Brutte notizie per i datori di lavoro domestico che non non sono in regola con i versamenti dei contributi INPS colf e badanti. Infatti è di qualche giorno fa la notizia di Assindatcolf che con un Comunicato stampa annunciava l’avvio da parte dell’INPS dell’operazione “Silenti 2018”. L’Associazione sindacale nazionale dei datori di lavoro domestici chiarisce che la predetta operazione determina l’invio degli avvisi di accertamento, ossia degli avvisi bonari.
In particolare, i datori di lavoro interessati dal controllo sono tutti coloro che hanno una scopertura contributiva di almeno un trimestre, dal primo al quarto, nell’anno 2014. Si tratta, in particolare, di una verifica che l’INPS effettuata annualmente che serve per regolarizzare posizioni che presentano vuoti contributivi. Vediamo quindi nel dettaglio come deve comportarsi il soggetto che riceve l’avviso di accertamento e quali documento è tenuto a produrre per mettersi in regola.
Contributi INPS colf e badanti arretrati: come regolarizzare
Il datore di lavoro che vede recapitarsi l’avviso di accertamento sui contributi INPS per collaboratori domestici deve comportarsi nel seguente modo:
- per prima cosa occorre recuperare la documentazione relativa al rapporto di lavoro instaurato con il personale domestico per il quale si è ricevuta la contestazione;
- successivamente bisogna verificare se effettivamente la richiesta dell’Istituto previdenziale sia veritiera e quindi fondata o, diversamente, sia stata generata a causa di un’imprecisione nelle comunicazioni.
Sul punto, l’Assindatcolf assicura che per quest’anno è escluso il fenomeno delle c.d. “cartelle pazze” verificatosi lo scorso anno. Ricordiamo che si è trattato di un errore grossolano da parte dell’INPS, il quale ha prodotto la richiesta di cifre molto elevate per rapporto di lavoro conclusi da molti anni prima. Per quest’anno, assicura il sindacato, l’INPS ha già provveduto a bloccare tale fenomeno e quindi sarà molto difficile che ripeterà nuovamente quanto accaduto nel 2017.
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Omesso versamento contributi domestici: avvisi di accertamento
Al riguardo è importante precisare che l’avviso dell’INPS con è una cartella esattoriale. Si tratta di un invito a regolarizzare la posizione contributiva, che prende il nome di “avviso bonario”. In questa comunicazione l’INPS chiede formalmente di sanare l’eventuale irregolarità entro il termine di 30 giorni. Anche in caso di errata comunicazione, il datore di lavoro domestico che riceve l’avviso bonario deve comunque fornire prova che la sua posizione è regolare. Le modalità di regolarizzazione sono contenute all’interno dell’avviso di accertamento.
Ricordiamo comunque che non si tratterà di cartelle esattoriali ma di avvisi bonari in cui si chiederà di sanare entro 30 giorni eventuali irregolarità o, in caso di errata contestazione, di comunicare la notizia all’Inps, con le modalità indicate nell’avviso di accertamento”.
Contributi previdenziali domestici: come e quando pagare
Chiunque decida di assumere una colf o badante è tenuto per legge a pagare, oltre alla retribuzione prevista dal CCNL per il personale domestico, anche i relativi contributi INPS colf e badanti. Il versamento, a differenza dei lavoratori dipendenti in genere che deve avvenire entro giorno 16 del mese successivo mediane mod. F24, va effettuato a trimestre.
Quindi, il datore di lavoro domestico è chiamato a versare i contributi in quattro appuntamenti durante l’anno, ossia:
- dal 1° al 10 aprile, per il primo trimestre;
- 1 – 10 luglio, per il secondo trimestre;
- 1 – 10 ottobre, per il terzo trimestre;
- e dal 1 ° al 10 gennaio, per il quarto trimestre.
Quanto alle modalità di pagamento, esistono diversi metodi. Il datore di lavoro può scegliere tra:
- bollettino MAV precompilato (inviato dall’Inps);
- circuito “Reti Amiche”;
- canale online, utilizzando la modalità “Pagamento immediato pagoPA” con carta di credito o debito, con prepagata oppure con addebito in conto;
- oppure Contact Center, telefonando al numero gratuito 803.164.