Sono sempre di più i contribuenti che, dopo l’erogazione del Reddito di Cittadinanza (RdC), decidono di rinunciare al beneficio e restituire nelle casse dello Stato i soldi a loro riconosciuti. Perché? La risposta è molto semplice. Molti italiani sono rimasti delusi circa l’esiguo importo riconosciuto agli stessi e i tanti adempimenti connessi. La promozione in pompa magna della misura è finita per amplificare le aspettative, che purtroppo in taluni casi sono rimaste disattese. Molti quindi preferiscono procedere alla rinuncia del Reddito di Cittadinanza perché – per pochi euro – il gioco non vale la candela, alla luce anche degli eccessivi vincoli burocratici e per paura dei successivi controlli.
A questo punto la domanda è: come si può rinunciare al Reddito di Cittadinanza? Si può rifiutare il benefico se già si sono ricevuti i soldi relativi al primo mese? La rinuncia è gratuita? Dovrò restituire la RdC card? A rispondere alle domande ci ha pensato direttamente l’INPS con il Messaggio n. 2662 dell’11 luglio 2019.
Rinuncia Reddito di Cittadinanza: perché?
Tra i potenziali rinunciatari del Reddito di Cittadinanza si stimano circa 100 mila richiedenti. Le motivazioni sono chiare: importi troppo bassi rispetto alle aspettative e controlli troppo serrati. Infatti, a seguito della presentazione della domanda, i beneficiari si sono visti caricare sulla RdC/PdC card somme esigue: basti pensare che 35 mila beneficiari ricevono importi mensili che variano tra i 40 ed i 50 euro. Importi, questi, ben lontani dai 780 euro mensili che molti italiani pensavano erroneamente di ricevere.
Si ricorda, a tal proposito, che il Reddito e Pensione di Cittadinanza prevedono esclusivamente un’integrazione fino al predetto importo, che va da 40 euro fino ad un massimo di 780 euro.
Rinuncia RdC: modulo SR183 INPS
Ma come fare per rinunciare al Reddito di Cittadinanza? La rinuncia al beneficio si configura come unanime manifestazione di volontà del nucleo beneficiario. Atteso che il richiedente la prestazione è anche il titolare della carta RdC, la rinuncia potrà essere effettuata dal richiedente titolare della carta, il quale dovrà dichiarare che l’istanza di rinuncia viene presentata in nome e per conto del nucleo familiare, a prescindere dalla fase di attuazione del beneficio in essere e dalla composizione del nucleo stesso.
Alla luce dell’amplia platea di beneficiari che vorrebbero tornare sui loro passi, l’INPS ha predisposto un apposito modulo, denominato “SR183”, reperibile sul sito internet dell’Istituto Previdenziale nella sezione “Tutti i moduli” e in fondo a questa pagina.
Attualmente l’INPS prevede esclusivamente la compilazione e presentazione a mano del modulo, escludendo per il momento l’invio telematico.
Cosa comporta la rinuncia al Reddito di cittadinanza?
La rinuncia comporta la disattivazione della Carta Rdc, con decorrenza dal momento della rinuncia stessa. Pertanto, eventuali importi residui ancora presenti nella carta non saranno più utilizzabili.
Con riferimento alle rinunce già presentate presso le Strutture territoriali, le stesse potranno essere ritenute validamente presentate laddove abbiano un contenuto analogo a quello del modello di rinuncia allegato.
Si precisa, inoltre, che la rinuncia non comporta in alcun modo la reviviscenza del ReI, laddove il nucleo ne fosse beneficiario prima della richiesta di Reddito di Cittadinanza.
Infine, le Strutture territoriali gestiranno l’istanza di rinuncia attraverso la specifica utility presente nella piattaforma intranet di gestione del RdC, inserendo, in particolare, la data di presentazione dell’istanza e avendo cura di conservare la stessa agli atti della Sede.
Mod. SR 183 INPS
Alleghiamo infine il modulo INPS SR 183 in oggetto e il Messaggio INPS numero 2662 del 11-07-2019
Mod. SR183 INPS (159,2 KiB, 4.855 hits)
Messaggio INPS numero 2662 del 11-07-2019 (301,7 KiB, 2.074 hits)
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