irregolari i quali, se individuati dall’Ispettorato del lavoro nell’ambito di un’ispezione, fa scattare la sospensione dell’attività d’impresa.
Inoltre, la sospensione dell’attività d’impresa scatta altresì in caso di gravi violazioni in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Dette violazioni saranno individuate con un decreto ad hoc del Ministero del Lavoro. Mentre anche in questo caso, il provvedimento di sospensione dell’impresa sarà adottato dall’Ispettorato del Lavoro.
Nel frattempo – e fino alla data di adozione del decreto – le violazioni che fanno scattare il provvedimento di sospensione dell’impresa sono incluse nell’Allegato I alla bozza di decreto fiscale. Ci riferiamo dunque alla mancanza dei seguenti elementi chiave per garantire la continuità dell’attività d’impresa:
- elaborazione del documento di valutazione dei rischi;
- elaborazione del Piano di Emergenza ed evacuazione;
- formazione ed addestramento;
- costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile;
- elaborazione piano operativo di sicurezza (POS);
- fornitura del dispositivo di protezione individuale contro le cadute dall’alto;
- protezioni verso il vuoto;
- applicazione delle armature di sostegno, tranne le prescrizioni che si possono desumere dalla relazione tecnica di consistenza del terreno;
- protezione contro i contatti diretti ed indiretti (impianto di terra, interruttore magnetotermico, interruttore differenziale).
Sospensione attività per irregolarità sicurezza sul lavoro
Inoltre, tra le violazioni che fanno scattare la sospensione dell’impresa abbiamo i lavori presso linee elettriche in mancanza di disposizioni organizzative e procedurali per la protezione dei lavoratori dai correlati rischi; la presenza di conduttori nudi in tensione senza disposizioni organizzative e procedurali mirate a garantire l’incolumità dei lavoratori in rapporto ai rischi collegati.
Altra violazione in tema di sicurezza sul lavoro è invece rappresentata dall’omessa vigilanza per quanto attiene alla rimozione o modifica dei dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo. Anche di ciò si trova opportuna traccia nel testo del decreto fiscale approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri.
Sospensione dell’attività d’impresa e esclusione dalle procedure d’appalto
Il citato decreto fiscale inoltre dispone un’altra significativa novità. Infatti, per tutta la durata del periodo della sospensione all’azienda irregolare, per cause legata al mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro, può essere vietata e così impedita la contrattazione con la PA.
In buona sostanza, l’azienda che non rispetta appieno quanto previsto dalle norme giuslavoristiche e che dunque impiega lavoratori irregolari o compie violazioni in tema di sicurezza sul lavoro può subire il blocco della partecipazione alle gare d’appalto; ossia una vera e propria interdizione con evidenti ricadute sul piano economico.
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Anzi, in circostanze come quelle evidenziate, è disposta una segnalazione ad hoc all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e al Ministero delle Infrastrutture.
Da notare che per l’imprenditore che non rispetta il provvedimento di sospensione dell’impresa, può scattare l’arresto fino a 6 mesi.
Con le nuove “Disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” contenute nell’art. 15 nel decreto fiscale approvato dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre, l’Esecutivo guidato da Mario Draghi – come promesso ai sindacati – rende più severe le misure per prevenire i decessi e gli infortuni dei lavoratori, in un periodo che – come è ben noto – è stato caratterizzato da troppe vittime sul lavoro.
Concludendo, se è vero che abbiamo innanzi consistenti novità, che riguardano la quotidianità di tantissime imprese e lavoratori dipendenti; è altrettanto vero che i contenuti del decreto devono ora compiere il passaggio in Parlamento per la conversione in legge.